Qual è l’orientamento psicoterapeutico più indicato per la cura del disturbo ossessivo compulsivo

Buongiorno a tutti. Soffro da 9 anni di disturbo ossessivo compulsivo e sono stato in cura per più di due anni da uno psichiatra. Avevamo un bel rapporto però il lavoro che abbiamo fatto non ha portato ad un miglioramento significativo della mia sintomatologia, credo soprattutto perché egli non si è avvalso di una terapia cognitivo-comportamentale.
Vorrei riprendere in mano la mia vita poiché, per quanto sia stato resiliente, questo disturbo mi ha limitato molto e continua a limitarmi e a farmi soffrire in molti ambiti.
So che oltre alla terapia cognitivo-comportamentale esiste anche quella breve strategica, e vorrei chiedere se posso scegliere indifferentemente una delle due o se una delle due si è dimostrata più efficace.
Oppure magari se esistono altri orientamenti psicoterapeutici ancora più efficaci ma che non conosco.
So che alcuni diranno che ha un peso anche la relazione, ma io ho avuto un’ottima relazione con il mio psichiatra e lui stesso vedeva il mio impegno, tuttavia sono ancora qui, con un bagaglio umano che mi sono portato da questa terapia ma che non ha risolto il mio disturbo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Manca una cosa: che terapie quindi ha fatto o sta facendo per il DOC ?

Dr.Matteo Pacini
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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta. La terapia che abbiamo fatto si è basata sostanzialmente sul differire le ruminazioni e i comportamenti sintomatici ad un preciso momento della giornata. Inizialmente 2 volte al giorno, poi solo una volta. L’importante è che complessivamente il tempo speso nei rituali e nelle ruminazioni non superi 1 ora al giorno.
Questa tecnica, che tuttora sto usando, mi ha dato qualche beneficio nel controllo delle ruminazioni, che erano diventate un inferno soprattutto in un determinato periodo, ad esempio per avvenimenti contingenti come un litigio pensavo di non aver detto o fatto tutto ciò che bisognasse fare e mi interrogavo su cosa dovessi fare e ciò mi logorava.
Adesso pure mi logora ma lo gestisco meglio con questa tecnica.
Un altro sintomo di questo disturbo, che è stato quello con cui è esordito 9 anni fa, consiste nel sentirmi obbligato ad imparare a memoria ciò che sto studiando. La cosa è davvero pesante e frustrante, e mi limita molto nello studio, inoltre questo sintomo ha avuto solo modesti benefici dall’uso di questa tecnica, che tra l’altro con questo sintomo specifico credo sia anche di difficile applicazione visto che studio più ore al giorno e la mente è sempre fortemente orientata ad imparare a memoria .
Questa è l’unica tecnica che abbiamo usato, in quanto lui non riteneva necessario usarne altre, non sono stato in trattamento farmacologico.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Ma quindi questo tipo di approccio, che sembra di tipo comportamentale, e senza nessuna terapia farmacologica ?
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dopo
Utente
Utente
no, lui mi disse di non ritenerlo necessario.
La tecnica una qualche efficacia ce l’ha ma quando poi mi capitano eventi di vita stressanti e che tendono a protrarsi, per quanto essi siano tutto sommato gestibili da una persona normale, ricado subito nella sintomatologia.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Nell'approccio a un doc, è bene prendere in considerazione il trattamento farmacologico.