Effetti indesiderati effexor

Salve, soffro di distrubo d' ansia e panico ho iniziato a prendere (il 3/11) la venalfaxina da 37.5 mg poi aumentata a 75 mg dopo una settimana (prima di questa cura ho assunto la paroxetina da 20mg per 4-5 anni con risultati più che soddisfacenti ma ha poi cessato di funzionare, ho in seguito provato per tre mesi la vortioxetina da 10mg ma senza alcun' risultato terapeutico...alcuni giorni sto forse un po meglio ma sono spesso in uno stato di "preoccupazione patofobica" con agorafobia, a volte ho difficoltà ad uscire di casa e poi una volta fuori ho "paura" a rientrare a casa e vorrei rimanere fuori , ho quindi tre domande da fare: 1) quanto impiega il farmaco a svolgere la sua azione ansiolitica? 2) Ora come ora ho sviluppato una certa insonnia notturna, a parte questo devo aspettarmi altri effetti collaterali gravi? Perchè leggendo nel web vedo storie molto preoccupanti su questo farmaco, il mio medico mi ha detto che non dovrei aspettarmi effetti collaterali importanti in quanto sono già "abituato" a farmaci serotoninergici 3) Ho una certa preoccupazione che mi vengano prescritti farmaci neurolettici o anticonvulsivanti come il valporato o la gabapentina poichè leggo nel libro di psicofarmacologia che vengono usati come trattamento di seconda linea o adiuvanti del trattamento, l' idea mi manda l' ansia alle stelle! voi che ne pensate? grazie!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Tutti gli antidepressivi impiegano un mesetto a far effetto. in termini di blocco degli attacchi di panico. Tuttavia osservo una cosa: mentre la paroxetina a 20 mg è già a dose potenzialmente efficace, la venlafaxina a 75 mg è sottodosata.
Non si comprende esattamente perché se la paroxetina non funzionava più non sia stata provata una dose maggiore, e perché in seconda battuta si sia provato un farmaco che non è antipanico (la vortioxetina) e uno che può esserlo ma non è una prima scelta (la venlafaxina). Sono tutti indicati nella depressione, nel panico alcuni hanno meno evidenza di efficacia, altri non ce l'hanno. Le dosi di riferimento comunque sono importanti, altrimenti anche dopo il tempo necessario non tendono a funzionare bene.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Grazie per la risposta, il perchè mi sia stata prescritta la vortioxetina non ne ho la minima idea sinceramente, secondo le testuali parole del mio medico: "secondo me è una buona idea". Appena mi sono ripresentato nel suo studio dopo qualche anno che non ci vedevamo esponendogli la ricaduta del mio disturbo mi ha subito detto che si poteva cambiare terapia con questo nuovo antidepressivo multimodale. La mia opinione non medica è che probabilmente ha pensato che fosse inutile aumentare la dose di paroxetina (visto che ero tornato al punto di partenza con i sintomi e non solo un lieve peggioramento) rendendo solo più difficile un eventuale discontinuazione e quindi un cambio terapia...poi mi ha prescritto la vortioxetina forse per "contribuire" a qualche statistica medica sull' efficacia di questa molecola per i disturbi d' ansia...bhooo.
Penso fosse in programma di aumentare la dose di venlafaxina questa settimana ma non sono riuscito ad andare da lui per la visita di controllo...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Ho capito che è "multimodale", ma questa è più una frase di lancio che una novità, ce ne sono altri multimodali, e poi la questione è l'indicazione. E' uscito per la depressione, non per il panico.
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Utente
Utente
Ah ok, ovviamente non sono uno specialista ma mi pare di capire che la vortioxetina non sia un SSRI qualunque, infatti viene prescritto per mirare ad i disturbi cognitivi conseguenti della mdd. Leggo che : aumenta il rilascio di: serotonina, norepinefrina, dopamina, ach, glutammato, istamanina e riduce il rilascio del GABA mediante: (1) blocco del SERT (2) agonismo del recettore 5-HT 1A, agonismo 5-HT 1B, antagonismo del 5-HT 1D e antagonismo del 5-HT 7 (3) antagonismo del 5-HT 3 ; l' azione antagonista del 5-HT 3 recettore consegue in un aumento dell' attività dell' ach e del glutammato migliorando i sintomi depressivi e cognitivi inoltre ha attività antagoniste nel recettore 5-HT 7 che compensa l' insonnia conseguente all' attività di inibizione del riciclo della serotonina. Guardando la letteratura non vedo nessun farmaco che abbia un azione con uno spettro così vasto di recettori e che sopratutto consegua in una modifica sostanziale dell' attività del glutammato e dell' ach così importanti nella cognizione. Poi per la questione che sia uscito per la depressione è vero ma questo non esclude che non possa avere anche effetto ansiolitico, se non sbaglio ad esempio lo Zoloft è stato introdotto nel mercato nel 1991 ma è stato approvato come antipanico dalla FDA 6 anni dopo..quindi non è da escludere che anche la vortioxetina possa avere un futuro analogo. Ma questo sono discorsi che lascio a voi specialisti, alla fine con me non ha funzionato quindi è ormai futile discuterne. Quindi cosa devo fare io alla fine? perchè sono un po in un pasticcio!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non so francamente di questa lista di nomi e di dettagli cosa possa capire. Questo profilo non mi entusiasma più di tanto, e non è neanche così diverso da altri.
Non stiamo parlando del futuro, ma del presente. Al presente le cose stanno così. Le indicazioni sono quelle esistenti e i dati anche.
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Utente
Utente
Ok, gentilissimo per la risposta!, voglio però sottolineare che il farmaco non me lo sono scelto io :P Mi sono limitato a seguire "gli ordini" del dottore
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Tre giorni fa ha postato una richiesta simile e le era stato chiarito che deve attendere i tempi di risposta dei farmaci.

Dal 3 novembre devono passare ancora diversi giorni per ottenere effetti terapeutici che se dovessero essere assenti dovrebbero far pensare comunque ad altre classi farmacologiche.


Dr. F. S. Ruggiero

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non credo il dottore le abbia ordinato di studiare neurofarmacologia dei recettori e di capire cosa significano quelle sigle, non è questo quello che si richiede e si pretende da un paziente. Anzi, quando il paziente si imbarca nel farsi un'idea di queste cose in genere il rapporto ne viene disturbato, perché non è questo il terreno su cui si può interagire.

PS Le faccine le vada a mettere da qualche altra parte.
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Utente
Utente
Ok, grazie per le risposte ad entrambi. Spero di non aver offeso nessuno! La "faccina" l' ho messa solo per esprimere un mio tono "scherzoso" nella frase che non era possibile esprimere altrimenti nelle sole lettere del testo. Spero non sia stato motivo di incomprensioni! Non mi permetterei mai di offendere una persona che nemmeno conosco tantomeno se mi offre aiuto. Rileggendo il testo che ho scritto non vorrei che lei avesse frainteso che volessi mettere in discussione la sue competenze nella psicofarmacologia quando ho scritto in risposta il profilo farmacodinamico della vortioxetina; mi scusi ancora se questo è il caso, è sicuramente un fraintendimento che è emerso per colpa mia!
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