Prozac e sclerosi multipla

buon 2009 a tutti.
vorrei prima rispondere alla garbata critica del dr. pacini e ricordargli che se non fossi afflitto da talune forme di ossessione forse non staremmo qui a parlarne. purtroppo in questi casi non si riescono a gestire sempre le cose con razionalità.
comunque ho letto che da poco è stato effettuato uno studio sugli ammalati di sclerosi multipla ed è stato rilevato un possibile effetto positivo del prozac sull' andamento recidivo-remittente della malattia.
infatti pare che i pazienti trattati con fluoxetina hanno visto ridurre sensibilmente le recidive.
questo mi conforta e mi aiuta ad avere un motivo in più per non cambiare sempre molecola pur di trovare quella abbia un miglior rapporto tra benefici ed effetti collaterali sulla sessualità ( tempi orgasmici )-
oltretutto sono anche ossessionato dall'idea di ingrassare, perchè talune molecole, tipo escitalopram, mi procuravano anchè un sensibile aumento ponderale con conseguente cambio di almeno una taglia di abbigliamento.
il neurologo che mi segue mi ha detto che il prozac non dovrebbe avere questo effetto collaterale e nel caso avessi in seguito bisogno di uno stabilizzante, ci sarebbe il topamax che funziona bene sul controllo del peso corporeo ed anche della cefalea a me causata dall'uso giornaliero di 5 mg. di tadalafil.
l'unica ossessione è che sul bugiardino del topamax ho letto che potrebbero verificarsi anche disfunzioni erettili e sessuali, evento non riscontrato per il lamictal- gabapentin e depakin portano aumento ponderale e qui nascono le mie ossessioni.
allora io mi rivolgo a voi per avere lumi ed informazioni che possano dipanare tutti questi dubbi ed ossessioni.
sempre grazie e cordialità.(riporto di seguito un piccolo passo dell'articolo leto ).
Il farmaco Prozac (fluoxetina), appartenente alla categoria degli antidepressivi potrebbe essere d’aiuto nel rallentamento dell’attività di malattia in particolare in relazione alla sclerosi multipla in forma recidivante-remittente; è quello che rivela lo studio preliminare pubblicato in testa al Journal of Neurology Neurosurgery and Psychiatry. Lo studio ha coinvolto in maniera casuale 40 pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente
[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
riguardo alle disfunzioni sessuale da topamax è vero che sono riportate in scheda tecnica ma è anche vero che l'evento è abbastanza raro. Non mi preoccuperei troppo di un probabile effetto collaterale di un farmaco che solo probabilemnte dovrò assumere.
Buon anno

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Se lei è consapevole di essere affetto da talune forme di ossessione, il senso dei commenti era che delle ossessioni non si discute, non del loro contenuto, forse di questo non si rende conto o, pur rendendosene conto, non può fare a meno di continuare a cercare dettagli. Questo, al contrario di ciò che probabilmente crede - parlo per l'esperienza con il comportamento di pazienti ossessivi - non migliora il suo rapporto con i disturbi né aumenta la probabilità di trovare una soluzione, ma condiziona il medico (se si lascia condizionare) con suggerimenti basati su informazioni e impressioni SUE, e quindi crea un assurdo terapeutico, cioè un sistema medico-paziente che non è più funzionale. Lei non è in grado di leggere uno studio, comprenderne il peso, leggersi i metodi e i criteri di selezione del campione e giudicare se quella segnalazione è importante, definitiva, si applica al suo caso etc.
Per quanto riguarda il problema di ingrassare questo accade con la maggioranza dei farmaci antidepressivi, perché stando meglio anche se non ottimamente le persone tendono a mangiare di più e a muoversi di meno. Alcuni farmaci mettono appetito in maniera diretta, altri no ma è errato dire che per esempio i farmaci tipo il prozac lo riducono. E' indicato nell'arrestare le crisi bulimiche nella bulimia ma non significa che fa dimagrire. Spesso - per assurdo - i bulimici che smettono di abbuffarsi e vomitare se mai prendono un pò di peso nell'immediato.
Quindi se mai gestisce le cose con troppa razionalità, come se fosse sempre possibile studiare una soluzione ottimale e se potesse farlo lei in prima persona, "controllando" la situazione con le proprie mani. Lasci operare lo specialista secondo la razionalità limitata ma più chiara che segue lui.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#3]
dopo
Attivo dal 2007 al 2011
Ex utente
dr.pacini ancora una volta lei ha fatto un'analisi critica e quasi offensiva, sfuggendo ai contenuti scientifici di quanto riportato nella richiesta di consulto. oltre dell'aumento ponderale, si è parlato anche di sclerosi multipla e nuove sperimentazioni, si è parlato di topamax e sessualità, ecc.
e' vero che altre e non meno importanti sono le mie competenze specifiche, ma è pur vero che lei dovrebbe sapere che gli ammalati pensanti amano approfondire gli argomenti di cui sono protagonisti ed amano commentare gli effetti collaterali di cui si sentono vittime.
non per questo meritano la spocchia dei medici, quasi si sentissero messi in discussione.
la ringrazio lo stesso della sua disponibilità e del tempo che ha inteso dedicarmi.
[#4]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

nessuno impone di rispondere al merito delle domande se si ritiene che queste domande siano poste con una modalità non utile a chi le pone.
Lei stesso dice "allora io mi rivolgo a voi per avere lumi ed informazioni che possano dipanare tutti questi dubbi ed ossessioni." La risposta è finalizzata a questo, e il dipanamento dei dubbi NON si ottiene dettagliando informazioni su informazioni, finendo per ripetersi e ripetere quel che lei ha già esposto. Le richieste di informazioni e i dubbi ossessivi sono atteggiamenti diversi e vanno gestiti diversamente.
Gli ammalati pensanti, come li chiama lei, spesso prendono strade inutilmente complicate e dettagliate, in cui non sono in grado -né si pretende che lo siano- di distinguere la notizia dal "gossip" scientifico. L'articolo può portarlo o segnalarlo al medico, ma non credo lei abbia letto l'articolo, se mai un riassunto fatto per essere compreso a grandi linee. Il medico lo valuterà, ma questo ovviamente ripropone lo stesso tipo
Non è qui in discussione la corrispondenza di quanto dice alle conoscenze scientifiche, ma il fatto che questi approfondimenti più che altro sembrano indurla a proporre lei al medico cambiamenti, o a porsi quesiti che se mai si porrà il medico, a meno che non voglia essere segnalatore al medico degli aggiornamenti in materia psichiatrica. Come le ho detto, se reputa il suo medico competente e sicuro del fatto suo tutto questo non aiuta il vostro rapporto - a mio parere - e non condiziona i risultati ottenibili.
E' inevitabile che i pazienti "pensanti", criticati su questo atteggiamento a fin di bene, si offendano pensando che si metta in dubbio la loro intelligenza. Lei pensi che la peggiore categoria da trattare, quando si ammalano, sono proprio gli psichiatri, perché pensano di potersi curare da soli.
Non evito di rispondere ai contenuti scientifici (sul peso le ho risposto in maniera molto semlice), ma consigliandole (come anche altri colleghi e per altre persone in altri consulti) di non concentrarsi da solo e in maniera approfondita su di essi, poiché non avrebbe costrutto.
Se gli effetti sono segnalati come possibili, sono possibili. E' utile fare un ragionamento di percentuali sulla base di un dubbio ossessivo. No.
Suppone che il medico non conosca l'ultimo articolo uscito ? Glielo segnali.
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