Olanzapina e psicosi

Salve a tutti, sono un ragazzo di 20 anni in cura da uno psichiatra da due e da una psicoterapeuta da cinque. Premetto che nonostante i due anni passati non ho ricevuto alcuna diagnosi precisa, quindi non posso dirvi nello specifico il nome, ma sostanzialmente mi è stata prescritta olanzapina da 10mg perché ero violento nei confronti della mia famiglia, mi ero ritirato socialmente e avevo idee intrusive che non mi facevano stare tranquillo e mi mettevano in agitazione (tipo pensavo a come poter diventare un contrabbandiere d'armi in medioriente), successivamente dopo pochi mesi dall'assunzione dell'olanzapina questi sintomi sono scomparsi e sono caduto in una fase depressiva che mi ha portato ad assumere Laroxyl in pillole da 20mg tre volte al giorno dovutaa costante paura della morte che mi portava a pianti frequenti ed a restare tutta la giornata a letto privo di stimoli (avevo anche difficoltà a fare le cose più semplici come lavarmi ed ad uscire di casa), dopo un anno da ciò la mia situazione è diciamo migliorata essendo scomparsa l'ossessione per la morte, e avendo ripreso ad uscire di casa ogni tanto, ma comunque restano le difficoltà ad uscire di casa, a studiare ed in generale la voglia di alzarmi dal letto ogni mattina. Quello che vi chiedo è: dopo due anni di terapie è normale che io non riesca a riprendere una vita normale? Quanto tempo ancora devo aspettare che i medicinali facciano effetto? Può essere che ci debba essere un cambio di terapia per sentirmi un po' meglio? Lo psichiatra e la terapeuta dicono che ci vuole tempo, ma io non posso aspettare altri anni per riuscire a fare quello che gli altri fanno normalmente. Tra l'altro un paio di mesi fa lo psichiatra ha provato a scalarmi l'olanzapina (su mia richiesta) ma la situazione è peggiorata chiudendomi in casa per due settimane senza contatto con nessuno.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Evidentemente non vi è ancora la possibilità di terminare la terapia.


Sarebbe il caso comunque di far inquadrare la diagnosi che può fornire anche elementi prognostici rispetto all’andamento della malattia.


Dr. F. S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/