Doc in persona anziana

gentili dottori,volevo chiedere una cosa per mio padre,anni 68,affetto da epatite c con crioglobulininemia correlata,ipotiroidismo.

da quando ero piccolo,ha avuto sempre la stessa modalita' nell'affrontare i problemi:entrava in ansia per un problema molto spesso di facile risoluzione,iniziava a rimurginarci su all'infinito,aveva rassicurazioni e dopo un po' iniziava di nuovo a porre le stesse domande per avere ulteriori rassicurazioni e cosi via.infine cadeva in crisi depressive che lo facevano dormire tutto il giorno.

alcuni medici gli diagnosticarono un doc che lui non ha mai seriamente curato in alcun modo,gli vene prescritto il fevarini che pero' non ha mai preso.

ora a 68 anni il quadro si e' aggravato dopo la morte di mia madre,e' schiacciato dalle sue ossessioni e il quadro di cui sopra si ripete,iniziando a ripetere sempre le stesse cose per avere ulteriori rassicurazioni

il neurologo mi ha chiesto se questi sintomi fossero iniziati da poco e ha chiesto di fare i test neuropsicologi per la demenza.io glieli faro' fare,pero' ho fatto presente che questa modalita' di vivere i problemi e' iniziata molto tempo fa: mia madre mi diceva sempre che gia' da sposati faceva cosi

il neurologo nel mentre gli ha dato lo zyprexa da 2,5 dicendo che vede anche aspetti che sconfinano nello psicotico.

volevo domandare: e' possibiarle che un doc non curato negli anni possa aggravarsi in maniera significativa?oppure la gravita del doc negli anni non cambia?

grazie
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Dr. Mario Zampardi Psichiatra 120 3
Gentile Signore,
il DOC rientra nella sfera di quei disturbi psichiatrici di difficile risoluzione.
Le ossessioni di vario tipo che, in genere, si possono presentare non vengono prodotte volontariamente e invadono d'emblèe la coscienza del soggetto.
A volte sono anche accompagnate dalle "compulsioni", cioè comportamenti ripetitivi, non finalizzati, messi in atto secondo certe ritualità.
Le ossessioni presentate da Suo Padre rientrano nelle così dette "ossessioni dubitative", in genere associate a rituali di controllo.
In effetti, come è tipico, Suo Padre avrà cominciato a soffrirne fin da giovane.

La sintomaltologia presentata, nella maggioranza dei casi tende ad assumere un desorso cronico e persistente, magari anche con fasi di parziale remissione sintomatologica e riacutizzazione.
Qualche altra volta (più rara per la verità) il decorso clinico ha carattere episodico con intervalli di quasi completa remissione dei sintomi, come si verifica nelle sindromi depressive.

Pertanto, a queste diverse modalità evolutive, corrispondono diversi gradi di compromissione di funzionamento dell'intera personalità del paziente.
E', a mio avviso, possibile che un DOC non curato, negli anni possa subìre non soltanto una cronicizzazione ma anche sfociare, nell'eventualità, in larvate manifestazioni psicotiche.
Occorre, pertanto somministrare sia l'Olanzapina sia farmaci più specifici per il controllo del DOC.
Un saluto

Dr. Mario Zampardi

[#2]
dopo
Utente
Utente
gentile dottore,grazie per la risposta

volevo chiederle una cosa

il neurologo ha chiesto anche di fare una tac encefalo per vedere se ci sono problemi di arterosclerosi (sospetta ci sia anche quello)

volevo chiederle: l'arterosclerosi puo' essere considerata una patologia diciamo"tipica"dell'anziano,oppure e' un problema infrequente in questo tipo di pazieni?
[#3]
dopo
Utente
Utente
dottore volevo anche farle leggere l'ultimo ecodopler vasi sovraortici

modico e diffuso ispessimento mediointimale a carico dei vasi esplorati assennze di placche fibrocalcitiche determinanti stenosi emoinamicamente significative.nella norma il flusso a livello dell'arteria carotide inte ed esterna a sinistra e dx
si segnala placca disomogena a livello del bulbo sinistro

arteria vertebrale sinistra e destra morfoloicamente ed emodinamicamente indenne.arterie succlavie morfologicamente indenni nel tratto esplorabile

il fatto che abbia questi ispessimenti e questa placca ai vasi sovraortici e' indice del fatto che li abbia anche al cervello?

grazie
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Dr. Mario Zampardi Psichiatra 120 3
Gentile Signore,
l'aterosclerosi non è, propriamente parlando, una patologia che di necessità "debba" necessariamente presentarsi nel soggetto anziano.
La sua incidenza dipende da numerose variabili, quali eventuali condizioni predisponenti geneticamente determinate, tipo di alimentazione protratta, varie condizioni patologiche subentranti incidenti a livello cardiovascolare e così via.
L'ecodoppler dei vasi epiaortici mi sembra non segnali significatività di alcun tipo, magari è da tenere sotto controllo, ma nulla di più.

La patologia di Suo padre, quella principale, da Lei descritta, è quella che è esordita fin quasi dalla giovane età.
Quindi, in teoria, non dovrebbe esserci corrispondenza fra questo quadro clinico e quello ipotizzato dal collega.
Ma, considerata anche l'età di suo Padre e l'aggravio del suddetto disturbo ossessivo, una TAC cerebrale assieme ai test neuropsicologici, saranno maggiormente indicativi in tal senso.
La presenza dei suddetti ispessimenti intimali, non vuol dire necessariamente una analoga presenza a livello corticale.
Tanto più che, se ho ben capito, Lei non riferisce disturbi della memoria ( che sono i primi a comparire) nè disturbi del linguaggio, scritto o parlato.
Mi faccia sapere in seguito, se crede.
Un cordiale saluto
[#5]
dopo
Utente
Utente
dottore grazie mille

disturbi particolari della memoria non ci sono,certo ogni tanto dimentica qualche particolare di qualche evento accaduto un anno fa (ad esempio oggi non ricordava con esattezza quale dei due cardiologi del centro che lo segue avesse visionato il referto di cui sopra),disturbi del linguaggio non ne vedo (balbtta a volte pero' lo ha sempre fatto),scrive sia a mano che al pc.
ieri gli ho chiesto a bruciapelo in che anno fossimo e lui mi ha risposto subito: 2016

il neurologo si e' insospettito perché gli ho riferito di un particolare: in passato gli ho somministrato su prescrizione del medico di famiglia una compressa di lorazepam da uno e dopo lui inizio' ad essere molto disorientato,non ricordava piu' che mia madre fosse morta ed ebbe un'amnesia abbastanza seria (questo episodio e' accaduto un paio di anni fa e in questo caso il disturbo della memoria c'era) poi in seguito,visto questo episodio le bdz non le ho date piu' per paura che questo episodio si ripetesse

il neurologo ha detto che nelle persone anziane l'uso di bdz,se da questi sintomi puo' essere indice di vasculopatia celebrale e quindi ha chiesto la tac


oggi e' successa una cosa: gli ho dato una compressa di lorazepam sempre da uno perché era particolarmente ansioso: stranamente questa volta non ha avuto alcuna amnesia ed era abbastanza lucido (ha assunto anche la compressa giornaliera di olanzapina da 2,5)
sinceramente non so spiegare perché due anni fa ebbe l'amnesia e questa volta no.

dottore volevo chiederleA): zyprexa,ammesso che questo dosaggio possa essere sufficiente,in quanto tempo agisce sugli aspetti psicotici?
B)in passato ha usato paroxetina 20 e le ossessioni erano praticamente sparite.a seguito di un vertiginoso aumento di appetito il neurologo gli ha dato cipralex 10 che in due mesi non ha fatto nulla sulle ossessioni.
secondo lei un aumento del cipralex puo' dare beneficio sulle ossessioni oppure il fatto che a 10 mg non ha funzionato e' indice che non funzionera' neanche a 20?

la ringrazio e la saluto cordialmente

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Dr. Mario Zampardi Psichiatra 120 3
Gentile Signore,
non mi sembra, da quello che mi descrive attinente alla "quotidianità" di vita di Suo padre, che si segnalino alterazioni aspecifiche nel comportamento quotidiano.
Lui scrive anche al pc e mi sembra anche orientato temporo-spazialmente.
Il non ricordare quale dei due cardiologi avesse visionato il referto..bhè..questo può capitare a chiunque.
L'episodio che si riferisce al fatto, presunto confusionale, subìto da Suo padre, non penso che con una dose così ridotta di bendoziapine, possa avere innescato tale evenienza clinica.
Si è trattato verosimilmente di un fatto confusionale che potrebbe essere insorto come conseguenza di svariate e sopravvenienti cause organiche, quali ad esempio un accesso improvviso di una crisi ipertensiva, alterazioni dell'emodinamica cerebrale, transitorie, magari addebitabili a disturbi del ritmo e via dicendo.
Non dimentichiamo che, in atto, Suo padre assume già un antipsicotico, sia pure con un minimo dosaggio.
Infatti una secondaria somministrazione di bdz non ha sortito alcun effetto negativo.
Il tempo dello zyprexa per poter dare un effetto sui sintomi, non è quantizzabile. Dipende da vari fattori quali: dosaggio, epoca di inizio della sintomatologia, risposta del paziente ed altro.
Ma scusi, quali sarebbero, in atto, i sintomi propriamente psicotici?
Fenomeni dubitativi a parte?
I due farmaci da Lei menzionati, possiedono lo stesso meccanismo d'azione.
Ma se Suo padre ha risposto, a Suo dire, meglio con l'uno che con l'altro, consiglierei di riprenderlo e verificare poi la risposta in base anche al dosaggio.
Mi faccia sapere poi i risultati della TAC e dei test, se crede.
Un saluto cordiale
[#7]
dopo
Utente
Utente
gentile dottore,grazie della disponibilita'.rispondo subito a quello che mi ha chiesto

mi ha chiesto qual e'il sintomo psicotico: in pratica lui ossessivamente tutto il giorno cerca rassicurazioni alle sue preoccupazioni,si calma,si tranquillizza,poi cerca in internet notizie che avvalorano le sue preoccupazioni,e successivamente inizia di nuovo ad avere i suoi dubbi ossessivi e cerca nuove rassicurazioni.

schiacciato dalle sue ossessioni ad un certo punto inizia a ripetere : aiuto,aiuto,aiuto,aiutatemi,e perde anche mezz'ora a chiedere aiuto per la risoluzione dei suoi mille problemi su cui rimurgina quotidinamente.

poi si calma e ricomincia ad avere paura dei suoi pensieri ossessivi.

il neurologo ha interpretato questi comportamenti come psicotici e gli ha dato l'antipsicotico.

la tac la sta facendo proprio ora.

avremo il referto giovedì e glielo comunico appena ce lo consegneranno

grazie mille della disponibilita',a giovedi
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Dr. Mario Zampardi Psichiatra 120 3
Gentile Signore,
il Disturbo Ossessivo-Compulsivo non rientra, propriamente parlando, fra i disturbi psicotici.
Si tratta, nella fattispecie, dello sviluppo di una anomala struttura di personalità caratterizzata, appunto da vari e ripetitivi pensieri e immagini che si impongono contro la volontà del soggetto che cerca di eliminarli ricorrendo a vari ritualità o di pensiero o di comportamento, anche per l'estrema ansia che vi è associata.
Ma tali tentativi si rivelano dopo poco tempo "infruttuosi" e la sequenza su accennata ricomincia, non lasciando alcune requie al paziente che ne soffre.
Tutto questo per dirLe che non siamo, a mio giudizio, in presenza di una franca psicosi.
Che poi, nel tempo, si possano anche instaurare processi a carattere degenerativo a livello della neocorteccia, è tutta un'altra questione.
Mi tega informato
Un saluto
[#9]
dopo
Utente
Utente
gentile dottore,la ringrazio molte della sua disponibilita'

il referto della tac e' gia' arrivato e recita:

Reperti: sistema ventricolare in asse, simmetrico, non dilatato.
Regolare rappresentazione degli spazi subaracnoidei della volta e della base.
Assenza di significative alterazioni densitometriche del tessuto encefalico.
Teca cranica esente da lesioni focali.
Strutture della linea mediana in asse.
Conclusioni: assenza di elementi di definita patologia a carattere focale in atto

il cardiologo dopo il ecocolordoppler tsa ha confermato che non ci sono problemi circolatori ai vasi epiartoci da giustificare la sitomatologia

dottore,mi permetta di azzardare questa ipotesi: purtroppo un doc mai curato e aggravvato ti porta ad essere schiacciato dalle ossessioni,e per liberartene chiede continuamente aiuto,perche' in cuor suo lui sa di essere ossessionato e vorrebbe liberarsene (infatti molte volte scoppia a piangere dicendo: non ce la faccio piu',ho questo pensiero che mi martella)

il medico di famiglia ha visionato gli accertamenti e si sentirebbe di escludere problematiche di demenze conclamate anche in base all'esame obiettivo

certo,ha detto che i test neurodiagnostici potrebbero dirci di piu',ma a suo dire l'ipotesi demenza al momento si allontana un po' dando piu' spazio alla problematica puramente psichiatrica

lei alla luce di questo referto tac cosa ne pensa?

grazie e la saluto cordialmente
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Dr. Mario Zampardi Psichiatra 120 3
Gentile Signore,
come sospettavo e come ormai da un pò di tempo andiamo attenzionando nei nostri colloqui, in effetti Suo padre mi sembra si possa dire sia esente, in atto, da una qualsiasi patologia cerebrale a carattere involutivo.
Cioè, l'ipotesi "demenza" è da scartare e, a mio giudizio, anche un ipotetico inizio di un quadro psicotico, cioè di tipo dissociativo.
E allora? Allora permane la patologia di sempre, cioè un disturbo ossessivo-compulsivo che, esordito in giovane età, a quanto sembra non è mai stato curato a dovere permettendo ai pensieri parassiti e anancastici di amplificarsi a dismisura.
Direi che, in tanto, non bisogna perdersi d'animo. Anzi.
Intanto continuare con la terapia farmacologica (da non abbandonare tassativamente) ma che deve essere mirata sia a sedare l'ansia e sia, nello specifico, ai disturbi a carattere ossessivo.
Qualche ipnoinducente da somministrare alla sera, poco prima del sonno, non guasterebbe anche.
Questo per l'aspetto farmacologico.
Ma, a mio avviso, solo questo parametro non basta ancora.
Si informi presso il Servizio di Salute Mentale a Lei più vicino, per una Struttura che pratichi una psicoterpia comportamentale, fra le poche forme di psicoterapia che, a mio giudizio, può (se praticata da terapeuti esperti) dare realmente buoni risultati.
E' una battaglia che Suo padre deve intraprendere, me ne rendo conto, ma il risultato vale i sacrifici che dovrà affrontare.
Un augurio per Suo Padre.