Psicosi e traumi

Salve a tutti, cari dottori. Volevo chiedervi alcune cose, sperando in una vostra cortese risposta. Innanzitutto, se la diagnosi di una malattia si fa solo attraverso i sintomi, o anche attraverso quella che è la storia personale. Nel senso, magari prima si fa una diagnosi, poi la si corregge, andando avanti con il lavoro di psicoterapia. Vorrei essere chiaro. Io prendo 15 gocce al mattino e alla sera di serenase e seguo una terapia psicoanalitica (non perché la faccio io, ma, secondo me, la migliore) grazie alla quale stanno venendo fuori tante cose del mio passato e della mia vita. Seconda domanda: alcuni traumi dell'infanzia possono influenzare le psicosi di oggi? e per trauma, posso intendere una forzatura ripetuta più volte nel tempo, da parte di un familiare, a fare una cosa che non ci va? non parlo di abuso fisico, ma, ad esempio, costringerti a leggere dei libri in età prescolare, o insegnarti a leggere prima di andare all'asilo, quando tu, e mi ricordo bene, ci stavi a forza sulla sedia e volevi correre e giocare? felice?? mi spiego meglio: l'ascendente che ha un familiare su di te può portarti a fare quello che dice anche se non ti va, per non deludere la famiglia, in poche parole; non se ne ha la forza, almeno quando si è piccoli. Sento che molte cose siano derivate da queste costrizioni. Faccio un esempio. Gli amici, da piccolo, mi vengono a chiamare a casa per uscire, ma io non esco perché mi sento "imbrigliato" a casa, poi piangevo però perché avrei voluto, e i familiari stessi mi chiedevano: perché non sei uscito?
Ultima domanda: io spero che le ipotesi che faccio non siano deliri ma fondate, e vi chiedo, se dall'analisi dei deliri stessi e delle allucinazioni, ad esempio, che si hanno, si può capire cosa ci turba. Scusate, e grazie.