Attacchi d'ira/violenza domestica

Gentili dottori, mio marito, uno stimato professionista che mantiene largamente la famiglia, ha un problema di cui non capisco se abbia coscienza.
In alcune occasioni, magari quando è più stanco, perde completamente le staffe: per motivi assolutamente futili, basta una domanda ripetuta più volte.
Urla, improperi, bestemmie, oggetti lanciati per terra (con violenza ma non tale dal volerli rompere) , si avvicina minacciosamente (ma non al punto di aggredirmi fisicamente) : poi minacce di suicidio o di lasciare il lavoro per mandarci in rovina.
Dopo qualche ora sembra calmarsi ma se gli chiedi, anche molto pacatamente, ragione di quello che ha fatto, ricomincia a scalmanarsi ed a darci addosso perché si sente incompreso.
Non capisco cosa gli succede: pare che anche da ragazzino avesse di queste reazioni inconsulte.
Come mi devo comportare?
Far finta di niente (come riesce a fare mio figlio diciannovenne) aspettando che ritorni calmo e sperando che il prossimo episodio si verifichi il più in là possibile?
A volte questi accessi sono silenti per qualche mese...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
far finta di niente presumo sia già stato sperimentato, e comunque è un modo di dire, come si fa a far finta di niente ?
Innanzitutto è un cambiamento rispetto ad una normalità; in secondo luogo lui esprime un disagio, il non esser capito. Che sia o meno così, è il caso di farsi valutare per evitare questo tipo di reazioni, perché l'allarme per gesti esplosivi non fa altri che far aumentare il livello di tensione e peggiora la comunicazione tra le persone (se uno vuol sentirsi capito, è bene che non allarmi gli altri).

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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Utente
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La ringrazio dott. Pacini, spero che mio marito prenda coscienza delle sue difficoltà e chieda aiuto a chi di dovere perché, questo clima di allarme, peggiora anche il disturbo d'ansia mio e di mio figlio; almeno però io mi curo e mio figlio ( che ha dei tratti ossessivi ) ha consapevolezza di sé e riesce a gestirsi anche senza aiuto farmacologico. Speriamo in bene. Saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Non è questione di consapevolezza, ma di intensità dei sintomi e anche di implicazioni, le responsabilità che uno si sente, le frustrazioni che lo circondano etc.

Dr.Matteo Pacini
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