Ansia generalizzata e terapia farmacologia- omeopatica

salve,
sono una ragazza di 25 anni.
Da due anni seguo una terapia psicologica di sostegno, per cercare il mio equilibrio ed un pò di serenità.
Mia madre si è tolta la vita 4 anni fa e da allora le cose si sono complicate ancor più, sebbene prima non fossero più semplici, la convivenza con una persona clinicamente depressa è difficile e dolorosa.

La terapia mi sta aiutando a crescere e a vedere le cose da una diversa prospettiva, trovo che sia un percorso si doloroso ma assolutamente indispensabile.

Detto ciò il fatto è che da quasi tre anni soffro di crisi d'ansia, soprattutto in vista di avvenimenti sociali al di fuori della mia routine, le crisi si presentano con tachicardia, groppo in gola, stomaco chiuso, mal di pancia.
Sovente riesco a controllarle e ad andare oltre, non con poco stress, ma capita anche che debba rinunciare a fare certe cose ( che spesso non mi entusiasmano in partenza). Questo disturbo ha complicato non poco le relazioni col prossimo, oltre che avermi resa una persona molto vulnerabile.
Poche settimane fa ho chiuso una relazione importante, da allora l'ansia mi accompagna per quasi tutta la giornata.
Ho deciso allora di chiedere un sostegno farmacologico ( non avevo mai fatto uso di farmaci per l'ansia) e dopo aver iniziato a prendere Iperico e Rodiola per sostenere l'umore, la mia dottoressa di famiglia mi ha prescritto lo Xanax 10gocce 3 volte al dì.
Un pò impaurita ( data l'anamnesi familiare) domenica ho deciso di provare queste gocce per sentire gli effetti sul mio corpo, ho provato 5 gocce, ed il risultato è stato pessimo. Senso di testa vuota e pesante, tristezza, paura, sonnolenza.
Ho ovviamente deciso di non proseguire la terapia, buttandomi su un rimedio omeopatico Dolisobios 16 (3 caspule al dì) , ma anche questo ha effetti tranquillizzanti molto blandi.

Arrivo al punto, vorrei sapere se esiste un farmaco che all'occorrenza mi puo' tranquillizzare e combattere le crisi d'ansia, senza però doverne fare un uso continuativo.
Sono una persona diciamo forte ed il mio obiettivo era farcela con le mie gambe, senza farmaci, ma ora vorrei un piccolo sostegno in più.

Grazie per le risposte che mi darete,
cordiali saluti
Margherita
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

i farmaci esistono e vanno prescritti da uno psichiatra, riferendole sin d'ora che dubito dell'efficacia della omeopatia.
Ad ogni modo, sarebbe utile una visita psichiatrica per la giusta introduzione di un trattamento anche in considerazione del fatto che tale condizione continua ad essere presente dopo alcuni anni di "sostegno" psicologico.

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[#2]
dopo
Utente
Utente
Gent. mo dott. Ruggiero,
la ringrazio per la risposta.
Lunedì ho appuntamento con uno psichiatra per parlare appunto di un'eventuale terapia.
Dalle sue parole però mi pare di capire che lei ritiene che dopo anni di terapia, nel mio caso due, certi disturbi non dovrebbero essere più presenti.. o sbaglio?

saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

affermo sempre con molta chiarezza alcune cose:

- ritengo piu' efficace il trattamento combinato rispetto al solo trattamento psicoterapeutico
- se non si hanno alcuni risultati tangibili in un tempo breve (10-12 sedute) e' meglio cambiare trattamento
- e' giusto che il paziente se ne sente il bisogno abbia un proprio spazio di "discussione" ma se non vengono apportate soluzioni reali alla vita quotidiano non parliamo piu' di psicoterapia ma parliamo di altro.
[#4]
dopo
Utente
Utente
scusi ma lei in 10-12 sedute ha la certezza di risolvere i problemi di un'intera vita?
e poi ancora , in 10-12 sedute lei ha conosciuto un paziente nella sua interezza?
ad esempio io sono una persona abbastanza complessa e di alcune cose parlo con difficoltà.. e di certo non sono riuscita a parlarne le prime 10-12 sedute.. quindi lei mi avrebbe liquidata senza praticamente conoscere le mie problematiche?

senza voler essere arrogante mi pare che quanto afferma sia un pò troppo standard, quasi da catena di montaggio.

saluti
[#5]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

forse non mi sono ben spiegato!

Se nell'arco di 10-12 sedute non si arriva alla presenza di risultati tangibili, quelli per i quali ci si e' rivolti allo psicoterapeuta, e' necessario riformulare anche la domanda.

Cio' non toglie che se Lei vuole stare in eterno a parlare con chi le sta di fronte puo' farlo senza problemi, ma senza considerare terapeutico cio' che non lo e'.

Io avrei sicuramente evitato di farle ancora delle sedute dopo tale tempo e non le avrei piu' chiesto denaro, oppure avrei riformulato la sua domanda per capire il nuovo obiettivo da raggiungere.

Consideri pero' che io ho un orientamento da cognitivista che e' una tecnica meno profonda e piu' strutturata sulla risoluzione immediata del problema.

[#6]
dopo
Utente
Utente
io non mi sono rivolta allo psicologo per l'ansia, bensì per cercare di affrontare ciò che mi è successo nella vita.

Comunque grazie per l'interessamento.
Saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Mi perdoni ma questo non era chiaro, ora che lo ha chiarificato ritiene che il sintomo "ansia" sia completamente distaccato da cio' che le e' accaduto oppure puo' essere un sintomo di un malessere che ha cercato di affrontare per due anni e che invece ritorna indietro ogni volta (anche con dei sintomi)?

Ovviamente, questa mia domanda dovrebbe servirle solo per riflettere sul percorso che sta facendo e sui suoi sintomi.

Partendo dalla risposta, credo che sia opportuno rivalutare tutto il percorso fatto fino ad ora.

[#8]
dopo
Utente
Utente
beh ovviamente no.. credo che il sintomo ansia derivi dal fatto che spesso mi pongo seconda agli altri in tutto e per tutto, passando sopra quello che sento. Anzi la mia più grande difficoltà è sentire.
e per me è molto difficile cercare di cambiare da questo punto di vista.

La terapia mi aiuta a cercare di affrontare le situazioni in maniera differente da come farei io, cercando di ascoltare più i miei bisogni, ma tutto ciò è molto radicato.

Sono una persona che vorrebbe essere perfetta agl' occhi degli altri e non ci riesce.
L'ansia si è sviluppata dal mio senso di ineguatezza davanti al mondo.. come difesa.
A volte mi aiuta a fermarmi ed a riflettere. A volte però è solo un grande limite.


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