Deficit da attenzione. Possibile individuarlo a 18 anni?

Salve.
Sono un ragazzo di quasi 19 anni e sto per cominciare il mio percorso di studi universitario.
Ho sempre avuto un "brutto rapporto" con l'attenzione e la concentrazione. Un piccolo esempio è il mio percorso scolastico. Non ricordo una sola volta nella quale sono veramente riuscito a studiare autonomamente concl'udendo qualcosa.
In realtà ho sempre pensato che fosse un problema legato alla maturità, dicendo a me stesso che crescendo tutto si sarebbe risolto. Sono diventanto "grande" potremmo dire, ma il problema continua a manifestarsi.
Mi spiego meglio. Dopo accurate ricerche sull'Adhd, Add ecc.. devo dire che mi sono davvero ritrovato in molte delle caratterische della malattia (?) sempre se è esatto il termine.
Esempio :
l'essere facilmente distratti, perdere i dettagli, dimenticare le cose, e spesso passare da un'attività all'altra
l'avere difficoltà a concentrarsi su una cosa
l'essere annoiato con un compito, dopo pochi minuti, a meno che si stia facendo qualcosa di divertente
l'avere difficoltà a focalizzare l'attenzione sull'organizzazione e completamento di un compito o nell'imparare qualcosa di nuovo
l'avere difficoltà a completare o svolgere compiti a casa, spesso perdendo le cose (per esempio, matite, giocattoli, compiti).
Queste sono le prime che ho trovato per un esempio. Invece non mi ritrovo molto nei sintomi sociali.
Soffermandoci sull'ambito scolastico devo informarvi che ho avuto sempre l'aiuto di mia madre, la quale insegna nella mia stessa scuola. È umiliante dover chiedere sempre aiuto agli altri per studiare, appoggiarsi ai compagni perché soli non si è in grado.
Ho parlato con il mio medico, il quale mi ha detto di prendere un appuntamento con un neurologo. La mia domanda è se possibile accorgersene solo ora di questo deficit. Personalmente sono molto preoccupato ed ansioso (quando mai).. Sarei comunque paradossalmente felice se mi dicessero che ho un problema, così si potrebbe trovare soluzione alla mia continua disattenzione ed al mio procrastinare ogni cosa.
Ringrazio già soltanto per la lettura. Pubblico nella sezione psichiatra perché ho trovato qui altre domande sul deficit, anche se non so a quale medico rivolgermi tra psichiatra e neurologo a dire la verità.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Le consiglierei di riferire i sintomi che la preoccupano, e il modo in cui si sono svolte le cose senza menzionare ipotetiche diagnosi. Altrimenti si parte con l'impostazione di sbagliata di andare da un medico (psichiatra però, non sarebbe il neurologo lo specialista di riferimento) per sapere se si ha la diagnosi x o no.

Di fatto non ha senso perché prende alcuni sintomi di un disturbo e la attira una determinata diagnosi che corrisponde anche a quei sintomi. Non è niente che somigli ad una diagnosi questa.

Quel che è chiaro è l'autonomia negli studi, che non deve per forza di cose avere a che fare con le capacità.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Riferiró i sintomi senza fare ipotetiche diagnosi come dice lei. Pensa però che sia possibile l'ipotesi del deficit da attenzione secondo quanto ho scritto sopra?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Non saprei, dipende anche da che tipo di sostegno ha ricevuto, e se era utile, per riuscire a farla studiare.
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Utente
Utente
Il sostegno come anche la situazione familiare sono sempre state delle migliori, proprio per questo forse non si è mai valutata nemmeno l'ipotesi di qualche problema. Non la disturbo oltre comunque, grazie per le risposte :)
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

No, intendevo in che modo la si aiutava a studiare, con che metodo. le risentivano la lezione, le facevano ripetizioni ?
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Utente
Utente
Ah scusi.
Si diverse lezioni private, di più materie. 4 per la precisione .
Poi l'aiuto a casa. Mia madre quando poteva si sedeva accanto a me. Oltretutto mi aiutavi da solo, mi obbligano a studiare con compagni pur di fare qualcosa.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Potrebbe essere, anche se mancherebbe appunto l'aspetto dell'iperattività e ricerca di stimoli.
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Utente
Utente
È vero dottore. Sono in movimento quando studio, gioco con matite e telefonl, però penso lo facciano un po' tutti.
Alle elementari giocavo con il pallone mentre studiavo, o non studiavo. Anche qui a dir la verità pensavo fosse comune, pensavo lo facessero tutti i bambini più movimentati.. Forse no. Mi dica lei..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Potrebbe essere.
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Utente
Utente
Grazie per il suo tempo. Il suo parere è stato importante .