Disturbo bordeline

Buongiorno, sono fidanzata da 2 anni con un ragazzo. Lui è molto dolce e simpatico e intelligente, però mi sembra bloccato e sofferente. Si stava laureando ma ha lasciato anni fa gli studi perché ha cercato di strozzare un professore. Da ragazzino ha fatto molta psicoterapia perché faceva a pugni con tutti, avendo anche piccoli problemi con le forze dell'ordine. È molto impulsivo: una volta si è beccato pure un'accoltellata e dice di non ricordarsi nulla, né si era accorto che sanguinava. Non ha esperienze lavorative. Ha moltissima ansia e sta sempre male fisicamente: non esagero a dirvi che sta male 365 giorni a l'anno senza interruzioni. Sta bene solo quando sto con lui, a quel punto magicamente i sintomi diminuiscono e si sente guarire. Non abitiamo vicini, e quindi non possiamo vederci sempre...dice che senza di me si sente morire( e dice sul serio) quando la sua ex l'ha lasciato ha tentato il suicidio. Mi accorgo che cerca di manipolarmi per indurmi tenerezza e sensi di colpa, ma non lo trovo tossico; né mi da fastidio, e poi dirò perché. Spesso ha ferite importanti che si provoca in maniera stupida perché non sente di farsi male...tira pure pugni contro il muro facendosi male quando è stressato( sanguina) Sta rinchiuso in casa da parecchio( esce a fare la spesa e basta; o quando vengo io o i suoi amici...spesso dobbiamo obbligarlo sia io e gli amici ad andare fuori) Non è sociofobico, comunque: anzi è molto socievole e piacevole anche nel modo di porsi e comunicare. Potrebbe essere bordeline? A me pare di si: riconosco i sintomi: qualcosa ho studiato a riguardo nel mio percorso universitario. In più io ho questo disturbo in forma lieve, e quindi so benissimo come si sente. Lui non vuole farsi vedere, mentre io faccio psicoterapia da un anno( ma lui non sa nulla) non sono esattamente una bordeline pura, ma anche narcisista: cioè un narcisismo con abbinato il bordeline, quindi non mi scoccia la sua manipolazione, perché anch'io gli rompo le scatole, anche se per motivi diversi: a livello relazionale sono proprio negata: nel senso che mi dicono che sono bisbetica e arrogante. Devo portarlo da uno psicoterapeuta come per me, o da uno pshichiatra? Si possono evitare le medicine? Secondo voi ho ragione a pensare che è bordeline? Lui faceva psicoterapia da adolescente, ma ha lasciato la terapia durante l'universitá.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
La diagnosi è caratteristica di una visita diretta e non può essere ridotta al racconto che fa lei.

Del resto se questo fosse il disturbo non potrebbe decidere lei il percorso di cura adatto ma dallo psichiatra che eventualmente visiterà questa persona.

Dubito che ci sia qualche possibilità di visita.


Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
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Come mai dubito che ci siano possibilità di visita? Non potrei convincerlo dicendo che anch'io faccio psicoterapia? È molto testardo, ma è dolce e tenero. A me preoccupa il suo pensiero molto dicotomico, ma sopratutto il fatto che ne va fiero. D'altronde anch'io per anni quando mi dicevano che manipolavo le frasi, che ero troppo emotiva e sensibile, rispondevo arrabbiandomi ancora di più; o al sei narcisista, rispondevo ridendo e contrariata" non sono io a tirarmela, sono gli altri che non mi ammirano e non mi danno il giusto riconoscimento" rispondevo davvero così....e ho continuato per anni; e ora a distanza di quasi un anno di terapia, anche se me ne rendo conto, o mi spazientisco ancora, e tutt'ora penso che non sono apprezzata come dovrei, almeno ora mi rendo perché penso così e mi trattengo e cerco di modularmi. Il mio fidanzato è andato subito in terapia, invece, non ha aspettato anni come me: pensa che sia impossibile che la riprenda perché troppo testardo? Lui dice che visto che non fa più a pugni non ha più problemi, ma a me non sembra proprio, anzi: quando faceva a pugni a scuola rendeva e passava gli esami universitari e si curava...non capisco che gli hanno detto in terapia, ma secondo me l'hanno peggiorato.
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Utente
Guardi, a me interessa che incominci a darsi uno scopo nella vita, così possiamo andare a vivere insieme...poi poco mi importa del resto. Ora sembrerebbe che l'ho convinto a riprendere gli studi e finire la laurea( me lo auguro) Io ho già un buon lavoro, una laurea e sto prendendo una seconda laurea in medicina. Tra due anni avrò finito. In più ho fatto un ulteriore scuola professionale per un altro lavoro che faccio in contemporanea. Quindi poco importa se a livello psichiatrico si ha una diagnosi: so benissimo che non verrei mai dichiarata sana di mente da nessuna commissione, ma onestamente la risposta corretta è una sonora risata di scherno. Quindi capisco bene quando il mio fidanzato mi dice che non ha nulla, ma è questa societá a rompere le scatole...capisco fin troppo bene. Secondo me ha bisogno solo di psicoterapia, e non di medicine, come me...una volta che capisce chi è, che vuole, e cosa vuole fare per me è il top....il resto sono cazzate, mi permetta il termine.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Secondo lei può avere bisogno di ciò che vuole in ogni caso ciò non prescinde da una seria valutazione psichiatrica.
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Si, lo so...il problema è fargli capire che non è normale passare le giornate in casa a non fare un emerito niente senza progetti o scopi. Come non è normale sentirsi uno schifo 24 su 24 o non curarsi. Per lui tutto ciò è normale...dice che vuole trovarsi un lavoro, ma poi nei fatti! Quando ho fatto io la valutazione psichiatrica mi ha detto che avevo bisogno di fare terapia di gruppo per l'empatia, e comunque non mi ha presa in carico perché mi disse che non ne avevo bisogno per il momento. Quel " per il momento" mi ha spaventata, onestamente. Mi disse che era un miracolo che stavo bene, e che non avevo bisogno di medicine con la personalità che mi ritrovavo, che poi ho scoperto essere un narcisismo tendente al bordeline...e ancora sono spaventata, anche se la psicologa ha detto di fregarmene, che a un certo punto sono così e va bene. Io da quando faccio psicoterapia sto meglio: gestico meglio stress ed emozioni e mi rapporto meglio. Nel mio caso penso che avevo bisogno di qualcuno con cui parlare e che mi rincuorasse...perché alla fine in terapia io non faccio proprio niente: parliamo e basta alla cavolo. Quindi penso di aver aspettato fin troppo a chiedere aiuto, e vorrei farlo capire anche al mio fidanzato, anche perché lui sta molto peggio di me: io tutta questa inerzia e disorganizzazione non l'ho mai avuta. Voglio una vita normale! Con lui che sta bene...non che mi devo vergognare quando mi fanno domande su di lui; compreso che non posso nemmeno pensare a farmi una famiglia così....e nemmeno ci penso infatti.
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