Depersonalizzazione e ansia somatizzata dopo meditazioni

Buongiorno,
sono un ragazzo di 19 anni senza una storia grave di ansia, e nemmeno sapevo cosa fosse un attacco di panico. L'unica mia sofferenza mentale è legata a un periodo particolarmente stressante dell'anno scolastico, che mi portava a rinchiudermi nei miei pensieri e a fantasticare, con dubbi circa la mia identità, chi sono veramente, non legati al naturale percorso di crescita quanto a vere e proprie ossessioni. Non ho amicizie particolarmente soddisfacenti. Lo scorso anno ho praticato meditazioni mindfulness regolarmente per quattro mesi, sentendomi notevolmente meglio e avvicinandomi a un approccio spuritualistico alla realtà. Prima di addormentarmi, il mese di febbraio, praticavo meditazioni del sonno, con notevole sforzo per liberarmi dai pensieri della giornata, ma mi capitava spesso di svegliarmi nel cuore della notte con la sensazione di non riuscire a frenarmi dai pensieri e rilassarmi, e passavo molte ore insonne. Così aumentavo 'la dose' e diventavano vere e proprie meditazioni forzate. Durante un lungo viaggio scolastico in cui mi sono trovato a dormire quattro ore per notte, avevo frequente nausea con senso di estraniamento dalla realtà, e durante la notte avevo frequenti REM intrusions in cui mi sembrava di 'passare a un'altra dimensione', sentivo voci metalliche, e l'energia del mio corpo vibrare. La prima notte a casa ho dormito 15 ore, e il giorno successivo la nausea era miracolosamente passata. Senonché la notte stessa ho avuto una fortissima Rem intrusion un'ora e mezza dopo essermi addormentato, il tempo sembrava essersi dilatato, mi sentivo quasi dentro il cuore. (Si, forse sono impazzito!) seguito da un forte attacco di panico, l'anima sembrava staccarsi dal corpo, mi sentivo impazzire, avevo i nervi che sembravano tremare. La mattina successiva, depressione e senso di avere il cervello staccato dal corpo, se ci pensavo ecco che mi sentivo un'altra volta impazzire. Non dovevo pensarci, ma muovermi, darmi da fare, far lavorare la creatività, e a tratti mi sentivo addirittura molto gioioso e creativo, salvo poi ripresentarsi la nausea (che mi ha fatto perdere qualche chilo) e i soliti attacchi di panico. Due mesi dopo ho avuto un pensiero suicida che sembrava una pugnalata, neanche mi apparteneva, mi sentivo imprigionato nel presente. Subito dopo, sono scoppiato in lacrime convulsamente, e mi sono sentito meglio. Nelle settimane successive ho intervallato ansia, depersonalizzazione e questi pianti convulsi che mi capitavano dopo situazioni dolorose, e mi aiutavano a rilassarmi e dormire tranquillo, senza la così frequente insonnia degli ultimi mesi. I ricordi mi sembrano così vicini, anche quelli di me bambino che credevo avessi dimenticato, e a volte mi sembra di ripresentare i tratta della personalità che mi caratterizzavano da bambino. Dopo un senso di depressione, mi risento pieno di energia, di 'voglia di fare'. Che mi è successo,e il ruolo delle meditazioni? Come avere un equilibrio stabile?
Grazie di cuore
Livio
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Dovrebbe rivolgersi ad uno specialista in psichiatria per capire effettivamente quali siano gli stati mentali attuali ed eventualmente provvedere ad un trattamento adeguato.

Dr. F. S. Ruggiero

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