Mi vuole lasciare e non so come comportarmi

Salve, dopo quasi 3 anni la mia ragazza vuole lasciarmi, a Dicembre avevo deciso io di lasciarla perchè era da un pò che le dicevo che mi sento trattato male, che mi sento sempre quello sbagliato e che non avevo la stabilità che necessitavo visto che ero messo sempre in discussione (lasciava per ogni cavolata) e che non volevo più saperne per poi essere tornato da lei sperando che sarebbe cambiata la situazione ed infatti è stato così per 2 mesi.

Le nostre litigate erano sempre più frequenti a Dicembre, si passava dalle incazzature di cose mai successe ma avvenute solo nella sua mente, a volte storceva anche la realtà dei fatti e quando cercavo di spiegare con calma ragionando passo per passo quello che era successo cambiava discorso o rispondeva con riferimenti illogici.
Gelosa senza alcun motivo visto che non ho mai nascosto nulla, passavo la maggior parte del tempo con lei, mai una chiamata ne un messaggio strano ne ho amiche del sesso opposto, la sua gelosia nasce da situazioni nella sua infanzia e nelle passate relazioni.

Ho avuto una proposta di lavoro, che ho accettato e dovevo trasferirmi dall'altra parte dell'Italia, inizialmente sarei dovuto partire solo e mi avrebbe raggiunto in un secondo momento.
Poi il negozio dove lavorava ha chiuso ed allora abbiamo pensato di partire direttamente insieme, mi ha chiesto più volte se fossi sicuro della scelta e io quando ragionavo razionalizzando rispondevo sempre si! Per questo motivo ha rifiutato un colloquio di lavoro, per venire con me, con il passare del tempo più si avvicinava il giorno e più il pensiero della lontananza dalla famiglia mi faceva male, piangevo quando pensavo a dover lasciare i miei genitori e non dover esserci in futuro se stanno male, piangevo nel pensare a non vedere i miei nipoti crescere ma continuavo a dire, passa tutto ce la farò!
Arriva qualche giorno prima della partenza e diverse cose mi hanno destabilizzato; abbiamo litigato qualche volta, restrizioni antismog a Milano e non poter partire con la mia macchina (che avevo sistemato proprio per quel motivo), vedere i miei genitori piangere ogni giorno a dirotto.

Inizialmente cercavamo una soluzione ma senza trovare nulla di utile e lei e la sua famiglia dicevano di partire in ogni caso ma io con mille problemi non parto senza certezze! Allora iniziano da parte sue le accuse che io non volevo partire dall'inizio ed altri insulti vari come manipolazione da parte della mia famiglia o che io ho rovinato la sua vita visto che ha rifiutato l'altra opportunità di lavoro per venire con me, riesco a trovare la soluzione, partire con l'auto di un altro familiare, faccio sistemare l'auto e iniziamo i giri per salutare i parenti, dopo aver salutato suo padre scoppio a piangere e lei vedendomi in quello stato mi chiede se forse è meglio restare se non me la sento e che inconsciamente io non volevo partire, decidiamo di restare.
Il giorno dopo ripartono le sue accuse e mi dice che deve valutare la nostra relazione e di lasciarci.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

leggendo le sue parole sembrerebbe che tutto il dramma stia nella decisione -peraltro giustamente sofferta- di trasferirsi dal Sud al Nord.
Tale decisione comporta tutto quanto lei prevede: nostalgia della famiglia d'origine, non vedere crescere i nipoti, smog a Milano, e altro. Ma anche quei notevoli vantaggi professionali che Lei conosce e che ha valutato, suppongo.

Lei prova sentimenti ambivalenti dentro di sé; cioè contemporaneamente stati d'animo opposti: speranza, progettualità, ma anche tristezza e malinconia.
Niente di strano in tutto ciò; avviene quasi sempre di fronte ad una decisione impegnativa e dunque sofferta.

Tale ambivalenza probabilmente sarà propria anche della sua ragazza.
Con la conseguenza di scaricare sulle persone più vicine affettivamente (cioè reciprocamente tra Voi) la tensione, il nervosismo.
Sembrerebbe essere quello che avviene nella coppia in questa fase;
amplificato del resto dal dolore ovvio e inevitabile dei vostri genitori, dolore temperato peraltro dalla certezza di un futuro professionale più sicuro e migliore per i figli.
Il compito dei genitori del resto è di insegnare a volare, e di essere felici quando .. essi volano via (assieme a qualche lacrima); è la prova che hanno assolto degnamente al loro compito genitoriale.

Perchè tutto ciò dovrebbe mettere in dubbio una relazione affettiva di tre anni ed una Sua scelta professionale che immagino ponderata?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie per la risposta dottoressa, nel messaggio iniziale ho cercato di abbreviare un pò ma c'è altro, io qui già lavoro, non ho uno stipendio a norma ma con due stipendi come il mio si può benissimo portare avanti una famiglia quindi avevo ANCHE da perdere andando al nord. La mia partner non vuole continuare o comunque ha bisogno di un pò di tempo per riflettere perchè dice che sono un "bambinone" che non vuole allontanarsi dalla sua zona di comfort, alludendo al fatto che non andrei nemmeno a convivere (cosa che invece ho detto che potremmo fare benissimo appena trova un lavoro), che non sono affidabile e che come è successo questa volta potrei tirarmi indietro in altre situazioni, che sono un egoista che pensa solo a se stesso, che non sa tra noi due chi sia l'uomo, che non mi so prendere le mie responsabilità e che l'ho presa in giro tutto il tempo.
Io ho sempre chiesto scusa e mi sono preso le mie colpe, le ho detto che per il lavoro l'avrei aiutata e che mi dispiace tanto per quello che è successo ed inoltre ogni giorno mi viene il dubbio se ho fatto bene o meno a non andare, che a quest'ora a fine settimana avrei iniziato a lavorare e così via.. Ho avuto in questi giorni forti emozioni contrastanti e quello che avrei voluto davvero sarebbe un supporto e non qualcuno che mi buttasse ancora di più a terra, inoltre quando lei mi ha detto "se non te la senti e stai così male non andiamo" pensavo fosse comprensione ed invece non era niente del genere, probabilmente se mi avesse detto che insieme ce l'avremmo fatta e mi avesse spronato a partire a quest'ora saremmo partiti.. Non so cos'altro avrei potuto fare e mi viene da pensare che forse il destino ha scelto già per me..
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

La Sua ragazza non condivide la necessità che lei stessa lavori fuori casa?
Attraverso un consulto online, non riusciamo a capire bene quale sia il punto centrale del Vostro problema.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/