Come superare la fine di una relazione tossica?

Sono una ragazza di 33 anni, da 1anno ho una storia con un ragazzo di 42.

Tra noi è stato subito Amore, attrazione, passione...tutto, c'era tutto fin dall'inizio, siamo molto simili su tante cose, solo che lui è una persona con un fidanzamento di 17 anni alle spalle e tante avventure con donne di qualsiasi età.
Nel mese di Settembre scopro che lui ha un'iscrizione su un sito di incontri con coppie scambiste, dove metteva like a Trans...mi arrabbio tantissimo, lo lascio e lui fa di tutto per recuperare la storia, mi dice che era un iscrizione vecchia ma io avevo visto che si era collegato anche in quei giorni.

Lo perdono e andiamo avanti... ad Ottobre parto con lui per lavoro e conviviamo a Milano...io lascio tutto e tutti per stare con lui e supportarlo...
E qui nascono anche altri problemi... ogni volta che uscivamo, lui guardava in modo insistente e invadente altre donne, a volte si incantava nel farlo, pur in mia presenza davanti ai miei occhi... per me è stata una coltellata ogni volta che lo faceva, e purtroppo succedeva sempre, ogni santo giorno che uscivamo... io sono molto gelosa e impulsiva e non restavo in silenzio ma combinavo un casino, nonostante tutto lui ha sempre continuato con questo vizio dandomi tante insicurezze e dubbi sulla sua serietà... ho iniziato a farmi dei film mentali, tipo in macchina controllavo se ci fossero capelli ecc ecc... insomma, ho avuto delle fissazioni sul fatto che lui potesse tradirmi se così debole agli occhi delle altre...io sono molto seria e con sani principi, quel suo sguardo "sporco" mi faceva male ma anche schifo.
Non ho avuto il coraggio di lasciarlo perché per il resto era tutto bellissimo, lui anche molto amorevole...poi però si trasformava ad ogni presenza di donna appariscente, oppure a volte anche con donne senza alcuna bellezza o di una certa età, si metteva a guardare il fondoschiena in modo insistente, come un pervertito.

Il tutto era ormai diventato molto pesante, succedeva ogni giorno e nell'ultimo periodo litigavamo spesso per questo suo vizio, lui smentisce tutto e dice di non guardare nessun'altra ma non è la verità.

Così ho preso la decisione di partire e scendere giù a casa mia, ci siamo lasciati, sono uscita con un'altro ragazzo più grande e più maturo e mi ha fatto stare bene, poi lui è tornato a scrivermi in continuazione e chiamarmi piangendo a dirotto... io ero indecisa, stavo bene anche così ma ho avuto paura, ho pensato che non troverò nessun altro che potesse amarmi così...e quindi sono di nuovo ripartita e tornata da lui... sapendo di sbagliare... infatti le cose non sono cambiate.

Lui, dopo un mese dalle telefonate di pianti senza me e minacce di suicidio, ha ora preso le distanze, e vuole che torni a casa.
Io sto male perché mi sento presa in giro, sballottata da una parte all'altra, sento di aver perso tempo con una persona al quanto instabile e bugiarda, che in qualche occasione mi ha alzato pure le mani.

Vorrei riuscire a chiudere definitivamente questa storia che mi sta destabilizzando
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Dr. Stefano Bandini Psicologo 26 1
Gentile utente,

Sin dal titolo dimostra una certa fermezza rispetto alla decisione presa, ovvero quella della conclusione del rapporto; questa stessa fermezza è forse stata un elemento mancante durante l'anno di relazione trascorso, poiché lei dice di aver avuto molti indizi, se non addirittura prove, di atteggiamenti e comportamenti che l'hanno fatta soffrire, mancanti di valori che lei ritiene fondamentali per un rapporto serio e solido.

Le relazioni che abbiamo con gli altri, in misura ancora più intensa e visibile quelle d'amore, dicono molto di noi stessi, delle nostre debolezze, di ciò che ci aspettiamo dagli altri e di ciò che riteniamo di volerci donare o infliggere.

La situazione che ha vissuto, e la crisi che ne consegue, potrebbero donarle la forza per decidere di scavare dentro di sé abbastanza da porsi delle domande importanti riguardo le scelte fatte.

Comprendere ciò che ci ha mosso in una direzione sbagliata in passato è l'unico modo che abbiamo per non commettere lo stesso errore in futuro.

Saluti

Dott. Stefano Bandini
Psicologo, Perfezionato in Psicologia Perinatale