Forse devo lasciarlo ma non ne sono certa

buonasera,
sono in una relazione da 2 anni e sono arrivata ad un punto in cui non capisco più che pesci prendere.
Il mio ragazzo ed io siamo due persone opposte, lui ha scelto di lavorare, io di studiare, lui é introverso io estroversa, lui non dice mai nulla e si fa andare bene tutto, io al contrario, lui si accontenta e io no anzi mi arrabbio quando qualcosa non va secondo i miei piani...insomma, lui dice che "ci completiamo", ma io ad oggi sono arrivata al punto che sospetto che non sia esattamente così...é da qualche settimana che mi sento trascurata, volevo fare un viaggio di un weekend per il nostro anniversario e ho insistito parecchio per farlo perché ci tenevo ed essendo in sessione avevo anche bisogno di staccare, ma non é servito...a lui non interessava abbastanza e non siamo riusciti a trovare un punto in comune per andare.
Lo stesso succede quasi quotidianamente ormai, discutiamo anche per le minime cose e non troviamo mai un accordo, o almeno lo troviamo perché io "mi faccio andar bene" la sua e lui stesso ha ammesso di essere egoista
Mi sono resa conto parlando con amici di essermi messa da parte per far felice lui per tutto questo tempo ed ora sono in confusione perché non riesco a fidarmi di lui, non riesco a vedere un futuro perché mi rendo conto di essere infelice e più vado avanti più la situazione non migliora, ma la mia infelicità scaturisce su diversi fattori a tal punto che ho avuto dei "momenti" di fuga dalla mia relazione che (almeno momentaneamente) mi hanno fatta sentire viva e non chiusa nella mia gabbia.
Per esempio ho iniziato ad approfondire un amicizia con un ragazzo conosciuto da pochi mesi e nel giro di qualche giorno siamo arrivati a flirtare e lui si é perfino dichiarato, poi ha fatto marcia indietro perché io sono fidanzata e gli ho fatto capire che anche se quel periodo mi ha fatto piacere non era la cosa che avrei voluto in quel momento (sicuramente non lascerei il mio ragazzo per lui detto in sincerità).
Qualche giorno dopo mi é capitato a un concerto di rimanere sola con un mio amico (molto amico del mio ragazzo) e ci siamo baciati, la cosa mi é piaciuta e grazie anche all'alcol in corpo ho poi passato la serata con questo ragazzo, nonostante fosse lì presente il mio fidanzato dal quale ci siamo allontanati e abbiamo finto di esserci persi tra la folla.

Dopo qualche giorno il mio ragazzo é venuto a conoscenza della situazione e diversamente da come immaginavo non si é arrabbiato né tantomeno allontanato ma adesso continua a parlarmi e nei prossimi giorni dobbiamo vederci per chiarire la situazione perché lui non sa del mio periodo di frustrazione che dura da settimane e forse ho sbagliato anche a non averglielo detto prima, forse per paura della sua reazione e di farlo soffrire...ci tengo davvero molto a lui e ad oggi mi rendo conto che le cose che ho passato sono stati solo dei "momenti" di fuga appunto ma non hanno risolto il mio problema che terrei a risolvere...grazie se qualcuno saprà come aiutarmi!
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 187
Gentile utente,
siete molto giovani ed eravate ancora più giovani quando vi siete messi insieme.
Questo giustificherebbe l'inesperienza nel gestire una relazione, senonché oggi l'inesperienza relazionale non dipende dell'età, ma da costumi sociali che abbattendo tutte le regole hanno eliminato anche quelle del comune buon senso senza suggerirne di nuove.
Per questo il suo "non saper più che pesci prendere" è mal comune, e diventa compito degli psicologi invitare chi si rivolge a noi a valutare la propria vita scartando i pregiudizi e i sentito dire per individuare i propri veri bisogni emotivi e rivolgere a sé e al partner delle richieste realistiche.
Lei esordisce col dire: "Il mio ragazzo ed io siamo due persone opposte".
Lui considera questa specie di giochetto una sorta di complementarità, lei comincia a soffrire di ciò che le manca, vedi l'esempio: "volevo fare un viaggio di un weekend per il nostro anniversario e ho insistito parecchio per farlo perché ci tenevo ed essendo in sessione avevo anche bisogno di staccare, ma non é servito...a lui non interessava abbastanza".
Di seguito esce la diagnosi, fatta proprio da lui: "non troviamo mai un accordo, o almeno lo troviamo perché io "mi faccio andar bene" la sua e lui stesso ha ammesso di essere egoista".
Eccoci al punto. Non è necessario, per una coppia, volere le stesse cose ed essere "anime gemelle", ma voler bene all'altro, quindi andare incontro ai rispettivi desideri, il che è possibile solo se non si è troppo presi dal pensiero di sé stessi.
A riempirci di noi facendoci ignorare l'altro può essere l'egoismo, l'egocentrismo, la paura di amare e di vivere, ma l'esito è comunque lo stesso: non entriamo in contatto con l'altro, non progettiamo nulla con lui, gli diamo troppo poco e alla fine nulla.
Infatti lei scrive: "non riesco a vedere un futuro perché mi rendo conto di essere infelice e più vado avanti più la situazione non migliora".
I suoi tentativi di trovare una boccata d'ossigeno nel flash emotivo della seduzione contengono inconsapevoli elementi di vendetta, essendo dei micro-tradimenti che possono soltanto umiliare lei stessa e la vostra relazione.
Ed ecco l'errore, oggi comune a tanti: "lui non sa del mio periodo di frustrazione che dura da settimane e forse ho sbagliato anche a non averglielo detto prima, forse per paura della sua reazione e di farlo soffrire".
Questo è sottovalutare la capacità adulta dell'altro di tollerare le frustrazioni; ma forse c'è anche un suo timore di veder fallire il vostro legame, al delinearsi della sua umana imperfezione.
Dopo la prima fase dell'innamoramento in cui dosi massicce di ossitocina fanno da lubrificante per ogni attrito e sembra di toccare il cielo col dito, la relazione va costruita.
L'errore comune è credere che sia subito perfetta, oppure sia da buttare.
L'altro non è perfetto, non lo siamo neanche noi, e la vita è in movimento, non cristallizzata in uno stato di immobilità. Dovremmo capire cosa vogliamo, cosa sappiamo dare, a cosa siamo disposti a rinunciare.
Nel suo caso, il discorso col suo ragazzo dev'essere chiaro, sereno, affettuoso ma anche limpido.
Sarebbe facile dirle che la strada maestra per favorire la vostra comunicazione passa attraverso un terapeuta di coppia, ma al momento dovreste provare a chiarire le cose tra voi.
Auguri. Ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com