Sentire il bisogno di dover parlare per paura di bloccarsi o non riuscire più

Buonasera,
Sono un ragazzo di 22 anni e Scrivo questo messaggio perché vorrei capire a quale figura professionale rivolgermi.
Da circa un mesetto sto vivendo un periodo di stress (lavorativamente parlando) ed insoddisfazione personale, accompagnato da sedentarietá e mancanza di sfoghi (ho sempre fatto sport e movimento in generale)
Premetto che non ho mai sofferto d’ansia, ma da un mese a sta parte ho dei sintomi strani e fraintendibili, che vi elenco:
Confusione mentale, sensazione di dover sempre parlare per paura di non riuscire più a farlo (stessa cosa per le gambe, devo sempre muoverle per la paura di una paralisi), pensieri negativi (faccio più caso ai sintomi che avverto e li associo sempre a qualcosa di negativo), mutismo, stanchezza generale, sbalzi d’umore (mi capita spesso di piangere).

Si sono accentuati nell’ultima settimana e devo dire che se sono impegnato ogni momento della giornata, non pensandoci, si presentano meno.

È come se cadessi nella trappola ogni volta che avverto un sintomo perché lo associo a problematiche ben più gravi.
Non riesco a rilassare la testa e a non avere più pensieri, è come se stessi impazzendo perché non capisco se veramente possa escludere problemi neurologici oppure si tratti di ansia (di cui non ho mai sofferto e che si è presentata improvvisamente portando tutti questi sintomi)
Sto cercando di andare avanti, spinto anche dal lavoro, siccome sto vivendo un momento di apatia sotto tutti gli aspetti (anche sessualmente parlando).
Non mi riconosco più, a volte non vorrei neanche uscire di casa, non ho mai vissuto una situazione del genere.

Mi fa solo strano che stia avvenendo tutto così in fretta.

Spero di aver descritto al meglio ciò che mi sta succedendo ed Attendo, quindi, una gentile risposta...Grazie!
Saluti
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
lei stesso ipotizza che si tratti di ansia "di cui non ho mai sofferto e che si è presentata improvvisamente portando tutti questi sintomi".
Meglio andare a fondo. Le consiglio di farlo subito, non perché io ravvisi -impossibile da lontano- una gravità della sua situazione, ma perché a volte un problema si aggrava o si cronicizza se non ci si affida per tempo ad uno specialista.
Nel suo caso parlerei al medico di base per fare le indagini di routine sullo stato di salute generale (analisi del sangue e altro che il medico vorrà appurare) e avere la prescrizione per qualche colloquio psicologico alle ASL.
Se i tempi per accedere a questi colloqui dovessero essere lunghi, può rivolgersi ad uno psicologo privato.
Vorrei chiederle se è cambiata la sua modalità di sonno, se reagisce in maniera più viva del solito alle sollecitazioni esterne, quale tipo di pensieri o di sensazioni la inducono al pianto.
Sarebbe bene anche risalire alla causa scatenante di questo "periodo di stress (lavorativamente parlando) ed insoddisfazione personale, accompagnato da sedentarietá e mancanza di sfoghi (ho sempre fatto sport e movimento in generale)".
Cosa l'ha indotta a lasciare lo sport?
Ci scriva ancora, se le è utile. Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
Innanzitutto grazie per la risposta tempestiva.
Non ho notato cambiamenti di reazione a ciò che mi succede, posso dire che dormo allo stesso modo ma mi sveglio più stanco.
Il pianto è dovuto ai sintomi che provo perché penso che, anche solo fino a un mese fa, non avevo nulla di tutto ciò e non ho mai avuto problemi di questo tipo.
La sedentarietà è dovuta al lavoro che faccio, siccome sto molte ore seduto, e questo si riflette anche nella vita personale..si, è vero, cammino quasi tutti i giorni un’oretta ma è come se mi sentissi vuoto, forse colpa di questa monotonia.
Sicuramente fare delle analisi del sangue (le faccio ogni anno ed ho sempre carenze di vitamine B, B12) e parlarne col medico può essere un inizio.
Grazie e buona giornata.
Saluti.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
parlando col suo medico sarebbe bene fargli leggere questo nostro scambio, per dargli una visione ampia ed esauriente.
La vitamina B, la 12 in specie, è considerata un neuroprotettrice. Si faccia suggerire dal suo medico i cibi che ne contengono.
Per i restanti sintomi, anche il nuovo lavoro può avere la sua parte, ma tutti gli accertamenti diagnostici sull'ansia, come le ho già scritto, competono allo psicologo.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,
La ringrazio per questo nostro scambio.
Inizierò, se necessario, un nuovo percorso dallo psicologo, dopo i dovuti accertamenti.
Grazie ancora del consulto.
Saluti
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Prego, gentile utente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com