Vita piatta e mancanza di stimoli

Ciao, sono una ragazza che a breve compirà 26 anni e provo a spiegare la mia situazione.

Fino a 20 anni ero una ragazza normalissima, come tutti avevo le mie passioni come la pallavolo e a scuola non dico che ero una studente modello ma quasi.

Terminate le superiori è iniziato il declino più totale, iniziai subito l'università, nel corso degli anni cambiai anche corso ma mi sentivo sempre male, sia perché non riuscivo a fare amicizia (e se le facevo erano molto futili) e sia perché a livello di studi non riuscivo a dare nessun esame, tanto da abbandonare definitivamente l'università.

Negli ultimi due anni ho partecipato a diverse iniziative e progetti anche retribuiti, ma adesso è da un anno che faccio una vita orrenda, vado a dormire tardi e mi alzo tardi la mattina, mangio totalmente a caso e certi giorni a stento arrivo a consumare 800 calorie in cibo, non riesco ad inviare nessun curriculum perché non ho nulla da mettere su non avendo esperienze lavorative; ho problemi anche a livello di auto perché ho la patente ma non ho mai voluto guidare perché guidare mi fa stare male.

Ho una dipendenza dal cellulare e per superarla ho provato a spegnerlo, ho iniziato ad andare in bici ma una volta tornata a casa non sapevo che fare e puntualmente ho riacceso il cellulare perché altrimenti la giornata non passava mai, soprattutto se si abita in un piccolo paesino dove non c'è nulla che possa spronarti.

Con i miei genitori ovviamente non ho un buon rapporto perché la situazione è quella che è ed io non riesco a fare nulla per cambiare questa situazione, sono caduta in un loop dove non riesco più ad uscire, soprattutto perché una volta stavo male per questa situazione, mentre ora non riesco nemmeno più a provare un'emozione per descrivere questa cosa, è talmente tutto piatto che non provo nemmeno più dolore.

Una cosa che mi ha sempre contraddistinta dalle altre persone è che mi stanca tutto, anche la cosa più bella per me potrebbe trasformarsi in una noia totale nel corso del tempo.

Opinioni?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

qual è esattamente la Sua richiesta? Lei si aspetta delle opinioni riguardo che cosa di preciso?
Cerca forse una via di uscita dallo stallo in cui si trova? Vuole dare senso e significato alle vicende che ci ha raccontato?

A me sembra che manchi una vera progettualità. In passato ha fatto delle esperienze che forse non sono state soddisfacenti e che ad un certo punto ha abbandonato, forse per alcune difficoltà incontrate (non riuscire a studiare per sostenere gli esami, oppure non riuscire/non dare il tempo di approfondire determinate relazioni di amicizia); oggi dice che non sente nulla, neppure il dolore.

Ma io partirei da qui, in quanto la mancanza di emozioni, di dolore o di voglia di fare, di gioia, ecc... può essere una parte del problema. Accanto a questa è come se ci fosse un'abitudine a restare nella situazione in cui si trova, forse perchè adesso non vede una via di uscita.

Cordiali saluti,
Angela Pileci

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Esatto dottoressa, non riesco ad avere una mia progettualità, sto vivendo una convivenza forzata con i miei genitori, ogni giorno esce almeno un qualcosa per cui litigare, vorrei allontanarmi da tutto la mia famiglia, parenti compresi.
In passato parlai con uno psicologo, ma non era una seduta, ma solo una chiacchierata, e mi disse che i giovani dopo i 20 anni dovrebbero totalmente distaccarsi dalla propria famiglia, perché la famiglia influenzerà sempre la crescita di un figlio, seppur involontariamente, disse di mettere soldi da parte e magari andare a vivere lontano assieme ad altri ragazzi.
Quelle parole mi rimasero così impresse che per la prima volta mi sentii capita.
Purtroppo però io non ho titoli, sto facendo solo corsi su corsi che non mi portano a nulla, vorrei lavorare e stare da sola, non mi interessa fare il lavoro dei miei sogni, voglio solo avere una mia indipendenza e non sentire nessuno, abitare da sola.
Ma questo per ora mi è impossibile e sto avendo appunto questa convivenza forzata che mi fa stare male psicologicamente e mi fa mangiare poco e niente, di il mio fisico parla chiaramente di come sto male.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile,

Lei scrive: "Purtroppo però io non ho titoli, sto facendo solo corsi su corsi che non mi portano a nulla, vorrei lavorare e stare da sola, non mi interessa fare il lavoro dei miei sogni, voglio solo avere una mia indipendenza e non sentire nessuno, abitare da sola."

Impiegare il proprio tempo nello svolgimento di corsi con la consapevolezza che non La porteranno nella direzione desiderata dovrebbe farLa riflettere; forse si sta "proteggendo" in questo modo, pur restando nella situazione di stallo.

Prendere in mano la propria vita, se attualmente l'obiettivo è uscire da casa, vuol dire lasciar perdere i corsi e cercare concretamente e attivamente un lavoro, fissando degli obiettivi realistici e sensati che possano aiutarLa ad andare nella giusta direzione.

C'è forse qualcosa che glielo impedisce?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Utente
Utente
La prima cosa che me lo impedisce sono i miei genitori perché sono fissati col fatto che io debba fare questa caspita di "domanda per fare i bidelli a scuola", non sono realistici perché non capisco che entrare nel settore pubblico ad oggi è una cosa quasi impossibile se non si hanno titoli abbastanza elevati, però io per farli contenti la faccio, ma non è di certo ciò a cui aspiro.
La seconda cosa che mi blocca è quella per cui mi creda è veramente difficile lasciare casa e andare a vivere in affitto in città (anche se è ciò che sogno) perché in primis è appunto difficile trovare un lavoro e poi ho paura di non rientrare nelle spese, ma insomma è solamente ciò che vorrei fare, in parte è vero che c'è stato un ostacolo psicologico, ma forse è anche un ostacolo realistico per noi giovani di oggi perché leggevo quassù che non sono l'unica in questa situazione.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Senz'altro non è semplice (anzi, a volte è impossibile) vivere in alcune città a causa dei costi elevatissimi. E su questo siamo d'accordo. A dirla tutta è un'ottima cosa che Lei abbia i piedi per terra per riconoscere tutte queste difficoltà, anzichè prendere decisioni senza riflettere per poi andare incontro a fallimenti certi.

Ma quando ho scritto che manca una progettualità, intendevo proprio l'idea di fare le cose in maniera graduale per raggiungere poi degli obiettivi sempre più grandi. Non può uscire da casa adesso, quindi deve sforzarsi per prima cosa di pianificare in modo realistico l Suo futuro.

Però una buona parte del problema risiede nel fatto, come Lei dice "La prima cosa che me lo impedisce sono i miei genitori perché sono fissati col fatto che io debba fare questa caspita di "domanda per fare i bidelli a scuola", non sono realistici perché non capisco che entrare nel settore pubblico ad oggi è una cosa quasi impossibile se non si hanno titoli abbastanza elevati, però io per farli contenti la faccio..."

Più che accontentare gli altri, dovrebbe cercare di accontentare se stessa, la vita è la Sua ed è qui che c'è un problema nella relazione con i Suoi genitori. Chiaramente non può staccarsi da loro con uno strappo, ma ribadisco che può iniziare a pianificare ogni step (es. trovare un lavoro e iniziare a risparmiare, anche qui con obiettivi sensati) con la finalità di uscire da casa.

Ovviamente non è pensabile credere di fare tutto in tempi molto ridotti, ma accanto a questo programma, può accostare anche molto altro: prendersi cura di se stessa, intraprendere relazioni di amicizia, coltivare le Sue passioni e hobby, staccandosi gradualmente dal celluare... :-)

Cordiali saluti,
Angela Pileci

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#6]
dopo
Utente
Utente
Mi dispiace dirlo ma non sono assolutamente disposta a continuare a stare ancora anni con la mia famiglia, io non riesco a fare nulla se appena torno a casa trovo i miei genitori, per quanto io li voglia bene nonostante tutti gli screzi, io vorrei avere la mia privacy, la mia intimità, la voglia di starmene in silenzio senza che mi venga rimproverato qualcosa.
Stando a casa con i miei genitori sono costretta a fare continuamente cose per i miei genitori, ad esempio c'è il telecomando sul tavolo e mio padre seduto ed io devo alzarmi e prendere il telecomando per darlo a mio padre, insomma devo fare tutti questi gesti quotidiani ogni giorno che mi fanno sentire una schiava con la scusa che lui lavora, inoltre sempre mio padre ha questo potere per cui siccome lui mi "mantiene" allora a tavola ogni volta mi dice che io devo ringraziarlo per il fatto che mi fa mangiare.
Mi creda è una situazione veramente pesante, anche perché vivo in un paesino e quello che lei chiama "hobby" da me non si possono fare, mi piace andare in bici ma vivo in montagna, mi piace la piscina ma non ci stanno palestre al chiuso, mi piacerebbe conoscere persone nuove ma qui non c'è un'anima viva, come potrei continuare a vivere ancora pezzo per pezzo quando sto malissimo?
Mio cugino da un giorno all'altro è andato via ed ora sta in affitto e non c'è giorno che io pensi a quanto sia stato fortunato.
Insomma potrei trovare mille motivazioni e chiunque persona io incontra si chiede come faccio a stare ancora in questa situazione; consideri che tutte le mie amiche sono altrove da anni.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Buongiorno,

Le assicuro che le relazioni cambiano quando siamo noi le prime a cambiare: Suo papà La tratta come fosse una bambina, ma questo avviene perchè Lei lo permette (lo dico chiaramente: ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità) e perchè di fatto Lei fa una vita che non è propriamente quella di una 26enne... Quindi, se da una parte gli altri ci trattano come noi permettiamo loro di essere trattati, dall'altra nel momento in cui noi modifichiamo alcuni aspetti di noi, anche la relazione con gli altri cambia.

Questo è uno degli obiettivi.

Cordiali saluti,
Angela Pileci

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica