Astinenza da Xanax

Salve e grazie in anticipo a tutti coloro che potranno darmi una mano.
Cercherò di illustrare la situazione nel modo migliore possibile.

Il mio psichiatra/terapeuta mi ha prescritto lo Xanax, al bisogno, circa 4/5 mesi fa per sedare la mia ansia che, qualche volta anche se non sempre, mi impediva di dormire. Ho cominciato, quindi, ad assumerne cinque gocce per essere sicura che non si verificassero effetti collaterali spiacevoli et similia (il mio psichiatra mi ha raccomandato di non superare le trenta gocce). Col tempo ho sentito il bisogno di aumentare la dose, probabilmente più per capriccio e forte senso di autodistruzione (perché, sì, sono anche autolesionista) che per vera e propria necessità. Quindi, nel giro di pochi mesi son passata da una decina di gocce (non tutti i giorni) a 150 giornaliere (dovrebbero essere quasi 4 mg, se non sbaglio), spesso associate ad alcool.
Quando è arrivato il momento di cambiare farmaco mi è stato prescritto il Talofen (cinque, massimo dieci gocce al giorno) e, di conseguenza, ho smesso di assumere lo Xanax. Un paio di giorni dopo l'interruzione dello Xanax ho avuto fortissimi attacchi di panico con forte senso di distaccamento dalla realtà. Non ho subito associato la cosa allo Xanax, anzi, ho pensato immediatamente che si trattasse del Talofen. Dopo essermi consultata brevemente col mio psichiatra (gli ho solo mandato un messaggio poiché era in ferie) ho interrotto il Talofen e ripreso con lo Xanax e ho notato che nel giro di poche ore è tornato tutto alla normalità. (Ho scritto letteralmente al mio psichiatra: "se dovesse ricapitare potrei impazzire").
Come ho detto, assumevo lo Xanax per capriccio, non per necessità, non è stato quindi difficile decidere di smettere di prenderlo, non mi sentivo dipendente. Il problema è arrivato nei giorni seguenti: di nuovo forte senso di distaccamento dalla realtà, attacchi di panico, ansia evidentemente più elevata del solito, nausea, vomito, diarrea, tremore, etc. E' stato a quel punto che ho cominciato a pensare che potesse trattarsi dello Xanax ed effettivamente, poi, guardando sul foglietto illustrativo ho notato che buona parte dei sintomi da astinenza erano quelli. Ho trascorso un paio di giorni sperando che potesse passare in fretta ma dopo aver notato che i sintomi anziché scomparire peggioravano ho deciso di ricominciare ad assumere il farmaco in dosi più accettabili (60 al giorno). Sto andando avanti da qualche settimana e va decisamente meglio ma ho come l'impressione di aver danneggiato qualcosa in modo permanente. L'ansia persiste, anche se in forma molto più leggera e raramente sfocia in attacchi di panico, (aggiungo che l'ansia che sto provando negli ultimi giorni mi ricorda molto tanto quella provata durante la mia infanzia, spesso correlata alla morte), ho grandi difficoltà a concentrarmi e a ricordare, spesso mi sento debole. Tornerà tutto alla normalità? C'è un modo per disintossicarmi più rapidamente?
Saluti e grazie di nuovo!
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Da ciò che scrive pare che lei non abbia chiaramente detto al suo psichiatra delle dosi che ha assunto nel tempo, essendo anche il suo psicoterapeuta in teoria lo incontrava frequentemente per poter avere il tempo di riferire ciò che stava accadendo.

Ora ha creato una dipendenza importante con il farmaco è necessariamente deve affidarsi al suo psichiatra per stabilire i tempi di riduzione e disassuefazione.

Dr. F. S. Ruggiero

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Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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