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La durata della cura è breve, quindi riducendo succede la cosa più banale di tutte, ovvero forse ad un certo punto non funziona più riducendo la dose.
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La durata della cura riduce la probabilità di ricadute a breve termine, e 1 anno non è un tempo lungo in questo senso.
La riduzione è stata fatta nel corso dei mesi, quindi non è un problema di sintomi da sospensione.
La durata della cura riduce la probabilità di ricadute a breve termine, e 1 anno non è un tempo lungo in questo senso.
La riduzione è stata fatta nel corso dei mesi, quindi non è un problema di sintomi da sospensione.
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No, stiamo dicendo esattamente il contrario. Questo discorso privo di senso invece non si sa da dove lo abbia tratto.
Stiamo dicendo che hanno un effetto curativo che dipende dalla durata della cura.
La malattia tende ad avere un decorso recidivante, ma la cura, oltre a tenerla spenta mentre la si fa (che è già tanto), tende a fornire al cervello una certa resistenza alla ricaduta, dopo periodi di cura di una certa lunghezza, anche se dopo si smette.
La sindrome da sospensione è sempre possibile, ma questa che ci sta riferendo non è una sindrome da sospensione.
No, stiamo dicendo esattamente il contrario. Questo discorso privo di senso invece non si sa da dove lo abbia tratto.
Stiamo dicendo che hanno un effetto curativo che dipende dalla durata della cura.
La malattia tende ad avere un decorso recidivante, ma la cura, oltre a tenerla spenta mentre la si fa (che è già tanto), tende a fornire al cervello una certa resistenza alla ricaduta, dopo periodi di cura di una certa lunghezza, anche se dopo si smette.
La sindrome da sospensione è sempre possibile, ma questa che ci sta riferendo non è una sindrome da sospensione.
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",l ansia è ritornata quindi non sempre come dice lei: "
Io infatti NON ho detto così, è Lei che equivoca sempre le risposte perché è in vena polemica a vuoto.
Allora facciamo così, poiché evidentemente le cose le sa già Lei meglio di chiunque, e mostra ostilità verso chi è qui a impiegar tempo a risponderle, il consulto si chiude qui.
",l ansia è ritornata quindi non sempre come dice lei: "
Io infatti NON ho detto così, è Lei che equivoca sempre le risposte perché è in vena polemica a vuoto.
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[#8] dopo

Ex utente
Avete detto che un effetto curativo in base alla durata della cura giusto? Lei mi parlava come un dato di fatto..E io le ho risposto che non è sempre cosi Xke a moltissima gente l ansia è ritornata anche dopo anni di cura.quindi cosa ho detto di male? Ho detto solo i casi di persone che conosco.. Xke tra i miei parenti c e chi ha assunto questi farmaci
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Io parlavo di un dato statistico, e non può essere altrimenti quando si raccolgono i dati.
Quindi che "non sempre" ci sia un effetto curativo è implicito nel dire che tende ad esserci.
Lei conosce "moltissima gente"...non so quanti, evidentemente ritiene di conoscerne molti di più di me, che faccio questo mestiere, e moltissimi di più di chi ha raccolto i dati, quindi saranno migliaia e migliaia di persone, non saprei.
Io parlavo di un dato statistico, e non può essere altrimenti quando si raccolgono i dati.
Quindi che "non sempre" ci sia un effetto curativo è implicito nel dire che tende ad esserci.
Lei conosce "moltissima gente"...non so quanti, evidentemente ritiene di conoscerne molti di più di me, che faccio questo mestiere, e moltissimi di più di chi ha raccolto i dati, quindi saranno migliaia e migliaia di persone, non saprei.
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Certo, non vedo contraddizione con quello che ho detto prima.
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[#13] dopo

Ex utente
Ah si avete detto certo quindi vuol dire ke vi è capitato.Io sono andata dal nuovo neurologo e mi ha detto ke la paroxetina lo devo eliminare togliendo 1 goccia ogni 3 giorni e prendere 3 volte al giorno l ansiolitico lexotan e poi scalare anche quello e se nel caso ritornano i miei sintomi dell ansia poi vedere se optare per un altra cura che mi dia meno effetti collaterali sessuali. Ma non ha voluto passare da un farmaco all altro.lei che mi dice?
[#14]

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L'ansiolitico di solito non si usa in questo modo. Se i sintomi tornano, si ripristina la dose efficace precedente. L'ansiolitico può essere uno strumento per tamponare l'ansia in vari momenti e situazioni, ma reintrodurlo mentre si toglie una cura spesso significa che se poi ritornano i sintomi la persona si "attacca" all'ansiolitico piuttosto che tornare indietro sulla riduzione della cura.
Se invece si vuole optare per una cura con meno effetti collaterali, questo passaggio può essere fatto in maniera più diretta e semplice.
In conclusione, niente di sbagliato, ma mi sembra sia un passaggio con un esito statisticamente prevedibile, e se il motivo sono gli effetti sessuali è più logico semplicemente provare una molecola alternativa.
L'ansiolitico di solito non si usa in questo modo. Se i sintomi tornano, si ripristina la dose efficace precedente. L'ansiolitico può essere uno strumento per tamponare l'ansia in vari momenti e situazioni, ma reintrodurlo mentre si toglie una cura spesso significa che se poi ritornano i sintomi la persona si "attacca" all'ansiolitico piuttosto che tornare indietro sulla riduzione della cura.
Se invece si vuole optare per una cura con meno effetti collaterali, questo passaggio può essere fatto in maniera più diretta e semplice.
In conclusione, niente di sbagliato, ma mi sembra sia un passaggio con un esito statisticamente prevedibile, e se il motivo sono gli effetti sessuali è più logico semplicemente provare una molecola alternativa.
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Ma che significa che le viene l'ansia solo quando mangia ? Il medico le avrà fatto una diagnosi e in base a questo ha scelto la cura.
A che serve minimizzare e parzializzare il problema solo per dover poi dire alla fine che non le va bene "l'antidepressivo". Poi perché l'antidepressivo ? Sta parlando di una molecola specifica, e quindi se si trova male con questa cambiano le carte in tavola ? La diagnosi non esiste più, e la cura deve essere diversa ?
Ma che significa che le viene l'ansia solo quando mangia ? Il medico le avrà fatto una diagnosi e in base a questo ha scelto la cura.
A che serve minimizzare e parzializzare il problema solo per dover poi dire alla fine che non le va bene "l'antidepressivo". Poi perché l'antidepressivo ? Sta parlando di una molecola specifica, e quindi se si trova male con questa cambiano le carte in tavola ? La diagnosi non esiste più, e la cura deve essere diversa ?
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[#17] dopo

Ex utente
Mi scusi mi sono espressa male.volevo dire,durante il giorno non ho l ansia,avviene solo poco prima di mangiare e durante a volte accompagnata da nausea e altre volte inappetenza! Per questo le chiedevo se anziché prendere un antidepressivo x attacchi di panico, volevo chiederle se ci possa un farmaco a livello di ansia x lo stomaco xke alla fine si tratta di stomaco, guardo il cibo e mi viene la nausea e quando non ho la nausea è come se faccio fatica a inglutire.non so se mi sono spiegata
[#18]

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Se la diagnosi è disturbo di panico, la terapia è basata su molecole di quella categoria, che poi comprende varie sottocategorie.
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Qui non si danno lindicazioni su prodotti da assumere. Al di là del poco senso della questione rispetto al discorso che si stava facendo.
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Forse ha voglia di scherzare o provocare. Qui nessuno le ha detto di provare niente, Lei ha un medico e deve far riferimento a lui, come sempre.
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Ah quindi Lei prima prende le cose e poi chiederà al medico...
Io finirei qui la discussione, non si capisce se sta provocando o meno.
Ah quindi Lei prima prende le cose e poi chiederà al medico...
Io finirei qui la discussione, non si capisce se sta provocando o meno.
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[#25] dopo

Ex utente
Io non sto provocando nessuno! Ma possibile che ogni cosa che io dice,voi pensate a male! Io chiederò al medico prima di prenderlo.. La prima volta che l ho preso me lo ha presceotto lo psichiatra insieme all antidelressivo ,da solo non l ho mai assunto..Ma volevo un suo parere su questo farmaco. Sapere se è vero come scrivono su internet che a dosaggio alto cura depressione e ansia.?considerando che sia un sito x chiedere un consulto,lo sto facendo
[#26]

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Chi lo scrive su internet ?
Possibile che dobbiamo, anziché rispondere ai consulti, commentare delle informazioni di chissà quale fonte, mentre invece la risposta l'ha già avuta.
Vuole sapere se il panico si cura con il levopraid, abbiamo detto di no.
Dopo di che prima prova a sapere se può prenderlo dal sito, poi insiste sul fatto che vada bene anche quello. Non è che debba convincere noi dalla cosa.
Possibile che dobbiamo, anziché rispondere ai consulti, commentare delle informazioni di chissà quale fonte, mentre invece la risposta l'ha già avuta.
Vuole sapere se il panico si cura con il levopraid, abbiamo detto di no.
Dopo di che prima prova a sapere se può prenderlo dal sito, poi insiste sul fatto che vada bene anche quello. Non è che debba convincere noi dalla cosa.
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[#28]

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Appunto, questo è tutto un programma immaginario che si fa Lei, e che ricalca il tipo di autoterapie (sbagliate) che tende a fare chi ha questi disturbi, terapie al bisogno basate sui vari sintomi.
Come volevasi dimostrare, ribadisce cosa secondo lei "va bene", il che francamente è fuori da ogni richiesta di consulto ma soprattutto fuori da una sana interazione con il suo medico.
Appunto, questo è tutto un programma immaginario che si fa Lei, e che ricalca il tipo di autoterapie (sbagliate) che tende a fare chi ha questi disturbi, terapie al bisogno basate sui vari sintomi.
Come volevasi dimostrare, ribadisce cosa secondo lei "va bene", il che francamente è fuori da ogni richiesta di consulto ma soprattutto fuori da una sana interazione con il suo medico.
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[#29] dopo

Ex utente
E secondo lei bisognerebbe fare a vita cure di antidepressivi per stare bene? Io provero ad usare al bisogno questi ansiolitici,ovviamente sto suppondemdo,ma ascoltarei il medico.. E poi mi spiegate xke usate termini molto complessi quando rispondete ? Io non sono un medico come voi quindi se magari,spiegate i concetti in maniera più semplice forse capirei meglio
[#30]

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Guardi, non deve spiegare a me come si curano questi disturbi. Se ha scritto per sapere quale è lo standard e i principi generali bene. I concetti sono stati spiegati, il punto è che Lei ha semplicemente deciso che non vuole un certo tipo di cura (soltanto perché una specifica molecola non la tollerava bene), e quindi cerca di trovare spiegazioni per giustificare il fatto che la cura debba essere un'altra. Il tutto per poi tornare a fare i ragionamenti di chi non si cura, ed è guidato dai sintomi e dall'ansia nello scegliere le medicine "a senso".
Non si capisce che c'entri che uno si debba curare a vita.
Guardi, non deve spiegare a me come si curano questi disturbi. Se ha scritto per sapere quale è lo standard e i principi generali bene. I concetti sono stati spiegati, il punto è che Lei ha semplicemente deciso che non vuole un certo tipo di cura (soltanto perché una specifica molecola non la tollerava bene), e quindi cerca di trovare spiegazioni per giustificare il fatto che la cura debba essere un'altra. Il tutto per poi tornare a fare i ragionamenti di chi non si cura, ed è guidato dai sintomi e dall'ansia nello scegliere le medicine "a senso".
Non si capisce che c'entri che uno si debba curare a vita.
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[#31] dopo

Ex utente
Curare a vita intendo,che sospendendo la cura anche dopo anni,l ansia e attacchi di panico possono tornare a trovarci e quindi prendendoli a vita si è più sicuri che non vengono attacchi di panico. Detto ciò,io non potrei provare tutte le molecole x notare quale non mi da effetti collaterali sessuali ,xke sono farmaci pensanti nel quale inizialmente possono causare nausea ed ecc quindi non si possono cambiare 3000 farmaci. Anche xke l effetto sulla sfera sessuale è molto comune
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Certo, ma non è che solo perché è genericamente possibile una ricaduta si prendono le cure a vita da subito. Questo solo se la probabilità è elevata, la ricaduta è rischiosa in sé, etc.
Lei ragiona un po' per estremi: ne ha provata una, non le vuole provare "tutte", non c'è via di mezzo. 3000 da cambiare non ce ne sono, purtroppo ne abbiamo molti di meno.
Non sono tutti uguali, quindi non ha senso dare per scontato che diano tutti, in ugual modo, gli stessi effetti.
Certo, ma non è che solo perché è genericamente possibile una ricaduta si prendono le cure a vita da subito. Questo solo se la probabilità è elevata, la ricaduta è rischiosa in sé, etc.
Lei ragiona un po' per estremi: ne ha provata una, non le vuole provare "tutte", non c'è via di mezzo. 3000 da cambiare non ce ne sono, purtroppo ne abbiamo molti di meno.
Non sono tutti uguali, quindi non ha senso dare per scontato che diano tutti, in ugual modo, gli stessi effetti.
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Beh, certamente sono prove, si fanno con questo spirito. Non si fanno proprio tutte fino all'ultima e senza un criterio, sarebbe piuttosto inutile. Ci sono poi anche modi per contrastare gli effetti collaterali aggiungendo altre medicine, cosa questa che personalmente lascio come secondo tipo di soluzione.
Beh, certamente sono prove, si fanno con questo spirito. Non si fanno proprio tutte fino all'ultima e senza un criterio, sarebbe piuttosto inutile. Ci sono poi anche modi per contrastare gli effetti collaterali aggiungendo altre medicine, cosa questa che personalmente lascio come secondo tipo di soluzione.
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Non ho elementi per escludere né confermare che siano sintomi da ricaduta. Il punto è semplicemente aver chiaro che togliendo una cura può esserci una ricaduta. Una goccia ogni tre giorni non mi pare il ritmo che ha tenuto fino a ora. Non faccia operazioni da sola senza interpellare il medico, per poi perder di vista metà del problema.
Non ho elementi per escludere né confermare che siano sintomi da ricaduta. Il punto è semplicemente aver chiaro che togliendo una cura può esserci una ricaduta. Una goccia ogni tre giorni non mi pare il ritmo che ha tenuto fino a ora. Non faccia operazioni da sola senza interpellare il medico, per poi perder di vista metà del problema.
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No, non si può sapere cosa siano, certamente ridurre nel corso di diversi mesi rimanendo comunque su una dose che non è zero non è una situazione che fa pensare all'astinenza...
Con questo andamento invece potrebbe.
Con questo andamento invece potrebbe.
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Io stavo parlando di quello che ha fatto fino ad ora, non dello scalaggio con questo nuovo medico.
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Non ci può esprimere in questi termini (ha fatto bene o meno). Niente vieta di calarlo con questo andamento. Ripeto: il problema non è un fenomeno comunque previsto e banalmente reversibile, come i sintomi da sospensione. Quello che è bene aver presente è che, a parte la sospensione, c'è un rischio di ricaduta che eventualmente andrà gestita senza troppi indugi.
Non ci può esprimere in questi termini (ha fatto bene o meno). Niente vieta di calarlo con questo andamento. Ripeto: il problema non è un fenomeno comunque previsto e banalmente reversibile, come i sintomi da sospensione. Quello che è bene aver presente è che, a parte la sospensione, c'è un rischio di ricaduta che eventualmente andrà gestita senza troppi indugi.
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[#43] dopo

Ex utente
Non avete risposto sul fatto dell ansiolitico. Cmq sia le ricadute nella vita ci si possono sempre avere.. Mia cugina ha assunto un antidepressivo per 6 mesi e per anni non ha avuto attacchi di panico quindi dipende da persona a persona.non ce una regola. Può essere che 10 mesi di cura mi siano bastati x non avere x anni attacchi di panico chi lo sa. Per ora me lo tolgo
[#44]

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Più che esserci una statistica, non ci può essere.
Il suo medico sta semplicemente procedendo a sospendere un farmaco, non mi pare ci sia niente di strano.
Più che esserci una statistica, non ci può essere.
Il suo medico sta semplicemente procedendo a sospendere un farmaco, non mi pare ci sia niente di strano.
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Quelle non hanno nesso con lo scalaggio.
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Le ricadute non c'entrano con lo scalaggio della paroxetina, veloce o lento.
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Sì, ritorniamo al discorso originario. Quelli sono possibili e chiaramente con uno scalaggio più lento minori. Non è che sia sempre necessario o inevitabile trattarli, essendo sintomi da sospensione sono transitori.
Sì, ritorniamo al discorso originario. Quelli sono possibili e chiaramente con uno scalaggio più lento minori. Non è che sia sempre necessario o inevitabile trattarli, essendo sintomi da sospensione sono transitori.
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No, non si disse questo.
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Certo, si disse questo. E non c'entra lo scalaggio infatti.
Sta continuando a confondere le due cose, nonostante si sia parlato proprio di questa differenza per tutto il consulto.
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No, questo è un discorso incomprensibile.
Lei parte dal presupposto che se fa una cura la malattia se ne va, altrimenti curarsi non serve a niente. Un discorso che non ha senso.
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[#58] dopo

Ex utente
No io non ho detto che la malattia non potrà più ripresentarsi nel corso della mia vita.. Pero che almeno la cura avrebbe diminuito un po i sintomi, questo lo pretendo! Perche se dopo la cura devo stare peggio di prima,allora non è servito a nulla la cura! Ma è servito a star bene solo se lo prendo e non se non lo prendo!
[#59]

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Io continuo a non capire che ragionamento segue. La cura ha diminuito i sintomi. I sintomi tornano quando la toglie.
Conclusione: la cura non è servita a nulla..ecco, non si capisce in che senso. Se uno prende una cura che lo fa star bene non serve a nulla perché i sintomi devono rimanere assenti anche dopo che la si è tolta. Ma per quale motivo partire con quest'idea.
E' pieno di cure che fanno star bene se uno le prende, e se non si prendono si sta male. Le malattie ricorrenti o croniche funzionano così, poi a volte c'è anche un effetto curativo nel lungo termine che perdura senza cura, ma dipende.
Conclusione: la cura non è servita a nulla..ecco, non si capisce in che senso. Se uno prende una cura che lo fa star bene non serve a nulla perché i sintomi devono rimanere assenti anche dopo che la si è tolta. Ma per quale motivo partire con quest'idea.
E' pieno di cure che fanno star bene se uno le prende, e se non si prendono si sta male. Le malattie ricorrenti o croniche funzionano così, poi a volte c'è anche un effetto curativo nel lungo termine che perdura senza cura, ma dipende.
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[#60] dopo

Ex utente
Appunto quindi quello che lei mi sta dicendo e che quando lo si assume "curano" e si sta bene . quindi x stare bene si assumono a vita e si sta apposto giusto? Xke se quando li togli,ritornano i sintomi e quando lo assumi stai bene.. Vuol dire ke si prendono a vita e ti "cura" x sempre.. Come chi ha un tumore ad esempio
[#61]

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Non è detto. Esistono le cure che servono ancora, e quelle che non servono più, quelle da cui ci si aspetta che chiudano la malattia, quelle che la chiudono ma può tornare, quelle che la tengono spenta ma devono esser mantenute.
Nel caso dei tumori è la stessa cosa. Purtroppo raramente esistono terapie di mantenimento che possano garantire un equilibrio di un tumore che comunque rimane presente ma spento.
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[#62] dopo

Ex utente
Quello del tumore è un esempio.. Come può essere anche il diabete chi ha il diabete deve fare sempre la cura altrimenti peggiora,la stessa cosa x l ansia.. Ma il tuo primo concetto non l ho capito x niente.. Dovete spiegare in maniera più semplice..credo sempre che quando si assumono questi farmaci si sta bene,quando si sospendono si sta male!!
[#63]

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Ma anche se fosse così, non vedo perché dire che "non fanno niente". Sarebbe come dire che i farmaci del diabete non fanno niente.
Mi dia pure del Lei.
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Non è detto, non è sempre così, è una delle possibilità.
Non capisco veramente come non riesca a capire un discorso a questo punto molto banale. Può darsi che per star bene si debba assumerli, può darsi di no.
Non è un problema tra la persona e i farmaci, ma tra la persona il disturbo. I farmaci se vuole le possono essere utili. Faccia Lei.
Non capisco veramente come non riesca a capire un discorso a questo punto molto banale. Può darsi che per star bene si debba assumerli, può darsi di no.
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Perché usa termini tipo "addormentarmi il cervello" ?
Perché si scalda su un effetto collaterale che nessuno nega, di altro stiamo parlando.
Inoltre: se soffre di un disturbo di panico, o d'ansia in generale, non ci sono solo gli ssri.
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No, non è vero. Non è certo questo l'effetto tipico né quello ricercato. Magari su di Lei hanno avuto questo effetto.
In generale è una sciocchezza.
Cos'altro c'è lo sa qualsiasi medico che operi in tale settore. Immagino anche il medico che la segue. E' vero che in genere sono la prima scelta, ma non l'unica.
In generale è una sciocchezza.
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No, decide il medico e lo propone lui, altrimenti il rapporto non ha senso. Qui poi non si possono indicare a casaccio dei medicinali.
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"Infatti ogni medico ha i suoi farmaci che prescrive"
Non in che mondo vive, quello dell'ignoranza e degli insulti evidentemente. E poi abbia pazienza, se ritiene gli altri stupidi e disonesti, ,perché gli si rivolge ?
Il consulto è chiuso, era evidente che sarebbe finito in questo modo, a Lei interessava far polemica, offende il collega che la sta seguendo e in più diffama l'intera categoria con luoghi comuni anche abbastanza ingenui.
Non in che mondo vive, quello dell'ignoranza e degli insulti evidentemente. E poi abbia pazienza, se ritiene gli altri stupidi e disonesti, ,perché gli si rivolge ?
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[#74] dopo

Ex utente
Era un esempio sul mio medico .non ho insultato lei! Allora x lei significherebbe insultare tutti i medici?? Ma cosa sta dicendo. Xke non è vero che ognuno prescrive i suoi farmaci? Io noto che il mio medico curante ad esempio prescrive un farmaco x una patologia, un altro medico ne prescrive un altro.. Ognuno ha i suoi farmaci. Ci sono anche medici ke non conoscono tutti i nomi dei farmaci ma magari conoscono una molecola con un altro nome. È cosi
[#76]

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Il consulto è chiuso a causa degli insulti che ha fatto in precedenza.
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