Paura di perdermi

Buongiorno,scrivo qui perchè vorrei chiedervi un parere in merito alla mia situazione.Scusate se sarò prolisso ma vorrei esporvi tutto per bene in modo da darvi un quadro più chiaro possibile.

Dal primo episodio vissuto a 17 anni in seguito ad una delusione in amore, la depressione è venuta a bussare alla mia porta per più di una volta in questi 11 anni (oggi ne ho 28) e in maniera sempre più slegata da eventi precisi. Durante la seconda ricaduta (2008) dovuta sempre a problemi sentimentali e studio particolarmente intenso ho vissuto un forte attacco di panico notturno che mi ha spinto prima a consultare lo psicologo, poi lo psichiatra. Ho cominciato ad assumere Entact 10mg e la situazione è tornata gradualmente alla normalità, tranne la paura di guidare da solo fuori città.

Dopo anni di alti e bassi, un nuovo amore (finalmente la persona giusta) e l'abbandono del farmaco, a fine 2012, senza alcun motivo torno a sentirmi sempre più depresso e insicuro di me. Comincio a chiedermi "chi sono", non riesco più ad aprire un libro per studiare (non solo per la poca voglia ma soprattutto per l'incapacità di fare miei e fissare determinati concetti) vado a lavorare nel fine settimana con la paura di affrontare la gente perchè ho quasi dimenticato come si portano avanti delle relazioni sociali adeguate, ho difficoltà a relazionarmi con la mia ragazza e temo che vedendomi cambiare possa lasciarmi. Per la prima volta mi vengono pensieri strani come "perchè riusciamo ad immaginare?", "come faccio a scrivere/pronunciare frasi di senso compiuto e riconoscerle come tali?". Torno dallo psichiatra che mi diagnostica distimia ed 8 gocce di entact per 2 mesi e comincio una terapia breve strategica. Dopo mesi di angoscia vissuti con la paura di impazzire, torno in carregiata e riprendo la mia vita: viaggio, studio, torno a fare sport e affronto con grande coraggio la malattia e la morte prematura di mia madre (non prendevo farmaci da un anno ormai). Questo evento anzichè abbattermi mi da la sensazione di aver acquisito una corazza indistruttibile, la mia vita sembra finalmente perfetta: famiglia, amore, amici, studio (mi laureo con un voto molto alto).
Qualche mese fa è tornato l'incubo: pian piano comincio senza motivo a perdere fiducia nei miei mezzi, torno fortemente insicuro, torna la paura che la mia ragazza possa lasciarmi e cosa ancora più drammatica, tornano quei pensieri strani sul "perchè immaginiamo", "come faccio ad esprimermi a parole?" che ormai occupano tutta la mia giornata. Non riesco più a studiare e afferrare concetti, parlo poco, mi chiudo in me stesso, non sento più un rapporto equilibrato con il mio mondo interiore, lavoro con difficoltà, trascuro la mia igiene, controllo ossessivamente i miei pensieri e i miei atteggiamenti, sono diventato inespressivo e scherzo poco (cosa che prima facevo spessissimo), sento lontano il mondo che mi circonda...Ho la sensazione di impazzire e di non tornare mai più quello che ero..Quale può essere il problema?
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Dr. Manlio Converti Psichiatra, Psicoterapeuta 799 17 20
La risposta banale è distimia, ma credo lo sappia già, ed anche di dover tornare dallo psichiatra per riprendere il farmaco.
Non ho capito perché fa questo tran tran avanti e indietro col farmaco.
Chi soffre di ipertensione o diabete non gioca con i farmaci e continua a prenderli sotto controllo medico, senza l'ossessione di doverli interrompere.

D'altra parte la sua descrizione, inizialmente, fa pensare alla normale angoscia esistenziale di tutti gli adolescenti...
Solo la parte finale della sua descrizione,, con la persistenza dei pensieri ossessivi che limitano la sua esistenza, produce lo spostamento verso la diagnosi psichiatrica e la necessità di introdurre psicoterapia o psicofarmaci per migliorare la sua condizione esistenziale e renderla possibile.

Torni quindi dallo psichiatra con fiducia e non interrompa i farmaci per molto tempo. In poco tempo, probabilmente, si ristabilirà e se non interromperà i farmaci, questa condizione di serenità sarà molto più prolungata e certa.

Dr. Manlio Converti

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta celere dott. Converti.
In passato ho interrotto i farmaci perchè è stato lo stesso specialista a prescrivermeli solo per due mesi e la stessa dott.ssa di terapia breve strategica mi ha detto che non avrei avuto troppo bisogno di farmaci e che le mie erano solo ossessioni da risolvere con dei compiti precisi

Fosse per me li prenderei a vita (nonostante sia impaurito dalle conseguenze che possono portare a livello cerebrale e di "dipendenza") ma ho trovato un ostacolo anche nella mia ragazza e in mio fratello che non vedono di buon occhio i farmaci di questo tipo.

Sono tornato due settimane fa dallo stesso psichiatra e mi ha diagnosticato "disturbo ciclotimico in personalità nevrotica". Come terapia mi ha prescritto 15 gocce di entact da prendere nuovamente per due mesi, consigliandomi di fare affidamento soprattutto su una psicoterapia di stampo freudiano.

Sinceramente non ci sto capendo granchè, so solo che voglio tornare a prendere in mano la mia vita, i miei progetti e soprattutto la mia mente che è in preda ad un panico costante e a sensazioni orribili di distacco. Ho pensieri confusi e ho paura che possa veramente aggravarmi, trasformandomi in un vegetale e perdendo di vista tutto quello che di bello la vita ha da offrirmi
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