Mia madre, sessantenne, che da alcuni anni soffre di mania di persecuzione che rende, giorno dopo

Buongiorno,

vi scrivo a proposito di mia madre, sessantenne, che da alcuni anni soffre di mania di persecuzione che rende, giorno dopo giorno, più difficile la vita sua e delle persone che la circondano.
Mia madre crede che sia in atto una misteriosa causa giudiziaria ai suoi danni e che gran parte delle persone che incontra e dei banali eventi quotidiani che le occorrono siano parte di questo complotto.
E' ovvio che nella realtà non sussiste nulla di quanto lei crede ed afferma con tanta convinzione; la nostra famiglia peraltro non ha mai avuto il benchè minimo problema "legale" ed ha sempre vissuto in pace al suo interno e con gli altri.
Tutti i numerosissimi tentativi che mio padre ed io (sono figlio unico) abbiamo messo in pratica per convincerla dell'inesistenza di questo complotto sono stati vani, così come vani sono stati i ripetuti inviti ad accompagnarla da un medico per farsi visitare. Lei ritiene nella maniera più assoluta di non essere malata, e quando le diciamo che avrebbe bisogno di parlare con uno specialista si infuria, diventa aggressiva ed ci attacca, insultando me e mio padre, colpevoli ai suoi occhi di non fare nulla per risolvere il suo problema.
Qualche anno fa, con un espediente, mio padre è riuscito ad accompagnarla da uno psichiatra, che dopo un colloquio le ha prescritto una cura. Appena uscita dall'ambulatorio ha strappato la ricetta e ha preso ad insultare mio padre, che a suo dire la voleva "farla passare per matta"...
Abbiamo più volte parlato della situazione con il medico di base, che ci ha suggerito di rivolgerci al Centro di Salute Mentale dell'AUSL, per un eventuale TSO. Abbiamo parlato con questi medici del CSM, che ci hanno fatto capire che ben difficilmente si potrebbe procedere col ricovero coatto di una persona che non presenti pericolo per sè o per chi la circonda. E, fortunatamente, almeno per ora non ha mai manifestato propositi suicidi o violenti.
A livello fisico non ha problemi: mangia con appetito, non soffre di insonnia, non ha altri disturbi o malattie croniche. Ma questo grave problema mentale la fa vivere nel terrore quotidiano e si riflette pesantemente su mio padre, che vedo ormai molto provato dalla situazione.
Non sappiamo cosa fare e soprattutto non vediamo una via di uscita. Temiamo che un eventuale intervento dei medici del CSM non finalizzato da una cura coatta, possa aggravare la condizione di mia mamma, che vedrebbe così materializzarsi una delle sue peggiori ossessioni ("mi vogliono far passare per matta"). Come detto finora non ha mai tentato il suicidio e non vorremmo mai che un evento per lei traumatico possa provocare l'irreparabile.

Vi ringrazio per i consigli che ci potrete dare e vi saluto cordialmente.

[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
gentile utente,

ha ben analizzato la situazione.
E' possibile che un intervento ed anche il ricovero possano avere conseguenze ben peggiori della condizione attuale.
Fino a quando il delirio resta circoscritto e' possibile non fare nulla.
Anche i tentativi di convincimento sono estenuanti e vani.
Meglio attendere.

https://wa.me/3908251881139
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[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dott. Ruggiero,

innanzi tutto la ringrazio per la tempestiva e chiara risposta.

Devo dire che restare in attesa senza fare nulla di concreto per curarla è estremamente sconfortante per noi familiari.
Anche perchè, realisticamente, le prospettive non sono certo quelle di un miglioramento o di una guarigione spontanea col passare degli anni.

C'è almeno qualche regola relazionale che noi familiari possiamo seguire nel rapportarci con lei, per rendere un po' più sostenibile la situazione?

Ad esempio, nei suoi deliri conviene assecondarla oppure controbattere alle sue "argomentazioni"? O ignorarle?

Potrebbe essere utile che uno di noi la accompagni nelle comuni attività quotidiane, specie quando esce di casa, momento critico per la sua mania di persecuzione? O abituarla in questo modo sarebbe addirittura dannoso?

La ringrazio ancora una volta per il suo interessamento e la saluto cordialmente.


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