Antidepressivo effetti collaterali

Salve, mi chiamo Andrea e ho 32 anni, purtroppo dalla fine del 2021 a questa parte sono caduto in un stato di ansia depressiva, con attacchi di panico, sono in cura presso il mio psicoterapeuta da più o meno 8 mesi, e ho fatto sempre molto resistenza nei confronti del supporto chimico, proprio due settimane fa ho deciso di dare un opportunità al farmacologico perché il mio tono dell'umore era troppo basso e volevo uscire da questa situazione psicologica compromettente, quindi d'accordo con il mio medico di base che mi segue nella terapia farmacologica, ho iniziato due settimane fa (10 Agosto) con la Paroxetina mezza compressa mattina e pranzo accoppiato con l'Alprazolam mezz'ora dopo la compressa (4 gocce) e la sera prima di coricarmi (8 gocce).
Ho avuto vari effetti collaterali, tutti gestibili a dire il vero tranne uno, la ritenzione urinaria, ho una difficoltà assurda a fare pipì, devo sforzarmi e a volte anche per quantitativo di poco o nulla di urine, dopo 7 giorni ho comunicato il problema al mio medico e ha provveduto a sostituirlo con un altra molecola, un farmaco più leggero sono state le parole, ovvero Zoloft, ma il problema persiste sono 5 giorni che prendo la compressa interna, una volta al giorno (la mattina) questa volta, ma il problema urinario rimane, sono un po' preoccupato perché oltre a fare poca pipì la faccio anche di un colore ambrato (nonostante io beva) e sento un po' di tensione/dolore renale.
Comunico al mio medico il problema che persiste e secondo lui il farmaco non può essere perché deve fare ancora effetto e ci vuole tempo, comunque mi ha segnato degli esami eseguire.
Sono in procinto nei prossimi giorni di fare un eco addominale e esame urine.
So che non potete fare molto dal web, ma qualche indicazione o informazione in più sarebbe utile.
Sono terrorizzato dall'idea che possa succedere qualcosa ai reni perché non faccio un buon "risciacquo" bevendo di questi ultimi.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.2k 1k 63
Sarebbe utile che la terapia farmacologica possa essere gestita dallo specialista considerato che la variazione ha portato solo ad una molecola simile ma non differente dal punto di vista pratico.

La difficoltà alla minzione è un fenomeno che può avvenire in alcuni casi e generalmente si evidenzia per dosi basse, alcune delle cause possono anche essere dovute ad una preesistente ipertrofia prostatica accentuata dall'uso del farmaco ed una azione recettoriale specifica sui detrursori vescicali.

Questo fenomeno tende a scomparire con l'aumento del dosaggio ed invece a lei è stata cambiata la terapia.

La sua terapia inoltre non è personalizzata, è una terapia standard che non considera fattori differenziati inclusa l'età in cui si prescrive una terapia.

https://wa.me/3908251881139
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dopo
Utente
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Buonasera Dott. Ruggiero la ringrazio per la risposta e per avermi dato qualche indicazione in più, ho eseguito come da indicazione medica l'eco ed una esame delle urine, l'eco è uscito tutto nella norma, le urine pure tranne per un valore ovvero le proteine che sono presenti, valori di riferimento sono 1 - 14, unità mg/dL, il risultato è 30. Lei pensa che possa essere stata scaturita dai farmaci? In qualche maniera posso risultare nefrotossici i farmaci che sto assumendo? Lei ha ragione, quando dice di affidarmi ad un professionista, non le do torto so che la cosa migliore, il motivo per cui non l'ho fatto e prettamente economico... Una domanda ancora, ma quando all'ultimo punto scrive "La terapia non è personalizzata" nello specifico con intende?
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