Anafranil 75 mg

Gentili dottori,
Sono una ragazza di 27 anni, in cura da 9 anni per una diagnosi di DAP, DAG, DOC principalmente, e depressione che puntualmente si associa durante le ricadute più pesanti.
Per circa 7 anni sono stata in cura con lo Zoloft (inizialmente 50 mg, poi passata a 100) e tra vari alti e bassi sono riuscita a condurre una vita abbastanza normale.
Ora la sertralina sembra non essere più efficace, e dopo aver provato Paroxetina 20 mg ed Efexor 150 mg per vari mesi con scarsi, direi quasi nulli, risultati, mi ritrovo nuovamente a brancolare nel buio.
Sono attanagliata dalla paura di impazzire, di nuovo un costante senso di irrealtà 24h, come se vivessi in un brutto sogno.
Mi sento sola anche quando sono circondata dalle persone a me care ed ho perso interesse per ogni cosa.
Passo da un appiattimento affettivo totale ad un'esasperazione negativa dei sentimenti (piango e mi commuovo per qualsiasi cosa, ma non é un pianto liberatorio).
Ogni tanto ho come l'impressione che mi si 'stappasse il cervello', ricomincio a respirare e torna tutto normale, si illumina di nuovo tutto ciò che mi circonda e ricomincio a vedere con serenità il futuro e non un enorme buco nero.
Questa sensazione purtroppo dura pochi secondi ed é immotivata, evanescente ed ovviamente non riproducibile a comando.
Non stavo così male dal 2012 (e non ci sono mai state delle cause scatenanti, almeno apparentemente).
Sto cercando di farmi forza e di ripetermi ogni giorno che ne uscirò anche stavolta ma sento di aver bisogno assolutamente di un aiuto farmacologico perché ci sono dei momenti in cui l'angoscia é troppo grande da sopportare.

Vi scrivo tutto questo perché mi é stata indicata, dallo psichiatra che mi segue, una nuova terapia, che consiste nell'Anafranil 75 mg, senza troppe spiegazioni.
So che voi non potete esprimere pareri in merito alle terapie prescritte da colleghi, ma vi sarei infinitamente grata se riusciste a sollevarmi da un dubbio che non mi permette di iniziare la cura con serenità: nella mia mente (tra l'altro da povera studentessa di medicina all'ultimo anno) i triciclici dovevano essere l'ultima spiaggia.
Non temo gli effetti collaterali, che sono soggettivi e si vedranno, ma...insomma, io ho solo 27 anni e sono ormai rassegnata all'idea che questa sia una malattia che probabilmente dovrò curare a vita.
Se utilizzo ora uno tra i più potenti farmaci a disposizione per i miei disturbi, ammesso che funzioni, quando svilupperò una tolleranza anche a questo, dove andrò a sbattere la testa?
Per la vostra esperienza ritenete possibile che, non rispondendo più alla sertralina e scarsamente a venlafaxina e paroxetina, possa invece rispondere ad esempio al citalopram, escitalopram che non sono mai stati presi in considerazione?

So di essere stata prolissa, ma mi trovo in una condizione di malessere e sono alla ricerca di un incoraggiamento/aiuto da esperti nel campo.

Sarò infinitamente grata a chi di voi vorrà rispondermi.


Vi auguro buon lavoro.

Sara.
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Dr. Giovanni Portuesi Psichiatra, Psicoterapeuta 638 37 1
Sul farmaco posso tranquillizzarla: anafranil 75 mg è una terapia tranquilla, come le altre, e può essere molto valida ( si potrà anzi salire in futuro se necessaria ). I TC non sono l ultima spiaggia, sono caduti in disuso per via degli effetti collaterali eventuali, ma in una ragaza giovane tollerabili. Mi rendo conto che la sintomatologia è penosa. Occhio a non ingrassare con l' anafranil ( effetto antistaminergico ).

Dr Giovanni Portuesi

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottore per la celere risposta,
in effetti la mia paura è quella di dover proseguire in futuro con farmaci sempre più 'importanti'. So perfettamente che se la terapia dovesse fare effetto non starò più qui a pormi questa domanda, semplicemente vivrò senza pensarci, ma so anche che verrà un giorno in cui mi ritroverò nuovamente nella situazione attuale e mi spaventa il restringersi delle possibili alternative. Un'altra cosa che mi preoccupa è quella di dover prendere per tanti anni questo farmaco e non riuscire più a farne a meno. Superata la fase acuta, secondo la sua esperienza, è possibile tornare alla categoria degli ssri/snri per mantenimento? O si rivelerebbero a quel punto totalmente inefficaci?

Grazie per la cortese attenzione