Ricovero per autolesionismo superficiale?

Buongiorno, pochi giorni fa, presa dalle emozioni brutte del momento, in tre giorni diversi mi sono fatta con le forbici dei piccoli graffi sulle braccia, ma in modo molto superficiale, i segni non si vedevano quasi per niente il giorno dopo.
L'ho comunicato alla mia psicoterapeuta che me l'ha fatto dire al mio psichiatra e lui l'ultima volta mi ha detto che se continuo con questi atti autolesionistici vede il ricovero inevitabile, per il mio bene... Mi ha spiegato che non si sa mai se un giorno mi parte qualcosa e posso farmi dei tagli più profondi, quindi bisogna prevenire... Ho capito che sono cose che non devono succedere perché pericolose per la mia salute, quindi ora non le ho più fatte e non le farò più, però sinceramente tutto quest'allarmismo mi è sembrato esagerato... Sono stati veramente dei piccoli graffi innocenti, forse ho fatto male a non farglieli vedere per farli rendere conto!
Ho capito di aver compiuto queste azioni per dei problemi che mi si sono presentati, per un'esperienza negativa che ho vissuto e un po' anche per attirare l'attenzione della mia terapeuta, anche se è imbarazzante ammetterlo... Di recente mi hanno detto che ho il Disturbo Borderline di personalità e, per questi problemi, una settimana fa ho iniziato una nuova cura farmacologica, oltre a continuare il mio percorso di psicoterapia.

Le mie domande sono due:
1) Secondo voi è stata esagerata la proposta del ricovero per queste ferite superficiali?

2) Quattro anni fa stavo malissimo, ho intrapreso il percorso di psicoterapia unito ai farmaci e sono stata sempre meglio, fino ad arrivare a non prendere quasi più farmaci per due anni.
In questi due anni sono stata molto bene, ma giorni fa mi si sono presentati di nuovo molti problemi e ho dovuto riniziare con altri farmaci.
La cosa che mi chiedo è come abbia fatto a stare bene in quei due anni e a stare di nuovo male ora... Pensavo di essere guarita... Spero che questa sia solo una fase, come dice la mia psicoterapeuta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.7k 993 248
"Ho capito che sono cose che non devono succedere perché pericolose per la mia salute, quindi ora non le ho più fatte e non le farò più"

In base a cosa lo dice ?

" presa dalle emozioni brutte del momento,"... Appunto, e chi può garantire quindi che non succeda, mica è un problema di aver capito che sono pericolose o meno, questo lo sapeva già prima di farle.

La risposta del medico quale dovrebbe essere ? Dovrebbe capire che il medico gestisce un caso all'interno di un sistema, e non è il medico a creare un allarme, se mai diventa come al solito una contraddizione il fatto di crearlo per poi ridimensionarlo. E' tipico del suo disturbo, ma esistono risposte che non possono che andare in una direzione, e non solo per motivi strettamente medici.

"ho intrapreso il percorso di psicoterapia unito ai farmaci e sono stata sempre meglio, fino ad arrivare a non prendere quasi più farmaci per due anni."

In definitiva, il partirei da questo, perché smettere una cura con una diagnosi di quel tipo significa molto probabilmente avere delle ricadute, almeno in una certa fascia di età.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la sua risposta. Rispondendo all'ultima cosa che mi ha scritto, specifico che in passato non avevo smesso del tutto la cura farmacologica, ma ero rimasta soltanto con il farmaco principale ad un dosaggio minore confronto all'inizio, tutto questo sempre sotto controllo del mio psichiatra, non l'ho deciso da sola. Fino a pochi giorni fa avevo trovato un mio equilibrio. Ora mi si sono presentati problemi un po' differenti confronto a prima, ma da quel che ho capito ci può essere un'evoluzione...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.7k 993 248
Sì, si era capito che la cura era stata ridotta o tolta sotto indicazione, ma non cambia l'esito, essendo quella la diagnosi.

Dr.Matteo Pacini
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