Reazioni ansiose eccessive ed efexor

Gentili dottori,

a seguito di un lutto improvviso e di spiacevoli eventi avvenuti poco dopo ho iniziato ad avere reazioni ansiose particolarmente forti (continuo nodo in gola, crisi di afasia o di respiro, mugugnii incontrollati), in un primo momento solo quando dovevo affrontare situazioni legate ai recenti eventi dolorosi. Speravo che una volta risolti i problemi pratici le crisi sparissero, ma sono invece aumentate e mi sono capitate ogni volta che provavo una qualsiasi emozione, anche positiva. Ho talvolta preso qualche goccia di Lexotan, che riusciva a calmarmi. MI sono poi rivolta a uno psichiatra che mi ha consigliato di non prendere più il Lexotan, in quanto solo sintomatico, e mi ha prescritto Efexor, dapprima nella dose di 37,5 per 10 dì, per poi passare a 75. Al momento sono alla mia quinta pastiglia della dose da 75.
Ho parlato naturalmente del mio problema e della relativa prescrizione col mio medico di base, che si è detto d'accordo con la terapia. Mi ha però anche avvertito che l'effetto che dà il farmaco è a lunghissimo tempo, dicendomi che qualsiasi effetto positivo che io possa sentire è dovuto solo al placebo. Proprio questa lunga attesa mi dà preoccupazione. Le crisi non sono purtroppo finite, ho avuto tre giorni fa mezz'ora di afasia dopo momenti di autentico terrore a seguito di un banale litigio con mio marito... Ieri invece ho assistito a una rissa a una fermata dell'autobus e, per tutto il tragitto sul bus, ho dovuto soffocare una tendenza a mugugnare. Mi sentivo la sensazione di blocco della parola ma, per fortuna, una volta tornata a casa sono riuscita a parlare normalmente. Posso sperare di poter iniziare a vedere i primi graduali miglioramenti?
I miei parenti inoltre si dimostrano più impazienti di me, e mi sollecitano perché effettui una nuova visita a brevissimo tempo per risolvere la situazione. Io invece invito alla pazienza per vedere l'effetto del farmaco nelle prossime settimane: ho secondo voi un atteggiamento troppo lassista? Dovrei effettuare subito una nuova visita per rivedere la terapia?
Vorrei inoltre sapere se è bene che io eviti qualsiasi uso di alcool, anche se moderato e occasionale.
Un cordiale saluto.
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
Come credo le abbia detto lo psichiatra che le ha prescritto efexor, servono a partire dal dosaggio pieno circa quindici giorni prima di vedere effetti positivi, che poi miglioreranno nel tempo.
Sempre come credo le abbia detto lo psichiatra, è vietata in modo assoluto ogni assunzione di alcolici.

Dr. Manlio Converti

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

E' presto, la cura funziona dopo circa un mese, e con una dose efficace, che per l'efexor in genere è anche superiore ai 75 mg.

Per la cadenza delle visite segua quel che le dice il suo medico.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Grazie mille delle risposte. Non mi resta che attendere e sperare che la terapia, anche se a basso dosaggio, abbia qualche effetto.
Nel frattempo cercherò di non farmi abbattere e di svolgere le mie attività quotidiane. Non avevo mai sperimentato una situazione di perdita di controllo di questo tipo. Il fatto di non essere riuscita a restare forte e a evitare questa sorta di "esaurimento" mi rende ovviamente triste e arrabbiata con me stessa.
RIngrazio anche della precisazione a proposito del divieto sull'alcool: mi ero dimenticata di porre la domanda al mio psichiatra.
Cordialità.
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dopo
Utente
Utente
Gentili Dottori, mi permetto di contattarvi ancora perché purtroppo ho avuto un peggioramento. Dopo circa tre settimane di efexor 75 ho iniziato a sentirmi molto bene, l'ansia era praticamente sparita. Ho dunque accettato di buon grado un nuovo incarico lavorativo, della durata di dieci giorni, in un contesto per me nuovo. Benché sia stata per me un'esperienza soddisfacente, la novità evidentemente mi ha fatto male, e ho ricominciato ad avvertire tensione, soprattutto perché ero preoccupata sulla possibilità di riuscire a portare a termine i miei impegni precedenti. Ho dunque deciso di non prolungare l'incarico, che è terminato ieri. Proprio ieri Ho avuto due brutte crisi. Dapprima non sono riuscita a tornare a casa perché avevo paura della strada. Poi nel pomeriggio il dolore di causare dispiaceri ai miei cari mi ha causato una crisi violentissima. Vedevo dal balcone le case avvicinarsi e piangevo per il terrore; sono arrivati dei parenti per aiutarmi Ma avevo paura che fossero lì per seppellirmi e farmi un funerale... Ecc. Mio marito ha chiamato lo psichiatra che gli ha detto di farmi prescrivere dal medico curante tranquirit, 15 gocce tre volte al giorno, e di continuare l'efexor. Poi ci sentiremo mercoledì. Vorrei chiedervi 1. Se ho sbagliato ad accettare quell incarico e se nell immediato futuro è bene che eviti situazioni stressanti, anche se mi sentissi bene 2. Se è possibile guarire da questa brutta situazione e se potrò lavorare e realizzare i miei obiettivi o se sarà sempre così 3. Se rischio una tossicodipendenza dal tranquilit.
Vi ringrazio dell attenzione e vi porgo i miei saluti più cordiali.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Abbiamo già notato che la dose di 75 mg in genere non è efficace.
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Pacini,

so che in passato mi aveva detto che di solito vengono utilizzati dosaggi maggiori di Efexor. A luglio ho un appuntamento con il mio psichiatra, e immagino parleremo della possibilità di aumentare la dose.
Approfitto inoltre della disponibilità Sua e dei Suoi colleghi per ulteriori questioni. Attualmente ho alcune piccole collaborazioni con case editrici; proprio in questi giorni sto scrivendo un testo. Oltre a lavorare, sono anche studentessa.Ovviamente è essenziale che io sia mentalmente molto lucida per svolgere i miei compiti:

è forse possibile che lo psichiatra mi abbia prescritto una bassa dose di efexor proprio per evitare un possibile "stordimento"?

Mi permetto anche di aggiornarVi sulla mia situazione. Sto molto meglio e non ho più avuto allucinazioni e percezioni alterate della realtà. Sono anche riuscita a passare un week end in montagna: può sembrare una sciocchezza, ma dopo l'incubo a occhi aperti che ho vissuto venerdì il poter trascorrere un piacevole e normale weekend mi sembra quasi un miracolo. Anche trovare il coraggio di prendere il treno non è stato facile, ma non voglio che la mia vita sia influenzata da questi problemi... lo è già troppo!
Ho anche sentito lo psichiatra, che si è raccomandato di continuare il Tranquirit, dandomi un piano molto graduale di diminuzione. POi valuteremo il da farsi alla prossima visita.

Un'ultima domanda, più teorica. Mi sento molto in colpa con i miei cari, che ovviamente hanno molto sofferto nel vedermi sragionare. Perdere un genitore è un'esperienza comune: perché io ho reagito in maniera così violenta? La mia è debolezza di carattere?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Allucinazioni non ne ha menzionate mi pare, cosa intende ?

Il resto è la descrizione del suo malessere. "Debolezza di carattere" è solo un'espressione denigratoria, non significa niente di medico.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore,
chiedo scusa per non essere stata chiara nelle mie precedenti mail.

Venerdì scorso ho effettivamente avuto allucinazioni. Si è trattata di una giornata particolarmente brutta per me.

Ho dapprima avuto una semplice crisi di paura in mezzo alla strada. Non sono stata capace di prendere un mezzo pubblico per tornare a casa. non ero in grado di parlare e mugugnavo tra me e me; tuttavia ero lucida e sono riuscita contattare con sms mio marito che mi è venuto a prendere. Fin lì tutto relativamente bene.

Tornata a casa mi sono tranquillizzata. Ma poi ho ricevuto una telefonata molto spiacevole e la situazione è precipitata. Ero seduta sul divano, davanti alla finestra. Ho iniziato a vedere mio marito "strano" e mi stavo chiedendo se io fossi davvero io (lo so, non ha senso). Ho quindi chiuso gli occhi e quando li ho riaperti ho avuto la percezione che le case di fronte a me, che vedevo dalla finestra, si fossero avvicinate. Quindi ho temuto che volessero venirmi addosso. Allora sono scappata in bagno piangendo perché avevo paura di queste case. Non volevo che nemmeno mio marito uscisse dal bagno perché le case avrebbero potuto raggiungerci e farci del male. Dopo poco mi sono calmata e ho capito che era una cosa finta. Ma poi ho di nuovo considerato come reale il pericolo delle case che si avvicinavano contro di me.
Diciamo che ho passato tre ore intervallando discorsi senza senso con momenti di lucidità.
Ho anche avuto visioni "psichedeliche": onde sulla maglia blu di mio marito, e altre immagini buffe, per esempio in corrispondenza dei led del televisore, che cercavo di catturare mentre mio marito mi teneva ferma.
Mio marito aveva chiamato dei parenti per essere aiutato e io credevo volessero seppellirmi. Ho provato a scappare di casa. Questo è quello che ho vissuto: ovviamente non so dire tutto ciò possa definirsi allucinazione, potrei aver usato il termine impropriamente.

I miei parenti, mio marito soprattutto, si sono molto preoccupati. In questo momento ho la fortuna di poter lavorare da casa. Mio marito però ha paura a lasciarmi da sola e vorrebbe che ci fosse sempre qualcuno a tenermi compagnia. Io mi sento bene, prendo le medicine regolarmente e scrupolosamente, la sua preoccupazione mi pare esagerata.
Lei che ne pensa? Posso tranquillamente restare da sola e svolgere le mie normali attività senza essere accompagnata, giusto?

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Deve informare il suo psichiatra di questi nuovi sintomi prima del controllo programmato.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Ruggiero,
il mio psichiatra è stato già avvisato: lo aveva chiamato mio marito proprio mentre io "vaneggiavo" per chiedere consiglio come comportarsi. Mio marito ha spiegato al dottore che questa crisi mi era sopraggiunta dopo un periodo di lavoro intenso e, in maniera particolare, dopo un litigio. Lo psichiatra, in quel momento fuori città,ha ordinato ovviamente di non farmi uscire di casa, nemmeno per andare dal medico di famiglia, e di contattare subito una guardia medica o il medico di famiglia per farmi prescrivere tranquirit, da prendere subito, e poi 15 gocce tre volte al dì.
Pochi giorni dopo ho contatto io stessa lo psichiatra, per informarlo che dopo quel giorno non praticamente più avuto problemi (ho solo una volta evitato una cena particolarmente affollata). Mi ha quindi dato un piano progressivo di scalaggio del tranquirit; devo inoltre continuare l'efexor 75.

Mi ha poi "vietato" di affrontare situazioni stressanti, consigliandomi per esempio di non accumulare troppo studio e lavoro.

Seguo scrupolosamente le posologie e mi sento bene: posso considerare eccessiva la preoccupazione di mio marito che non vorrebbe mai che passassi troppo tempo da sola?

Ringrazio Lei e il dottor Pacini della sollecita attenzione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Secondo il mio parere questo fenomeno richiede attenzione e potrebbe ripetersi indipendentemente dalla presenza di fattori stressanti esterni.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Dovrebbe far valutare subito la cosa, anche perché gli antidepressivi su questo nuovo aspetto potrebbero avere un effetto peggiorativo, o addirittura determinarlo.