La mia compagna si schiera sempre dalla parte della madre e del fratello ,come dovrei comportarmi?

Salve, e grazie anticipatamente a chi mi risponderà.
Sono Pasquale e ho 43 anni, ho due meravigliose bambine e convivo da 18 anni con la mia compagna, madre dei miei figli.
Negli ultimi anni sono accadute svariate cose che mi hanno contrapposto prima alle zie della mia compagna e oggi a sua madre e a suo fratello...detta così sembrerebbe che sia io il problema e probabilmente in parte lo sono...ma vi assicuro che da questa famiglia nonostante io sia entrato in punta di piedi, ho solo ricevuto grandi scortesie e mai un gesto di affetto o stima.
Il mio problema però non è il rapporto inesistente e in alternativa conflittuale con la famiglia della mia compagna, bensì il fatto che ogni qualvolta nasce una controversia lei si schiera sempre dalla parte opposta alla mia... Questa volta sono veramente stanco e avvilito...e mentre le altre volte ho lasciato correre anche rispetto a situazioni assurde, questa volta vorrei fare qualcosa che le faccia aprire gli occhi ma non vorrei cadere nel torto... Ma non so veramente cosa fare.
Grazie a chi vorrà spendere qualche minuto del suo tempo per aiutarmi a trovare una soluzione.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
temo che anche con la migliore buona volontà, da qui non possiamo aiutarla.
La soluzione delle controversie, infatti, si può proporre quando si è a conoscenza delle situazioni: lei invece non ci ha detto niente, né cosa ha generato il presente conflitto e anche i precedenti, né quale posizione ha assunto lei e quale posizione hanno assunto la madre e il fratello della sua compagna.
In quest'assenza totale di fatti concreti, non possiamo che suggerirle di rivolgersi ad una persona amica ritenuta saggia: un sacerdote, un medico, un parente, oppure uno psicologo esperto nelle relazioni.
Buone cose. Se lo ritiene utile, ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
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Dottoressa Potenza intanto grazie per la risposta. Allora scendo nel dettaglio di alcune situazioni così che tutti possa essere più chiaro.La mia compagna ha genitori separati ed una figura materna a mio modo di vedere molto maschile ed egoista ( nei riguardi di tutti e della figlia in particolare) . Tre anni fa decidiamo di comperare casa del nonno materno incappando in un annuncio su subito( l'abbiamo riconosciuta e abbiamo deciso di fare un offerta) . Conoscendo i personaggi faccio una proposta di acquisto come va fatta tra privati e ne faccio una copia per ognuno dei proprietari ( la mamma e le zie della mia compagna ,quattro in tutto) loro mi "accusano l" di essere troppo formale ma io vado avanti per la mia strada , accettano ,firmano ognuno la sua copia ed io procedo immediatamente con un versamente del 10% della cifra pattuita. Qualche giorno prima del rogito iniziano i mal di pancia ...volevano più soldi , non volevano liberare casa di alcuni oggetti, mi minacciano di fare saltare l'affare ( io intanto avevo venduto casa sapendo di dover rogitare a breve) ovviamente non la spuntano ma nel confrontarmi con la mia compagna scopro che quasi ero io il cattivo , perché dovevo considerare il valore affettivo , perché dovevo capire cosa non so mantenendo lei sempre una posizione neutrale o in contrapposizione alla mia ( parliamo di 4 donne di quasi 70 anni l'una ). Dopo un mesetto di impicci ,e un rogito saltato qualcuno consiglia loro di procedere e così compriamo . Nel sottotetto di questa abitazione scopro 3 fucili da caccia del nonno regolarmente detenuti , lo faccio presente alle zie e alla mamma e nessuno mi dà udienza per ben 3 anni ... La scorsa settimana viene comunicato a queste signore che dovevano restituire ai carabinieri i documenti di queste armi e le armi stesse e così per magia iniziano a tampinare la mia compagna di telefonate( d'improvviso la storia dei fucili è diventata un emergenza ) . Qui entra in gioco il fratello , diabetico , single a 40 anni per scelta immagino che chiama la mia compagna 40 volte al giorno ma che se serve un aiuto a lei non c'è mai...e pretende di venire a fare delle foto a questi fucili . Ovviamente per .quieto vivere accetto nonostante avessi altro da fare e si presenta a casa mia evidentemente su di giri ... Sale in soffitta , raccoglie questi fucili avvolti in un lenzuolo chissà da quanti anni e pretende di portarmeli in casa per fare le foto ... Considerando che in soffitta c'è la corrente e la.luce gli ho chiesto di fare le foto su e di non portarmi una montagna di polvere in casa ma con educazione , la sua risposta è stata :" o si fa così o niente" e la mia " scendi immediatamente da lassù e non fare niente allora " con tono questa volta pari al suo ... è sceso ed è andato via senza nemmeno salutare. In serata ovviamente arriva la telefonata della madre e lei al telefono non faceva altro che ripeterle " si mamma, hai ragione , si mamma è come dici tu" lo avrà ripetuto una 20 ina di volte... Dopo aver posato ecco che ci risiamo , io dovevo fargli fare le foto, ed ho sbagliato perché tutti sanno che il fratello è un tipo nervoso ... Puntualizzo che la mia compagna non mi fa entrare in casa nemmeno con le scarpe al piede , figuriamoci a portare dentro quell'ammasso di polvere e chissà cos'altro...questi sono solo due degli episodi più significativi ma il suo comportamento da qualche tempo è questo anche se le questioni sono di minore importanza ...le chiedo scusa se mi sono dilungato oltremodo ma non era facile sintetizzare ,almeno non per me ...spero di poter ricevere un suggerimento perché mi sono veramente stufato d'essere messo continuamente in discussione come se il problema fossi sempre e solo io...le faccio un ultima precisazione , circa 4 anni fa per un anno abbiamo fatto una terapia di coppia dalla quale è emerso che non siamo fatti per stare insieme e che siamo il frutto di un " incastro" cosi lo defini' una sua collega , perche io troppo profondo e altruista e lei per il suo vissuto ( separazione dei genitori) distaccata e fondamentalmente egoista . Sento però che questa relazione mi sta fortemente inaridendo ma so che il mio posto è solo qui ,vicino alle mie figlie. Buona notte e grazie se avrà avuto la.forza di leggere tutto .
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
la ringrazio dei chiarimenti ma temo che i problemi che la mettono in contrasto con la famiglia della sua compagna potrebbero trovare soluzione parlando con un legale, più che con uno psicologo.
A quel che ho capito lei ha comprato la casa del nonno della sua compagna trovando l'offerta su un'inserzione pubblica, ma poi le è stato chiesto di comportarsi da parente anziché da semplice acquirente.
Avreste potuto venirvi incontro, se non su un prezzo maggiorato, almeno sul conservare nella casa alcuni ricordi, naturalmente se la sua compagna era d'accordo e se non si trattava di troppi oggetti ingombranti.
Poi lei nella soffitta di questa casa trova dei fucili. Io non sono un legale, ma per quello che so in questi casi non si tratta di fare foto, e ben tre anni dopo, ma di consegnarli subito alla polizia.
Tutto il resto, la polvere che rischiava di entrare in casa eccetera, sembra un modo per indispettire suo cognato.
Avrebbe dovuto lasciare alla sua compagna il compito di lamentarsi della polvere, se è una malata dell'igiene, e convincerla a farsi curare. Certe manie sono fastidiose per tutti.
Infine quello che dice della terapia di coppia mi sembra strano visto che state ancora insieme, inoltre la sua compagna non può essere "distaccata e fondamentalmente egoista" a causa della lontana separazione dei genitori. Forse lo è per temperamento, per scelta o perché la vostra è una relazione incapace di mediazioni, non conosce quel venirsi incontro che determina stabilità e benessere anche per i figli.
Un atteggiamento di concordia cercata nel dialogo è quello che mi sento di suggerirle. Se poi i problemi le appaiono insormontabili, forse può essere opportuno valutare meglio se la soluzione ideale sia ancora restare insieme.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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Utente
Utente
Grazie per la cortese risposta. È evidente che io non sia riuscito a sintetizzare con chiarezza la situazione ma non è semplice e percepisco il suo sforzo nel cercare di comprendere una sintesi grossolana e a tratti confusa ma meglio non sono riuscito. Il dialogo è la strada che ho cercato sin dal principio , e sono stato io a convincerla con non poca fatica a fare un percorso di terapia di coppia che mio malgrado a poco è servito se non a prendere coscienza di alcune incompatibilità "strutturali" che difficilmente si risolveranno se non abbozzando di continuo...non credo percorrerò mai la strada dell'allontanamento,non sarei capace di rinunciare nemmeno un secondo alle mie ragazze e nonostante tutto ,cerco di rispettare e voler bene la loro mamma anche se a tratti mi sento profondamente deluso e sminuito dalla sua superficialità nei miei riguardi...superficialità di sentimenti, di attenzioni e ogni volta che si crea una situazione come quelle che le ho descritto ,di rispetto . Ma credo che ognuno di noi abbia più o meno quel che si merita ed io non faccio eccezione . Non le ho detto che per questa ragazza ho accettato di trasferirmi definitivamente dalla mia città alla sua ,probabilmente sono deluso perché riponevo troppe aspettative e come sempre aspettarsi qualcosa dagli altri ci induce al dispiacere . La ringrazio di cuore e le auguro buona vita . Pasquale
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente,
mi scuso del ritardo con cui le rispondo: non avevo visto la sua replica.
Ho l'obbligo di chiarire, a vantaggio anche di tutti quelli che ci leggono, che la sua interpretazione degli scopi di una terapia di coppia è inesatta.
Lei scrive di aver convinto sua moglie a fare "un percorso di terapia di coppia che mio malgrado a poco è servito se non a prendere coscienza di alcune incompatibilità "strutturali" che difficilmente si risolveranno se non abbozzando di continuo".
Tra gli esseri umani le "incompatibilità strutturali" possono essere solo fisiche; le incompatibilità funzionali invece sono mentali, e come tutti i processi mentali sono modificabili e migliorabili con vari metodi, offerti dallo specialista di terapia di coppia. Tra questi non è previsto, anzi è fortemente sconsigliato, il metodo di "abbozzare di continuo".
Ne cito solo qualcuno a titolo di esempio:
-migliorare il metodo di comunicazione tra i partner con indicazioni ed esercizi;
-individuare le idee rigide dell'uno e/o dell'altro, in particolare quelle che nuocciono al rapporto, e aiutare a formulare idee più flessibili e idonee a vedere la realtà;
-individuare i bisogni emotivi, intellettuali, sessuali della coppia e insegnare ai due come riconoscerli, comunicarli e rispettarli in sé e nell'altro;
-far comprendere i possibili esiti di una comunicazione disfunzionale (rischio di abbandono, violenza, infelicità dell'intero nucleo familiare, adulterio, rassegnazione depressiva etc.).
Valuti lei se alla vostra coppia è stata offerta l'acquisizione di competenza su questi temi, e soprattutto se tutti e due siete stati in grado di coglierla e applicarla.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com