Gestire il doc e gli stati d'ansia ..aiuti

Salve, soffro di doc da circa cinque anni, dopo un breve percorso psicologico, abbandonato per costi elevati, non ho più seguito nessun percorso per guarire dal doc (paura di fare del male agli altri e a me stessa) , questo si produce ad ondate, alcune gestibili altre in cui l'ansia è talmente forte che penso di farmi portare all'ospedale.
Sto male, in attesa di poter seguire un percorso psicologico tramite Asl o bonus psicologico vorrei capire come si può almeno alleviare lo stato ansioso e distogliere il pensiero.
Per favore aiutatemi
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Dr.ssa Sabrina Germi Psicoterapeuta, Psicologo 26 1 1
Gentile utente,
per chi soffre di disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), questa paura 'e se facessi del male a qualcuno?' può portare ad aver paura di poter perdere il controllo e commettere queste azioni.
Questo pensiero diventa poi un'ossessione vera e propria che provoca ansia e disagio.
Così una persona può trovarsi a fare qualche cosa per assicurarsi di non fare del male a nessuno. Queste sono, appunto, le compulsioni.
La compulsione funziona, però temporaneamente. Riduce l'ansia e rassicura, allontanando l'ossessione, che però ritorna provocando un circolo vizioso con altre compulsioni.
Il disturbo ossessivo-compulsivo parte da un pensiero. Può essere un dubbio, un'immagine o avere una forma verbale - come le parole. Da li nasce una paura, accompagnata dal dubbio. Dai tentativi di scacciare questi pensieri e queste emozioni negative nascono le compulsioni, che negli anni possono assumere la forma di rituali lunghi e complessi.

La verità è che chi soffre di questi problemi, è verosimilmente la persona che ha meno probabilità di fare del male al prossimo.
Molto spesso chi soffre di questi problemi è consapevole che sono - almeno in parte - irrazionali e se ne vergogna.

Per fortuna la psicoterapia ha sviluppato degli interventi specifici per questi problemi. In particolare la Psicoterapia Breve Strategica prevede un trattamento differente a seconda delle diverse tipologie di disturbo. Il trattamento in questo caso potrebbe consistere nel variare la struttura del rituale (per esempio con l'aggiunta di un'azione in più da compiere) o facendolo svolgere un certo numero di volte (G. Nardone, 2008) con lo scopo di fare in modo che sia il paziente a prendere il controllo sul proprio problema, anziché lasciarsi guidare e sopraffare da questo.
Le suggerisco di leggere il libro di Alessandro Bartoletti, psicologo e psicoterapeuta selezionato del Centro di Terapia Strategica di Arezzo: Pensieri brutti e cattivi. Ossessioni tabù: come liberarsene' (Milano, Franco Angeli, 2019) racconta di come sia possibile guarire da tutti quei pensieri deprecabili e innominabili, che rappresentano l’opposto di tutti i nostri valori etici, umani o morali.
Le auguro anche di intraprendere al più presto un percorso,
cordialmente,
dr. Germi Sabrina

Dr.ssa Sabrina Germi
Psicologo Clinico e Forense
Psicoterapeuta Breve Strategico
Pedagogista dello sviluppo e Mediatore Familiare

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dopo
Utente
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Grazie mille, dottoressa.
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