Amicizia, sensi di colpa e altro

Sono qui per un consulto per una situazione nella quale verso e di cui ho difficoltà a comprenderne senso e dinamiche.

Lui è il mio capo, il mio amico e, da poco, una persona con cui si è sviluppata una forte attrazione.
Quest’ultima probabilmente c’è sempre stata (almeno da parte mia) ma essendo impegnato e con famiglia che ama alla follia, non ho mai manifestato apertamente l’interesse.
Gli anni passano, il nostro rapporto da fisico diventa epistolare per un mio trasferimento.
Manteniamo comunque rapporti giornalieri e ci supportiamo.

Capita però che lui abbia fatto in modo di incontrarmi sola e abbia iniziato a stringermi.
Con dolcezza ma anche passione.
Rimango interdetta... Ci rivediamo.
Ricomincia in modo molto piu esplicito.
mi stringe, tocca e parte il (suo) flusso di coscienza.
Frasi, ognuna slegata dall’altra, in cui si evincono i suoi sensi di colpa, ma nel frattempo continua a cercarmi fisicamente.
Scusandosi anche con me.
Ci mette in mezzo un’altra vita, l’astinenza di rapporti con sua moglie (premetto che io sono single e purtroppo questo fattore fa parte anche della mia vita), il non poter guardare i figli se fosse accaduto qualcosa tra noi, il suo auspicio che trovi un uomo che mi ami come meriterei, il suo bisogno di trovare una persona che si prenda cura di lui.

Non sono riuscita (quasi) a proferire parola.
Ho spiegato che l’ho sempre rispettato, ma che ora che lui si era esposto era difficile.
Che fossimo stati in un altro luogo, non so davvero come sarebbe finita.
Alla fine tra suoi sensi di colpa e mio imbarazzo, tensione etc... ci siamo staccati e salutati.
Sembrava un addio.

Non siamo più giovanissimi, avevamo un bellissimo rapporto di amicizia (nonostante fossimo lontani, eravamo importantissimi l’uno per l’altro) e ci facciamo del male così.
Lui con palesi sensi di colpa, io con il timore di aver perso una persona importante.
MaAd un certo punto c’è stata anche rabbia.
perché rovinare il nostro rapporto per nulla?
ad un certo punto avrei voluto ci fosse il rapporto sessuale, per toglierci una volta per tutte quel desiderio che poi ho compreso essere reciproco, senza implicazioni future.
Mi sono sentita anche usata o, per meglio dire, non presa in considerazione.
Ha fatto e disfatto tutto lui.
Non mi ha mai chiesto cosa ne pensassi.
Da ultimo:capisco la titubanza, i sensi di colpa, il fatto che possa aver sentito di aver compiuto un errore trascinato dalla foga del momento e dal bisogno fisico ma perché perseverare, perché cercarmi più volte o visto che non voleva mettersi più di una volta in quella situazione.

Ecco questo è il motivo della richiesta.
Non capisco il suo comportamento, è una persona estremamente razionale, pragmatica, (così diversa da me), con forti valori.
Perché non ha pensato a ciò che il suo comportamento avrebbe comportato?
Perché farsi del male in quel modo?
Da ultimo, il giorno seguente mi ha scritto.
Quasi come se nulla fosse successo.
Mentre il giorno prima pareva mi salutasse.
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Dr.ssa Patrizia Pezzella Psicologo, Psicoterapeuta 263 13 1
Gentilissima lettrice,
provi a non interrogarsi tanto sui comportamenti di lui e sulle motivazioni dietro ai suoi gesti e alle sue parole.
Cerchi di restare più concentrata su sè stessa e su ciò che lei desidera oggi e domani per il suo futuro.
Quando avrà deciso , definisca la sua posizione e i suoi pensieri parlandogli .

Molti auguri e se preferisce ci riscriva.

Dr.ssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica