Ho fatto solo due sedute di diagnosi

buongiorno, ho 21 anni e mi trovo ad affrontare un problema. ho sofferto di disturbi d ansia quando avevo 10 anni durati 3 mesi; 2 anni fa finito il liceo; e adesso. tuttavia ora non so definirla ansia, ma a me appare molto come una forma depressiva, anche se il mio medico la esclude a priori..
in sostanza alterno periodi tranquilli in cui la rassicurazione da parte di persone che ci son già passate o del mio medico mi da sollievo a momenti di profonda sofferenza(che durano mediamente una settimana) che scaturiscono o da un contagio emotivo da persone che nn stanno bene, o come in questo momento da una mia immersione ATTIVA nel problema: in tutte queste mie turbe mentali posso riscontrare una chiara sindrome ossessiva, che parte sempre da un "e se io avessi" oppure "e se io fossi" e mi immergo attivamente in questo stato mentale in cui mi sento addosso sempre qualcosa, anche se nn ho nulla: in sostanza ho l impressione e la grande paura di essere in grado di procurarmi il problema il quale può andare via solo distraendomi, e questo mi infastidisce non poco perchè vorrei risolverlo definitivamente. ho fatto solo due sedute di diagnosi, prendo cipralex 10 mg 1 pasticca e mezzo al giorno; ho qualche domanda che mi circola sempre in questi stati: si guarisce dalla depressione? sempre? e se fossi uno dei destinati al suicidio? questa mia immersione attiva nel pensiero di aver un problema(che poi me lo fa nascere) è risolvibile? o dovrò sempre scappare? esistono persone come me? non pretendo che rispondiate a tutto:) grazie mille
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

lei non specifica da quanto tempo sta assumendo il cipralex ne' quale e' la sua diagnosi, nonostante faccia descrizioni con l'utilizzo di termini tecnici che potrebbero non appartenere alla sua reale diagnosi.

Ad ogni modo, con il giusto trattamento e' possibile risolvere la depressione, c'e' da considerare altri aspetti del suo carattere che devono essere valutati e considerati nell'ambito della sua sintomatologia.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

si dovrebbe rendere conto, dopo aver descritto i meccanismi delle ossessioni, che le domande di chiusura altro non sono che dubbi di questo tipo, le cui risposte sono scontate tanto da rendere le domande assurde. Però eviti di fare diagnosi da sola, perché si diletta di questo sistematicamente fa confusione, perché non si tratta di leggere una cosa e riconoscersi nei sintomi, la diagnosi non è solo questo.
a) esistono persone come me ? Se esistono le diagnosi...
b) il problema è risolvibile ? Lei è stata da un medico che le ha dato una cura, quindi...
c) suicidio. Qui stiamo andando a ruota libera su una sua fantasia diagnostica credo (depressione) contro la diagnosi fatta dal medico, quindi la domanda è poco pertinente oltre che comunque non avere senso pratico.
Due sedute di diagnosi (che significa "solo") hanno prodotto una diagnosi, mentre non si capisce bene perché non sia d'accordo, quelli che descrive sono fondamentalmente sintomi ansiosi, quindi non mi stona con il fatto che il medico abbia diagnosticato "ansia" (ma quale è la diagnosi precisa ? Quale disturbo d'ansia ? ansia in generale non ha molto senso).
Eviti di porsi domande su cose che non conosce, riferica i sintomi al medico ed è suo compito gestire la cura. I dubbi non sono fatti per avere risposte, ma spesso per essere sorvolati. Il problema è quando insistono a presentarsi in testa, ma non per questo appunto meritano risposte.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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Utente
Utente
grazie mille per le risposte! e mi scuso per la mancata precisione..
assumo cipralex da 1 mese e mezzo, incluso il primo periodo in cui prendevo un quarto di pasticca per poi aumentare..
ho iniziato a prendere questo farmaco in seguito alla prima crisi che ho avuto questa estate in seguito alla degenerazione delle condizioni fisiche e psicologiche di mia nonna. tornato di corsa all inizio di un viaggio in spagna mi sono rivolto ad uno psichiatra psicoterapeuta che lavora a grosseto dove i miei genitori passano l estate. questo mi disse che non avevo bisogno di una terapia psicologica quanto di regolarmi con cipralex.
le parole del dottore mi rassicurarono a tal punto che mi fecero alleviare e quasi sparire il problema. torno a milano e mi viene di nuovo una crisi nonostante pensassi di essere ormai guarito in seguito ad un incontro con una mia amica depressa..
quindi mi rivolgo a un dottore qui, il quale mi dice che nn sono depresso e di vederci ogni tanto per cercare di fare una diagnosi.
ancora una volta le sue parole mi hanno dato forza e la cosa mi passa completamente per 2 settimane, quando ritorno da lui per la seconda seduta di diagnosi e parlando del mio problema e concentrandomi su di esso mi torna fuori.
e ora son spaventato, perchè ho capito che da solo (senza agenti esterni) sono in grado di farmi del male, immergendomi (come dice il dottore) in questo stato minuto dopo minuto. e finchè la mia mente non stacca peggioro vertiginosamente in un loop che mi porta ad una sofferenza sempre maggiore. sembra proprio che volendo non smetta mai di peggiorare. questo mi terrorizza...
in ogni caso il dottore non ha ancora fatto la sua diagnosi, credo voglia capirne di piu per ora, mi ha solo detto che ho una forte discontinuità nei miei stati mentali e che mi immergo attivamente nelle turbe ossessive...
cerco qualsiasi tipo di consiglio o conforto, perchè sotto qwuesti stati mi sento molto debole...
grazie ancora!!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Andiamo sul semplice.
"quindi mi rivolgo a un dottore qui, il quale mi dice che nn sono depresso e di vederci ogni tanto per cercare di fare una diagnosi."
Ora, con tutto il rispetto, una diagnosi psichiatrica forse si può abbozzare già dopo una visita, se non chiarire del tutto. Esistono anche casi che richiedono visite ripetute a distanza di tempo, ma "cercare di fare una diagnosi" mi sembra un orizzonte molto indefinito.
La terapia è stata data sulla base di quale diagnosi ? Tenga conto che non è un tranquillante che va bene per qualsiasi cosa in attesa di chiarire la diagnosi. è un farmaco che va bene per alcune cose, non serve per altre e fa male per altre ancora.
Per quanto riguarda il problema, si tratta -senza poter far diagnosi qui-di qualcosa di fluttuante, che scompare e si ripresenta spesso in reazione a qualche circostanza. Circostanza che non è una causa, ogni volta diversa, è sempre la stessa cosa che ritorna fuori da una sua vulnerabilità interna.
Direi che forse è il caso di chiedere un secondo parere, almeno se le cose sul piano diagnostico sono così vaghe dopo un mese e mezzo di terapia avviata.
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dopo
Utente
Utente
gentile dottore, la ringrazio per la risposta..
dunque non credo di essere stato chiaro...
il dottore che ho conosciuto a grosseto mi ha dato cipralex, dopo una visita.
poi tornato a milano e ripreso dal problema mi son rivolto ad un dottore qui, il quale mi ha detto di continuare a prendere cipralex, e mi ha detto di vederci per capire da dove viene questo problema, in questo senso lui definiva 'intraprendere un percorso di diagnosi'.
mi risulta davvero difficile pensare che per quanto un dottore sia bravo, sia in grado di capire in 20 minuti tutti gli aspetti caratteriali di una persona, ecco in queste due sedute che ho fatto con questo psichiatra psicologo mi sono 'raccontato' ed ho semplicemnte risposto alle sue domande, non mi ha ancora detto cosa devo fare per guarire...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"per capire da dove viene questo problema" mi risulta privo di senso, se una diagnosi è stata fatta. Se non è stata fatta, perché il medico è d'accrodo sulla terapia ?
Da dove vengono i disturbi psichici ? O dal cervello, o da fattori che danneggiano il cervello, o da una combinazione delle due cose, Il che non ci dice granché, per tutte le malattie sarà così, e non è utile nel primo approccio terapeutico.
Ulterori interpretazioni non hanno basi scientifiche.
In 20' si può fare una diagnosi, mentre capire tutto di una persona non è necessario comunque, e se ci vuole un anno -per die- non mi sembra una strada sensata. Ma psichiatra o psicologo ?
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Utente
Utente
buongiorno dottore,
questa persona da cui vado ha entrambe le specializzazioni; ora io conosco in linee generali la differenza tra psichiatra e psicologo.
si dice che lo psichiatra tenda a curare i disturbi con i farmaci e lo psicologo con la terapia del linguaggio.
molte persone dicono che i disturbi di questo tipo vanno curati con entrambe le cure, infatti sicuramente i farmaci che sto prendendo mi limitano la sofferenza, tuttavia mi riesce difficile pensare che, nel mio caso, tramite l assunzione di qualche pastiglia, il mio modo di pensare si modifichi, infatti la buona parte del mio problema sta nel fatto che io mi provoco ATTIVAMENTE questi stati, come una sorta di masochismo.
non so... lei crede sia inutile un approccio psicologico al problema?
pensa che sto andando dalla persona sbagliata?
la ringrazio molto.
simone
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Per avere entrambe le specializzazioni dovrebbe avere due lauree, la psicologia non è una specialità della medicina.
I risultati migliori si ottengono con la combinazione, in alcuni disturbi in cui questa combinazione è stata sperimentata e confrontata con le terapie singole. Ma non è vero che una "pillola" non possa nel tempo modificare in senso benefico il modo di comportarsi e di pensare di una persona, questa è la ragione per cui le terapie si fanno e si fanno durare a lungo.
Lasciamo perdere il masochismo, se lei fosse masochista non se ne lamenterebbe ma ne sarebbe soddisfatto. Nessuno si provoca attivamene ciò di cui si lamenta, i sintomi "vengono", che siano pensieri, sensazioni corporee o febbre.
La psicologia è una degna scienza che si occupa dei meccanismi di funzionamento della mente, e la psicoterapia si occupa di come cndizionare in senso terapeutico pensieri, emozioni e comportamenti mediante tecniche di stimolo o guida specifiche. Non è la terapia del linguaggio, non è la parola, è la stimolazione a cui si sottopone la mente, che può anche consistere in istruzioni comportamentali.
Anche il farmaco ha spesso bisogno di una guida comportamentale e cognitiva, perché la persona si renda conto di come agisce, e di quali sono le differeze benefiche. Non si esaurisce sempre nel buttar giù la compressa.
Questi modi di dire (masochismo, autolesionismo etc, indagare nel profondo etc) oltre a non cogliere nel segno tendono anche a creare confusione e disistima nella persona sofferente.
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dopo
Utente
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capisco,
io spero che questo medico alla fine mi porti a qualcosa di buono, infondo è il suo mestiere, e se non ne fosse capace avrebbe già cambiato attività...
io la ringrazio molto dei chiarimenti, spero molto che le cose tornino a posto...
distinti saluti
simone
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Tenga soltanto presente che se vuola una cura questa persona deve essere o psicoterapeuta (medico o non medico) o medico, ma che la diagnosi deve essere chiara, e in linea di massima i tempi di valutazione della risposta.
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