Impossibile uscire da un lutto
Buongiorno, vorrei sapere se è possibile restare nel dolore per sempre.
Cerco di essere breve.
Ormai sono passati mesi ma col tempo non migliora, anzi il dolore e la mancanza aumentano.
Sono completamente fermo, non ho più fatto le cose di prima, da sport a hobby, sono sempre sdraiato o seduto, tra tv, internet per distrarmi, e crisi di pianto molte volte al giorno.
Non voglio vedere e sentire nessuno, mangio poco e ho perso molto peso.
Tutto questo da mesi.
Non mi interessa più nulla, non ho più pensieri futuri, solo il pensiero di essere sereno mi fa sentire in colpa.
L'unico pensiero che mi da pace è morire, infatti mei momenti peggiori, è brutto da dire ma, cerco di uscirne pensando che il suicidio porrebbe fine a tutto questo.
Grazie
Cerco di essere breve.
Ormai sono passati mesi ma col tempo non migliora, anzi il dolore e la mancanza aumentano.
Sono completamente fermo, non ho più fatto le cose di prima, da sport a hobby, sono sempre sdraiato o seduto, tra tv, internet per distrarmi, e crisi di pianto molte volte al giorno.
Non voglio vedere e sentire nessuno, mangio poco e ho perso molto peso.
Tutto questo da mesi.
Non mi interessa più nulla, non ho più pensieri futuri, solo il pensiero di essere sereno mi fa sentire in colpa.
L'unico pensiero che mi da pace è morire, infatti mei momenti peggiori, è brutto da dire ma, cerco di uscirne pensando che il suicidio porrebbe fine a tutto questo.
Grazie
[#1]
Vuole sapere come restare nel dolore del lutto oppure come uscirne?
Che tipo di lutto ha avuto?
Quanti mesi sono passati?
Che tipo di lutto ha avuto?
Quanti mesi sono passati?
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#3]
L’elaborazione del lutto con le sue fasi non ha una durata che si possa stabilire a priori. Ognuno ha la sua capacità di reazione al dolore e la sofferenza non può essere uguale in tutte le circostanze e per tutte le persone. Pensare che si possa elaborare il lutto in pochi giorni è impossibile perché nel migliore dei casi occorrono mesi prima che si possa ritornare ad una vita normale.
In casi più gravi possono occorrere anche anni prima che si arrivi all’ultima fase dell’elaborazione del lutto, quella nella quale si ritorna gradualmente alla vita normale e il dolore viene trasformato in un senso positivo.
Purtroppo, non per tutti è un percorso facile. In molti casi, il rischio è cadere in uno stato di prostrazione e passività, di solitudine e isolamento, ma anche rabbia e ribellione. Se dopo il lutto è trascorso almeno un anno e ancora non si riesce a superare il senso di afflizione, l’angoscia, l’ansia, il pensiero costante della morte, in questo caso è utile pensare di chiedere un aiuto. Parlare con un medico può aiutare a capire se è il caso di consultare un professionista come uno psicologo o uno psichiatra, ed eventualmente iniziare un percorso di sostegno all’elaborazione del lutto.
Intervenire tempestivamente per farsi aiutare è importante per non incorrere in quello che gli psicologi definiscono il lutto complicato o irrisolto, che può diventare una condizione pericolosissima in quanto causa solitudine affettiva, depressione, rifiuto di ogni novità o cambiamento, apatia.
L’indicazione dell’anno è solo orientativa. Non esiste infatti un limite temporale scaduto il quale la sofferenza scompare. In psichiatria si concorda nel dire che una normale elaborazione del lutto non dovrebbe durare più di 24 mesi. Superato questo limite, è opportuno chiedere aiuto. Anche se il lutto è stato elaborato in modo fisiologico, questo non significa che non saranno possibili momenti di tristezza e sconforto anche gravi. Essere tristi, piangere, anche dopo anni, è assolutamente normale. Al contrario, non è assolutamente vero che chi non piange a lungo non soffre oppure non amava abbastanza il defunto. L’elaborazione del lutto infatti è un percorso che ognuno affronta a suo modo.
Cordiali saluti
In casi più gravi possono occorrere anche anni prima che si arrivi all’ultima fase dell’elaborazione del lutto, quella nella quale si ritorna gradualmente alla vita normale e il dolore viene trasformato in un senso positivo.
Purtroppo, non per tutti è un percorso facile. In molti casi, il rischio è cadere in uno stato di prostrazione e passività, di solitudine e isolamento, ma anche rabbia e ribellione. Se dopo il lutto è trascorso almeno un anno e ancora non si riesce a superare il senso di afflizione, l’angoscia, l’ansia, il pensiero costante della morte, in questo caso è utile pensare di chiedere un aiuto. Parlare con un medico può aiutare a capire se è il caso di consultare un professionista come uno psicologo o uno psichiatra, ed eventualmente iniziare un percorso di sostegno all’elaborazione del lutto.
Intervenire tempestivamente per farsi aiutare è importante per non incorrere in quello che gli psicologi definiscono il lutto complicato o irrisolto, che può diventare una condizione pericolosissima in quanto causa solitudine affettiva, depressione, rifiuto di ogni novità o cambiamento, apatia.
L’indicazione dell’anno è solo orientativa. Non esiste infatti un limite temporale scaduto il quale la sofferenza scompare. In psichiatria si concorda nel dire che una normale elaborazione del lutto non dovrebbe durare più di 24 mesi. Superato questo limite, è opportuno chiedere aiuto. Anche se il lutto è stato elaborato in modo fisiologico, questo non significa che non saranno possibili momenti di tristezza e sconforto anche gravi. Essere tristi, piangere, anche dopo anni, è assolutamente normale. Al contrario, non è assolutamente vero che chi non piange a lungo non soffre oppure non amava abbastanza il defunto. L’elaborazione del lutto infatti è un percorso che ognuno affronta a suo modo.
Cordiali saluti
Dr.ssa Nicole Romeo
Medico Chirurgo
Specializzata in Psichiatria
Specialista Psicoterapeuta
Medicina Estetica
(Iscritta Registro Med.Estet)
[#5]
Ex utente
Dott.ssa Romeo grazie per la risposta.
Avevo già provato uno psicologo ma dopo quasi 2/3 mesi ho lasciato perche non vedevo miglioramento.
Ci possono essere mille parole ma la realtà non si può cambiare.
Posso andare anche un anno dallo psicologo, ma se sono sempre a casa sdraiato, nei pensieri, non serve a nulla, dovrei essere io a sforzarmi a fare qualcosa ma proprio non riesco.
Poi lo psicologo cerca di trovare in te delle motivazioni a cui aggrapparsi, ma io non avendone non ho motivo di vedere futuro.
Insomma se dopo 9 mesi non ho avuto neanche un minimo miglioramento ho capito che potrà solo essere peggio.
Gli antidepressivi servono in questi casi? Oppure devi comunque risolvere, altrimenti quando smetti torni uguale?
Avevo già provato uno psicologo ma dopo quasi 2/3 mesi ho lasciato perche non vedevo miglioramento.
Ci possono essere mille parole ma la realtà non si può cambiare.
Posso andare anche un anno dallo psicologo, ma se sono sempre a casa sdraiato, nei pensieri, non serve a nulla, dovrei essere io a sforzarmi a fare qualcosa ma proprio non riesco.
Poi lo psicologo cerca di trovare in te delle motivazioni a cui aggrapparsi, ma io non avendone non ho motivo di vedere futuro.
Insomma se dopo 9 mesi non ho avuto neanche un minimo miglioramento ho capito che potrà solo essere peggio.
Gli antidepressivi servono in questi casi? Oppure devi comunque risolvere, altrimenti quando smetti torni uguale?
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 4.3k visite dal 03/01/2021.
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