Xanax da un anno e mezzo (2)

Salve,
sono costretto a ripetere questa richiesta integralmente, nella speranza di trovare un medico che sappia fare il suo lavoro, e abbia la pazienza e l'umanità per comprendere la mia esigenza e rispondermi adeguatamente.

Come da titolo, è da quasi un anno e mezzo che assumo continuativamente Xanax, arrivando gradualmente al dosaggio medio di 1 mg al giorno. Più volte qui mi è stato detto che il farmaco perde efficacia dopo un solo mese, e che comunque tende a diventare inefficace anche a seguito di un eventuale aumento. La mia domanda allora è: esattamente, a questo punto, che cosa mi sta facendo il farmaco? Lo sto prendendo a vuoto? A me sembra che un qualche effetto lo abbia ancora, specie se associato ad alcool in occasioni sociali, ma mi chiedo se oggettivamente l'effetto ci sia ancora o sia ormai paragonabile ad un placebo. L'unico dato oggettivo è che se lo assumo prima di dormire, il sonno è più profondo e dormo più a lungo, e il risveglio è più difficoltoso. A volte sento una certa spossatezza, e mi accorgo di stare perdendo proprietà di linguaggio, a volte faccio fatica a ricordare termini e nomi che prima richiamavo alla mente senza problemi. Inoltre mi rendo conto che dimentico con facilità alcune cose, sono distratto, ma forse questo non è del tutto un male, avendo la tendenza a rimuginare anche su eventi insignificanti sia passati, sia futuri. Tuttavia mi chiedo se a questo punto io non stia avendo solo gli effetti collaterali, senza più un reale effetto sull'ansia. Può essere subentrata una dipendenza a questo punto? Ne sto avendo anche dei danni cognitivi?

Si tratta della formulazione a rilascio rapido, e lo sto assumendo "in autonomia" nel senso che sono stato io a chiederlo al medico di base, e sono io che continuo a chiedere il rinnovo della ricetta, senza alcuna particolare supervisione, a parte qualche "Come va?" di tanto in tanto. La diagnosi non c'è, a parte una generica di depressione ansiosa fatta da un medico precedente. Preciso che ho forti difficoltà a rivolgermi ad uno specialista, principalmente perché non mi fido, e non sono sicuro che sia la scelta giusta. È inoltre oltremodo penosa per me l'idea di parlare con un estraneo del mio passato e delle mie difficoltà presenti.

Tornando allo Xanax, quel che vorrei capire è: dopo un anno e mezzo lo sto assumendo praticamente a vuoto, avendone solo gli effetti collaterali, oppure un effetto terapeutico residuo c'è sempre, anche se minimo? Gli effetti cognitivi a questo punto ci sono già? Potrebbe essere subentrata la dipendenza? Gli effetti collaterali specifici dello Xanax, è verosimile che io li stia avendo adesso? Parlo di decadimento cognitivo, sedazione, astenia, depressione, astinenza, dipendenza. E tutto questo a fronte di un effetto ansiolitico che nel tempo è diventato nullo, o irrisorio?

Mi scuso per la lungaggine e le ripetizioni, spero tuttavia di essere stato chiaro.
Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Non riesco a comprendere quanto sia per lei difficile fare una visita specialistica dal vivo per avere una prescrizione valida e fugare i suoi continui dubbi afinalistici?


Dr. F. S. Ruggiero

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