Psicosi e epilessia

Buongiorno.
Qualche mese fa ho conosciuto una persona nei confronti della quale nutro ora sentimenti e della quale mi sto prendendo a cuore la situazione problematica di vita per darle una mano a risollevarsi.
A monte di tutto ci sono problemi di salute complicati. Li descrivo.

Uomo, 48anni.
La famiglia riferisce sporadici problemi comportamentali giovanili (qualche breve allontanamento da casa, qualche distruzione di oggetti in momenti di rabbia, inconcludenza).
A 30 anni è colpito da meningite virale (un mese e mezzo in coma) che pare non avere lasciato conseguenze. Nel periodo successivo il paziente guida l’auto, contrae matrimonio, segue corsi di studio, lavora.
Verso i 40 anni forse ci sono stati problemi di etilismo, oggi non presenti, portati a causa di divorzio.
A 43 anni insorgono improvvisamente crisi epilettiche senza causa apparente. In ospedale viene prescritto un medicinale antiepilettico che – non si sa per decisione di chi, forse del medico di base – viene convertito in Gardenale 100.
A 45 anni insorgono deficit cognitivo, perdita di memoria, crisi psicotiche ossessivo compulsive con atti di aggressività contro suppellettili e autolesionismo.
Durante una crisi in cui il paziente distrugge arredi della propria abitazione, i vicini allertano la polizia e viene condotto in un CSM dove è tenuto in osservazione ma non viene fatto alcun accertamento clinico. Un primo psichiatra somministra quotidianamente compresse, poi nel 2016, dopo un’altra crisi psicotica con distruzione di mobili di casa, il paziente viene affidato a un altro psichiatra che somministra iniezioni di Risperidal a dosaggio 37,5 ogni 15 giorni.
Nonostante sia stata esplicitamente richiesta, non e’ stato possibile ottenere dal CSM una cartella clinica con la storia e la diagnosi relativi al paziente.
Attualmente le crisi psicotiche, l’ansia e la depressione persistono anche se meno intense, la capacità di concentrazione e la memoria a breve termine sono scarse, il paziente dorme molto, è apatico, ha libido bassissima, ha forti sudorazioni notturne e crampi alle gambe.
Vivendo solo e abbandonato a se stesso, in una città diversa da quella dei parenti, e non riuscendo a lavorare e a occuparsi dei propri affari, non conduce una vita normale: vive in stato di igiene precario con pochissime risorse economiche e scarsa socialità.
Solo di recente il medico di base ha richiesto una visita neurologica di controllo. Durante la visita il neurologo ha chiesto chi ha prescritto il Gardenale visto che nella cartella clinica dell’ospedale risulta un altro farmaco ma il paziente non ha saputo rispondere. Ha anche dimenticato di dire al neurologo che è trattato a livello psichiatrico presso un CSM. Il neurologo ha richiesto una tac cerebrale, un elettroencefalogramma e un’analisi del sangue per valutare il dosaggio del Gardenale. Gli esami non sono ancora stati fatti.
Prosegue l’assunzione dei farmaci.

Non sono un medico ma ho letto il bugiardino del Gardenale e sono rimasta molto stupita nel trovare tutti i sintomi psicotici del paziente riportati tra gli effetti collaterali frequenti…
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Il signore in questione deve proseguire con gli accertamenti richiesti dal neurologo.

Dr. F. S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Questo e' fuor di dubbio... grazie.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Non ha posto alcuna domanda, pone dei dubbi sulla terapia antiepilettica paventando effetti collaterali di tipo psicotico, oltretutto non sarebbe neanche nel diritto di utilizzare informazioni personali di un soggetto terzo.
[#4]
dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
infatti la domanda mi pareva sufficientemente chiara ed e' relativa, come ha compreso, a dubbi sulla terapia in atto.
in quanto al diritto di utilizzo di dati di terzi: non ho fatto aluna citazione riconducibile a nomi di persone interessate o a situazioni specifiche che le rendano riconoscibili.
[#5]
dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
A seguito di una presa di consapevolezza su problematiche di cui sono completamente ignorante, mi sono sentita di chiedere un supporto / sostegno / rassicurazione tramite questa piattaforma informatica.

Mi sto nel frattempo documentando e vedo che la mia ”intuizione” relativa ai farmaci e’ la “scoperta dell’acqua calda”: infatti i farmaci per l’epilessia causano spesso stati psicotici. E non e’ neppure facile, a quanto leggo in rete, passare da un farmaco all’altro.

Sono molto angosciata dalla situazione in quanto per la prima volta in vita mia mi rendo conto che certe malattie, sentite solo in nome e delle quali si tende a parlare come “problemi superati” dalla farmacologia, possono colpire chiunque e causare, a tuttoggi, a chi ne e’ colpito, disagi notevoli che arrivano a una vera e propria distruzione del normale stile di vita, portando fino alla rovina chi si trovi solo a fronteggiare la malattia.

Desidero a questo punto lamentarmi pubblicamente del tono aggressivo e polemico con il quale questo “psichiatra” che si puo’ leggere sopra, ha risposto al mio post.
Non e’ stato professionale e non e’ nemmeno stato allineato alla presunta vocazione alle relazioni interpersonali che la sua laurea suggerirebbe.

Sono ora in grado di formulare una domanda precisa: quali sono i principi attivi utili nell’epilessia, sempre che risultino poi efficaci nel caso specifico, che danno in minor misura effetti collaterali psicotici? Che succede a un malato di epilessia che smetta di prendere i farmaci? E’ realmente piu’ grave l’effetto della malattia dell’inabilita’ mentale che causano i farmaci? Non ci sono segni premonitori nelle crisi epilettiche che consentano di “correre ai ripari” volta per volta?

Ma immagino che queste siano domande da porre di persona a un neurologo specializzato in epilessia e non a un carrozzone on line.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Lei si nasconde nell'anonimato del suo account per offendere pubblicamente le persone.

Io non sono tenuto a fornire a lei alcun supporto di alcun genere, prima di tutto perché lei non è la persona in questione e secondariamente perché non pone questioni che potrebbe mai applicare in modo pratico.

Con lei non ho neanche alcuna vocazione!

Sicuramente questo carrozzone, come lo definisce lei, non serve a placare le angosce di nessuno, nè tantomeno le sue che di fatto vorrebbero spingere il signore a non assumere la terapia anti epilettica per presunti effetti collaterali valutati da lei che, fino a prova contraria, non è un medico. Ponendo così a rischio la salute del suddetto solo per sue problematiche personali irrisolte per le quali farebbe meglio a farsi visitare da uno psichiatra.
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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Le sue illazioni sulle mie intenzioni non sono supportate da nulla che io abbia scritto in precedenza o da miei reali pensieri e sono allibita per queste e per l'atteggiamento provocatorio e offensivo che lei oppone agli altrui sofferenza e impegno.
Non sono certo io qui ad avere bisogno di un consulto psichiatrico (e per fortuna mi viene da dire, vista la presente esperienza).
Grazie del suo tempo e buone cose.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Buone cose a lei