Come fare pace con se stessi

Buongiorno.
Scrivo per provare a capire come poter mettere in pace la mia anima.

Scrivo tormentata da oltre un anno per qualcosa che riguarda il mio passato.
Dopo essermi sposata, subito dopo, ho vissuto una storia parallela durata circa 5 anni.
Era un collega di lavoro che poi ho pure portato nella mia vita quotidiana, presentandolo a famiglia nonchè a mio marito.
Non vado assolutamente fiera di quegli anni...ho passato questo anno a rimuginare, auto punirmi, fustigarmi...soffrendo davvero molto.
Ma...ho anche compreso molto.
Di me.

Il senso di vergogna, e di sporco che sento...derivano da...me.
Dal mio ego.
Sono stata abusata sessualmente da piccola...più volte.
La mia infanzia e adolescenza sono stati contrassegnati da educazione autoritaria, rigida.
Regole, dottrine, precisione e perfezione.
Ma anche ansie, paure...
Ero inscatolata.
Autostima sotto zero.
Prima venivano gli altri e i loro giudizi, poi venivo io...che dovevo sempre dimostrarmi all' altezza delle situazioni...per essere accettata.
Gli errori li vivevo come tragedie (penso anche solo alla scuola)
Quella storia parallela l' ho vissuta quasi a concedermi finalmente qualcosa.
Qualcosa per me.
Mi sentivo desiderata, capita, apprezzata, protetta, valorizzata...libera! Anche di esprimermi, di ascoltarmi, di emozionarmi.
Molti potrebbero giudicare male questa relazione ed è comprensibile, da un lato.

Io ho capito che ero una persona frammentata al tempo.
Mio marito era il maschile di mia madre...da cui appunto sono scappata rifugiandomi tra le braccia di qualcun altro.
Ho sofferto molto per questa consapevolezza...e si...dovevo forse lasciare mio marito...ma non l' ho fatto.
Poi ho chiuso io quella storia.
Ho sentito che stavo bene anche senza questa persona, che mi piaceva quello che mi faceva sentire...cioè importante.
Era un mio bisogno...che ho colmato.
Ma non era amore.
Infatti non mi è mai mancato poi.
Quando scelsi mio marito dopo questa esperienza parallela, io ho sentito e visto l' amore.
Ero così felice! Finalmente mi sentivo in "pienezza" e mai mi sono colpevolizzata per quell' esperienza lunga.
Finchè, oltre un anno fa, un' amica con sguardo penetrante e giudicante, ha commentato una vicenda di una nostra conoscente che stava avendo una relazione extraconiugale...di lì il mio malessere.
Quel giudizio mi ha trafitta e fatta entrare in panico, rimugino, depressione.
Non sono più felice da allora.
La mia vita era felice, aveva preso la giusta piega.
Con mio marito sto bene, siamo felici.
Ma io ora sto così...e soffro.
Mi giudico.
Mi sento fallita, falsa.
Doppia.
Che non merita.
Ho un rapporto così bello da oltre 9 anni con lui che...tenergli nascosti quegli anni bui...mi fa male.
E mi fa sentire una brutta persona.
Eppure da quando ho lasciato quel tipo (2014)...non ho fatto che dedicarmi al bene, a mio marito, a me, agli altri con amore.
Ho sbagliato...ma è come se quell' errore non mi lasciasse più.
Come me ne libero?
Grazie...
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Buonasera,
un commento di un'amica non diretto a lei ha causato questo scompiglio? (Quanto può essere importante un giudizio altrui!) Non credo sia opportuno dare on line una ricetta per risolverlo, è bene che ne parli con una professionista.
Le riporto comunque una frase buddista che ritengo giusta: "Bisogna sempre dire la verità tranne quando non è necessaria e può far male a qualcuno".
Saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

[#2]
dopo
Utente
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Si dottoressa, purtroppo si. Quello sguardo e quel giudizio condannevole...ho rivisto mia madre. E si è aperto un vaso di pandora. Ci sto lavorando....ma è tosta...perchè il senso di colpa, di vergogna e di sporcizia sono molto forti.
So che nessuno può giudicare nessuno...ma sono stata cresciuta nel giudizio, nella critica...nei doveri...è qualcosa di scritto dentro che sto cercando di cancellare.. o per lo meno sbiadire...
Grazie...anche per la frase buddista. Grazie.