Attacchi d'ansia e rapporti con il cibo

Buon day a tutti.

Sono ormai dieci anni che soffro di attacchi di panico e crisi d'ansia, cominciati a 21 anni ora 31, mentre facevo una dieta fai da te, scesi 10kg in due mesi.
Pesavo 80kg, per 1.76 di altezza, arrivai a 70 kg il tutto in circa due mesi.
Una sera, mentre cenavo, avverti' un forte senso di vomito, confusione, vista sendibilmente ridotta...il tutto con un bel viso bianco cadaverico.
Dal quel momento, sono cominciati i miei problemi; All'inizio, non ho preso farmaci,anche perche' non conoscevo e non sapevo che fossero disturbi d'ansia, e ripresi a mangiare molto aumentando il mio peso mensilmente, nel giro di un'anno mi rendevo conto che mangiando ed aumentando di peso i problemi di ansia diminuevano abbastanza, e tendevano a scomparire completamente nel giro di due anni, ma con conseguenze estetiche e funzionali abbastanza dolorose d'accettare visto che passavo ad un peso di 85 kg.

Poi, successivamente, cercai di scendere qualche kg, ma moderatamente, senza bilancia, non volevo farmi influenzare, e comunque parallelamente alla discesa graduale aumentavano i sintomi d'ansia, prima settimanalmente e poi giornalmente, fino a circa 10 volte al giorno con un peso intorno a 73kg.

Ho, fatto varie cure, tenendo il peso su i 73-75 kg, prendendo:

Seropram per un anno: Niente, sintomi invariati

Serupin + Prazene: per un anno, sintomi diminuiti del 90%, ma quando ho smesso di prendere le medicine sono ricomparsi.

Effexor 75mg: Per un anno, miglioramenti del 60%, ma quando staccavo ritornavano.

Ho ripreso Effexor 75mg per 2 anni ma aumentando il peso fino ad arrivare a 87 kg migliorando 90% la mia condizione.

Ora, attualmente prendo Cybalta 60mg, mi sento abbastanza bene.

Il mio psichiatra, mi ha consigliato di fare sport e mangiare uguale, ma dopo un mese di corsa, avevo perso qualche kiletto sono ricomparsi i sintomi e mi sono fermato per paura di vivere nuovamente il disagio.

Grazie

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,
sia gli interventi psicofarmacologici mirati al panico che eventuali altri interventi mirati invece al controllo alimentare (poiché le variazioni di peso nel suo caso mi sembrano sempre secondarie all'aumento del cibo) devono essere concepiti a lungo termine. Prima conseguimento di risultati, poi miglioramento degli stessi, quindi mantenimento a lungo termine. Sospendere le terapie per nu disturbo di panico dopo un anno significa con elevata probabilità la ripresa dei sintomi. Quindi non è un'anomalia rispetto alle medicine "stavo bene MA quando smettevo mi tornavano i sintomi", l'anomalia è che le medicine siano interrotte così presto.
Per quanto riguarda il controllo alimentare vi sono alcune terapie per contenere il peso in corso di terapie psicofarmacologiche, e alcune terapie nel caso si tratti di bulimia (non mi pare però).
Tenga presente che il dimagrimento comporta modificazioni endocrino metaboliche, che seppur transitorie possono essere accompagnate dalla ricomparsa di alcuni sintomi ansiosi o depressivi.
Le consiglio a questo punto, visto che sa quali farmaci possono esserle utili sull'ansia, di sottoporre la questione specifica allo specialista o chiedere un secondo parere in merito.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta dr.Pacini

Ci tenevo solo a precisare che ormai sono 3 anni di cura interrotta tra Effexor e Cybalta, ed il mio peso e' stato volutamente aumentato.


Pero' se faccio corsa o altri sport come anche il fitness, i problemi d'ansia dopo qualche settimana ritornano, anche se lievi... e comunque sotto cura.

E come se il mio fisico/metabolismo, avesse inserito una specie di blocco, e che tenta con segnali di ansia di non farmi perdere peso ne attraverso una dieta o sport...


Quindi lei mi consiglia anche una visita da un Endrocrinologo?


Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Non sarebbe una cattiva idea, in alternativa un nutrizionista o un dietologo che però siano medici e non siano interessati tanto a "farla dimagrire" (cosa che sa fare anche da solo), ma a spiegarle se esiste un metodo per controllare il suo peso in maniera facile e preventiva dell'aumento di peso.
In alternativa o in parallelo veda se il suo psichiatra riscontra problemi di condotta alimentare, e se propone in merito qualche adeguamento della cura, magari sulla stessa base.
Per curiosità si legga il post su MinForma sulla dipendenza da cibo, che forse contiene informazioni pertinenti al suo caso.
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dopo
Utente
Utente
Salve dr.Pacini

Ho letto il vostro articolo, ed in alcuni passaggi effettivamente mi rivedo, ma non nel modo di consumare cibo, che penso sia il mio un rapporto quasi naturale, almeno non cerco di abbuffate o di mangiare fuori orario.

Anzi, cerco comunque di mangiare abbastanza pulito, eliminando da tempo dolci,bevande zuccherine, insaccati, primi con eccessivi condimenti...

Pero', non posso scendere di peso, e quindi sono costretto a mangiare delle porzioni in relazioone a questo imput.

Grazie aniway
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Le confermo allora quanto nel precedente post. Approfondimento psichiatrico e visita endocrinologica.
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