Farmaci e risonanza magnetica

Gentili dottori, da ragazzo, per circa un anno e mezzo, presi diversi psicofarmaci per idee ossessive, ansia, stato depressivo. In particolare antidepressivi e antipsicotici (più che altro Risperdal e Zyprexa, ma anche alcuni antipsicotici tipici, ad esempio Haldol, Orap, per periodi più brevi). Pur riuscendo bene negli studi universitari, ho il timore che tali farmaci abbiano indotto delle lesioni neuronali o atrofie cerebrali e quindi dei deficit cognitivi (anche parziali),calo del QI. Vorrei sapere se ciò è possibile, e se il seguente referto di una RM effettuata dopo la dismissione di tutti i farmaci, è sufficiente per dire che non ci sono lesioni e atrofie della corteccia.
Indagine condotta impiegando sequenze SE FSE e FLAIR con immagini secondo piani multipli prima e durante somministrazione ev di mdc paramagnetico con apparecchiatura di tipo aperto a basso campo.
Non segni di processi espansivi endocranici.
Non evidenti alterazione di segnale del tessuto nervoso cerebrale,cerebellare e del tronco encefalitico.
Non aree di enhancement patologico endocraniche.
Sistema ventricolare nella norma per dimensioni e morfologia.
All'esame odierno seno sfenoidale normalmente pneumatizzato.
Un EEG effettuato un paio di anni fa, di cui non scrivo tutto il referto, rientrava nei limiti della norma.
Servono altri esami(fMRI?) o posso stare tranquillo? Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

e' noto che i farmaci non creano alcuna alterazione neuronale irreversibile, ne' sono responsabili di altre cose, se non che sono curativi per le patologie per le quali vengono utilizzate.

Vorrei porre l'accento sul fatto che lei sta cercando di trovare delle alterazioni al suo cervello, anche con una RMN precedente, che ovviamente non trovera' ma in qualche modo questo puo' essere un sintomo che andrebbe opportunamente esplorato.

Per quanto riguarda le alterazioni e' inutile che faccia altri esami, credo pero' che questa rassicurazione le servira' a poco.

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dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Gentile dottore, la ringrazio intanto per la risposta.
Riconosco che si tratta di una forma un po' ossessiva, ma cercando su internet si trova di tutto sui farmaci.. è inutile che le dico cosa possa aver trovato (anche cose sostenute da medici, antipsichiatria, ecc) e questo ha accentuato un po' questi miei pensieri, che forse sarebbero scomparsi se ci fosse stata convergenza completa verso la sua risposta.

Vorrei chiederLe un'ultima cosa che non è proprio attinente alla domanda precedente. Cosa ne pensa della Analisi Collettiva nata negli anni '70?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Mi perdoni credo di non aver ben capito la domanda.

Intende per analisi collettiva una psicoterapia di gruppo?

Mi pare che lei stia facendo alcune ricerche molto settoriali che probabilmente costituiscono un aspetto da valutare.

La RMN e' anche una prova di cio' che affermo.

[#4]
dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Mi riferivo alla psicoterapia di gruppo basata sull'interpretazione dei sogni tenuta da psichiatri. Non so se conosce, volevo sapere in caso cosa ne pensa.

Comunque ciò che più mi interessava sapere era nella prima domanda, a cui Lei mi ha risposto in maniera molto chiara. Ora però non ho capito cosa intende "La RMN e' anche una prova di cio' che affermo"

Grazie, cordiali saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

fare una risonanza magnetica dopo molto tempo esprime in qualche modo una preoccupazione per "probabili sintomi" legati a questo trauma.

Se lei avesse mal di schiena farebbe una risonanza ma credo che non attenderebbe anni se il suo sintomo fosse particolarmente preoccupante.

Per questo motivo, mi pare che si stiano presentando alcuni fenomeni che meritano una certa attenzione.

Visto che e' in un trattamento di gruppo potrebbe parlare di queste preoccupazioni all'interno del gruppo in modo da elaborare la problematica.

Per quanto riguarda la psicoterapia, se sta ottenendo dei risultati e' sempre un buon supporto per il paziente.

[#6]
dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
La ringrazio ancora per la risposta.

Ci tenevo a precisare, comunque, che le uniche ricerche settoriali che facevo su internet erano quelle sugli eventuali danni degli psicofarmaci alle funzioni intellettive, visto che una minoranza di medici le ritiene al pari con le droghe da strada (sostenendo ad esempio che la cocaina veniva data decenni fa come psicofarmaco, altri parlano degli effetti di alcune anfetamine, come il ritalin, altri mostrano come tali sostanze quando escono dal mercato, diventano droghe illegali). Per questo le avevo scritto il referto della mia RM, e ripeto mi ha già risposto chiaramente su tale argomento.
Ma mi potrebbe spiegare come mai alcuni medici parlano di droghe? Non ci sono prove scientifiche?
[#7]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

si raccontano cose che sono molto peggio di quelle che ha letto.
Si discute sulle lobby e su quanto gli interessi siano al primo posto rispetto ai trattamenti.

Sinceramente, credo che ogni medico abbia per propria natura la capacita' di comprendere che una certa prescrizione e' adatta a quel paziente per il sintomo che lamenta, senza andare a scomodare tutte queste teorie che accusano gli interessi delle cause farmaceutiche per tenere alti i propri di interessi.

Consideri che i trattamenti che le sono stati prescritti sono stati utili per ridurre i sintomi che aveva.
Oltretutto passato il periodo di utilizzo, lei non ha piu' usato farmaci.
Non mi pare che lei abbia una dipendenza e che richieda ancora tali farmaci, quindi non credo esista un paragone con le droghe.
[#8]
dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Ho capito quello che ha scritto, ma alla fine mi sono espresso male.. (non intendevo dipendenza)
Intendevo dire
Mi potrebbe spiegare come mai alcuni medici parlano di effetti simili degli psicofarmaci a quelli delle droghe? (nel senso che bruciano il cervello, abbassano le funzioni cognitive). Non ci sono prove scientifiche? (come lei alla prima risposta ha detto: "è noto che...")
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Ritengo di averle gia' risposto in modo esauriente.
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