Depressione ricaduta

Salve vorrei raccontarvi la mia esperienza, ho 25 anni e sono due anni che ho iniziato la cura con daparox compresse, prendendone inizialmente 1 (20mg) al mattino e 1 (20mg) la sera sempre dopo i pasti. Partiamo dal presupposto che il mio disturbo parte da una forte ansia generata dalla paura di mangiare-stare male-vomitare e ci tengo a precisare non per la paura di aumentare di peso ma di perderlo in quanto sono già abbastanza magra. Dopo mesi dall'inizio della cura ho cominciato a scalare il farmaco sempre sotto prescrizione del mio psichiatra. Fino ad oggi dove assumo una sola compressa (20mg) la sera. L'altro giorno sono andata per la visita di controllo e lo psichiatra mi ha prescritto di continuare fino a fine anno 2016 con la compressa la sera poi ridurre a metà compressa fino a fine mese di febbraio 2017 per poi sospendere del tutto. Felice del risultato raggiunto in quanto sono due anni che sto veramente bene... fino però a giovedì scorso dove ho avuto una brutta ricaduta, attacco di panico dopo mangiato e da lì ogni qualvolta devo mangiare qualcosa mi assale un'ansia assurda e paura di stare male (il cane che si morde la coda). Sono abbasta lucida in questi momenti e riesco quasi sempre a calmarmi però mi sembra di rivivere un incubo che credevo fosse ormai morto e sepolto da qui un senso di forte depressione e scoraggiamento. Penso che nel mio incoscio il fatto di dover sospendere il farmaco e la probabilità di una ricaduta, come anche detto dal mio psichiatra, mi abbia fatto crollare. C'è da dire anche che ho avuto un anno molto travagliato da problemi e lutti famigliari, insomma mi sono sentita una pentola a pressione che alla fine è scoppiata. Presa dal panico questa mattina ho preso una mezza compressa di daparox poiché penso che non sia pronta a sospendere il farmaco e che ormai una sola compressa la sera non basti. Vorrei avere un vostro consulto in quanto ritengo responsabile il mio psichiatra per questa ricaduta perché in fase di controllo li ho domandato se il mio corpo avrebbe avuto conseguenze in fase di sospensione del farmaco e lui con molta superficialità mi dice: signorina se lei è guarita no altrimenti ritornerà tutto come prima!
Penso che questa frase abbia scatenato il tutto. Attendo una vostra risposta e vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Dopo pochi mesi dal risultato, inizia a scalare il farmaco. Questa la prima incongruenza, la terapia di mantiene per tempi più. Non si capisce perché parli della riduzione come se fosse obbligatoria: se torna a star male presumo che il medico (a cui comunichi sicuramente il peggioramento) provveda ripristinando le dosi efficaci.


" signorina se lei è guarita no altrimenti ritornerà tutto come prima! "

Non vedo alcuna superficialità in questa affermazione, è un'affermazione ovvia. Non credo che quindi, se lei torna a star male, il medico non ripristini la cura.

La sua visione di come nasce la malattia invece è concettualmente sbagliata, scambia i sintomi per le cause. La sua malattia non deriva dall'ansia, consiste nell'ansia.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Salve grazie per la sua risposta, volevo comunque precisare che da quando ho iniziato la terapia fino a L'altro giorno sono stata bene nonostante in questo lasso di tempo abbia scalato gradualmente L'assunzione del farmaco, da prenderne due al giorno, poi una e mezza ed ora una sola la sera. Possiamo dire che da un anno assumevo una sola compressa di daparox. Perché quindi mi è venuta questa ricaduta senza variazione di assunzione del farmaco?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Perché la prevenzione delle ricadute è appunto tale, non è che la riduzione provoca le ricadute, è che la dose efficace protegge dalle ricadute.
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dopo
Utente
Utente
Quindi dopo un anno di assunzione del daparox una compresa da 20mg la sera non è più sufficiente? Se ho avuto questi attacchi di panico dopo aver saputo di sospendere il farmaco vuol dire che il problema non è risolto ancora? È giusto quindi prendere mezza compressa in più?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non è detto che servisse un anno fa la copertura antiricaduta, quella si vede quando c'è la ricaduta. Tenga poi conto che una cura fatta dà anche una sorta di "piega" al cervello, per cui perché sia persa la piega ci vuole tempo, anche mesi e mesi.
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dopo
Utente
Utente
Sinceramente non ho ben capito... potrebbe spiegarsi meglio? Grazie ancora per la disponibilità
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Lei parla di ricadute. Le ricadute si chiamano così perché vengono dopo periodi di benessere, pertanto che c'è di stran che prima sia stata bene con una dose minore, al limite anche senza cura, e poi stia di nuovo male ? Se la dose efficace fosse 40 mg, la cosa tornerebbe.
Se poi non è una ricaduta, semplicemente un venir meno dell'effetto terapeutico, va tenuto presente che questo non avviene il giorno dopo la riduzione della dose, o la sospensione della cura, ma anche a distanza di mesi, perché una cura lascia comunque un'autonomia al cervello, come fosse un pieno di benzina.
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dopo
Utente
Utente
Ho capito... grazie per le risposte date... ma in questo caso specifico lei cosa mi consiglierebbe? Io non so se la mia è una ricaduta o una perdita di efficacia del farmaco, sta di fatto però che dopo un anno dall'assunzione ridotta ad una compressa di daparox (20mg) sto avendo questi ripetuti attacchi d'ansia.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Consigli sulle terapie qui non se ne possono dare.

Di perdita di efficacia nessuno ne ha parlato comunque.
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