Il suo medico dice che è un problema psicologico

buongiorno, desidero chiedere un consulto per mio padre, ne avevo già chiesto uno tempo fa ma la situazione è peggiorata.
ha 59 anni e sono anni ormai, da quando sono mancati suo padre e suo zio, ed è successivamente andato in pensione, che non è più la stessa persona: è sempre stato attivo, solare, divertente, ma con gli anni si sta spegnendo. rifiuta qualsiasi aiuto da parte nostra ed è convinto di non avere speranza, non reagisce. in particolare 3 mesi fa l'abbiamo convinto a sottoporsi a gastroscopia (nel precedente consulto avevo parlato del suo singhiozzo cronico), dalla quale di anomalo è risultato "piloro invalicabile". due giorni fa ha fatto ecografia a esofago, stomaco e intestino, dalla quale è risultato tutto ok. il suo medico dice che è un problema psicologico.
è sempre stato un tipo nervoso, irascibile.
ultimamente è peggiorato, nel senso che non ascolta niente e nessuno.
inoltre qualche mese fa, dopo aver sopportato altrettanti mesi di mal di testa si è convinto a fare dei raggi, dai quali è risultata un'artrosi cervicale avanzata. ha sempre mal di testa, nonostante gli antidolorifici, dorme pochissimo e non sta più mangiando. perde peso a vista d'occhio, gli risulta faticosa qualsiasi cosa.
non sappiamo più cosa fare per farlo star meglio, non accetta niente.
sembra che si stia lasciando andare, che non ha più voglia di..niente.
cosa possiamo fare?

grazie mille per la dsponibilità.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

una volta considerata la possiblita' che tali disturbi siano di natura psicologica, sarebbe opportuna una visita psichiatrica per l'introduzione di un trattamento adeguato alla situazione.

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Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 326 11
Suo padre potrebbe avere vissuto l'andare in pensione "in giovane età" come una perdita di scopo, sopratutto se prima era sempre stato una persona molto attiva ed impegnata nel suo lavoro. Dal punto di vista "pratico" potrebbe trarre giovamento dal vedersi "gravare" da delle responsabilità che potrebbero focalizzare il suo interesse, dal punto di vista medico se riuscisse a convincerlo ad un consulto con uno specialista si potrebbe intervenire anche farmacologicamente; presumo sia però difficile orientarlo a questa scelta, dato che mi pare di capire che Suo padre tenda o a minimizzare (e/o ricusare) i propri disturbi o a non riporre grande fiducia nella classe medica.

Cordiali saluti

Gabriele Tonelli

Dott. Gabriele Tonelli
Psicoterapeuta,Master in Psicopatologia e Scienze Forensi,Segr.Redazione PsychiatryOnline It,Medico di Categoria. C.T.U.

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dopo
Attivo dal 2007 al 2010
Ex utente
esattamente, ha centrato il problema.
non ha per niente fiducia nei medici, è già stata una battaglia riuscire a fargli fare questi ultimi esami (proprio stamattina ha fatto raggi ai polmoni, tutto ok, ed esami del sangue).
e ha ribadito più volte che l'ha fatto per noi, per farci contente.
il medico di base l'ha visitato domenica perchè non riusciva più a deglutire, aveva smesso di mangiare..o comunque si era ridotto a qualche cucchiaio di minestra..e ha trovato la gola molto infiammata a causa del liquido di contrasto che durante l'esame allo stomaco e esofago era finito nei polmoni, con conseguente tosse fortissima per una settimana.
gli ha dato antibiotico e cortisone. un po' è migliorato, ma mangia sempre pochissimo, si trascina. il singhiozzo è peggiorato, ora ce l'ha sempre, quindi sta smettendo anche di bere, perchè gli va di traverso e rimette. noi vorremmo farlo ricoverare, ma non sente ragioni. è sempre arrabbiato, e il nervoso lo sta divorando. inoltre ho notato che giorno per giorno sta smettendo anche di parlare, sembra che si stanchi anche per quello.
ci sentiamo impotenti, senza la sua volontà noi abbiamo le mani legate..
scusi lo sfogo, ma è davvero dura lasciare che si spenga così..

grazie!
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dopo
Attivo dal 2007 al 2010
Ex utente
ah, un'ultima cosa: riguardo a dargli delle responsabilità per focalizzare il suo interesse, fino a qualche mese fa si occupava dell'orto, abbiamo un bel pezzo di terra, praticamente viveva fuori.. ma ultimamente non riesce più fisicamente a stargli dietro, e si sente ancora più inutile..
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Dr. Gabriele Tonelli Psichiatra, Psicoterapeuta, Perfezionato in medicine non convenzionali, Neuropsichiatra infantile 326 11
Ovviamente occorre adeguare i compiti alle sue possibilità fisiche e mentali, diversamente si rischia di confermare ancora di più i suoi vissuti. Anche chiedere o valorizzare eventuali suoi consigli su questioni pratiche quotidiane potrebbe aiutarlo a recupare un minimo di senso di utilità.
Il passo successivo rimarrebbe sempre quello di aiutarlo a comprendere che farsi aiutare non è un peccato capitale..

Cordiali saluti

Gabriele Tonelli
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dopo
Attivo dal 2007 al 2010
Ex utente
eh sì..infatti stiamo facendo di tutto per fargli capire che lo vogliamo aiutare, non chiudere in un ospedale.
ora l'abbiamo convinto a fare un'ecografia alla gola, e il prossimo passo è una visita da un neurologo.
speriamo che si tiri un po' su..
La ringrazio tanto per la sua disponibilità.
[#7]
dopo
Attivo dal 2007 al 2010
Ex utente
buongiorno,
volevo comunicarVi che abbiamo trovato la causa del singhiozzo.. ha un polipo alla gola, talmente grande da non riuscire a ingerire più cibi solidi.
domani farà la biopsia. spero trovi la forza di affrontare tutto.

grazie di tutto.