Prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare

Salve,
Ieri ho ascoltato la confessione della mia ragazza, che ha ammesso la sua paura di poter diventare (se già non lo fosse) suscettibile a qualche tipo di disturbo del comportamento alimentare.
Mi ha anche detto che aveva tentato di autoindursi il vomito, senza risultato, in un primo momento mi aveva detto che era perchè cercava di alleviare il mal di pancia, per poi ammettere che il suo era un atto derivante da sensi di colpa per aver mangiato.
Tutt'ora dice di trovarsi a disagio a mangiare, le sembra una cosa forzata, e lo fa solo perchè davanti ai propri genitori.
Manifesta inoltre senso di inadeguatezza, si sente gofia guardandosi allo specchio mentre invece è uno scricciolo di 48kg x 1.63m.
Il problema è sorto quando questa estate ha preso 2 kg (da 46 è passata a 48) e vuole in tutti i modi perderli.
I sintomi più frequenti sono (in ordine di grandezza da 1 a 5 misurato con le stelle):
•depressione **
•asocialità **
•irritabilità ***
•insonnia **
•diminuito interesse sessuale *
•disagio nel mangiare con gli altri ***
•inadeguatezza *****
•rigidità mentale **

I sintomi sono da anoressia nervosa, ma il ciclo è regolare e tuttavia non ha più tentato di autoindursi il vomito, per quanto riguarda l'alimentazione ha ridotto le quantità, ma non drasticamente.
Il problema è che sta vivendo malissimo la situazione e vive con la paura d ingrassare.
Mi ha chiesto di aiutarla perchè ha paura di esporsi ed io sono l'unica persona di cui si fida ciecamente e di cui non si vergogna.
Le chiedo disperatamente consiglio, anche su come rimuovere il blocco che le impedisce di parlarne dal vivo con un professionista.
Grazie infinite.
Saluti
Francesco
[#1]
Dr. Stefano Scatena Psicologo, Psicoterapeuta 18
Gent. Francesco,
I Sintomi che Lei riporta fanno ipotizzare l'instaurarsi di un disturbo di Anoressia Nervosa, quindi è opportuno recarsi da una specialista, Psicoterapeuta o Psichiatra, per fare una diagnosi che, se confermata, necessita sicuramente di un trattamento. Probabilmente è proprio il senso di inadeguatezza a "bloccare" la sua fidanzata a rivolgersi serenamente ad un Professionista: forse teme di essere giudicata male. Cerchi di tranquillizzarla che questo non accadrà, e che da solo Lei non può fare nulla per aiutarla se non starle vicino ed ascoltarla. La ringrazi per la confessione che Le ha fatto, lo consideri un atto di fiducia oltre che una richiesta d'aiuto. Spero che i genitori della ragazza collaborino con lo specialista, perchè visto la giovane età della sua fidanzata (suppongo sia ventenne) questo sarebbe un valido aiuto. Naturalmente se la sua ragazza è maggiorenne i suoi genitori possono anche rimanere all'oscuro su un eventuale percorso terapeutico. La tranquillizzo affermando che una volta rivoltasi ad un professionista, metà della strada da fare è già percorsa.
Eviti tuttavia, e sono sicuro che lo farà visto il buonsenso che traspare dalla sua lettera, di entrare con Lei in una relazione del tipo: Richiedente-Salvatore ("Ho disperato bisogno d'aiuto, solo tu puoi salvarmi" - "Dedicherò la mia vita a salvarti") e Persecutore-Vittima Aggressiva ("Mangia, mangia, mi metto vicino a te finchè non hai finito il piatto" "adesso mangio, poi vado in bagno di nascosto e rigetto tutto"). In bocca al lupo e mi tenga aggiornato. Un caro saluto.

Dr. Stefano Scatena - Psicologo
Riceve a Viterbo, in Via San Lorenzo,37
Tel. 328/8135777 www.stefanoscatena.it

[#2]
Dr.ssa Marisa Nicolini Psicologo, Psicoterapeuta 132 6
Gentile ragazzo,
se la Sua ragazza non dovesse riuscire al momento a sottoporsi individualmente alla necessaria terapia, provi a suggerirle di andare insieme da uno/una psicoterapeuta visto che il suo disagio rischia di diventare tale anche per la coppia.
Sarò poi il professionista a decidere come procedere, una volta stabilito un adeguato livello di fiducia.
Detto questo, tuttavia, consideri che nella vita le scelte sono in capo alla persona che le deve compiere, è difficile - e anche poco funzionale - "sostituirsi" agli altri, nononostante il bene che possiamo provare nei loro confronti.
I migliori auguri per il vostro futuro, e
Cordiali saluti

Dott.ssa Marisa Nicolini, psicologa-psicoterapeuta
m_nicolini@virgilio.it
riceve a Roma e a Viterbo

[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile Francesco, i sintomi che riporta potrebbero riferirsi ai prodromi di un disturbo dell'alimentazione, ma anche ad altro.

In ogni caso, mi scusi se glielo dico, è meglio lasciare stare le diagnosi fai-da-te. Non solo non è lei che deve stabilire di che cosa si tratti, ma eventualmente uno specialista, né tantomeno potrà essere lei a risolvere un problema di questo tipo, oltretutto attraverso dei semplici consulti per email. Questo servizio può dare solo un orientamento generale ma le valutazioni del caso possono solo essere fatte di persona.

Inoltre c'è la complicazione aggiunta che si sta parlando di una terza persona, con tutte le difficoltà a convincerla a farsi curare che riporta ecc. Può leggere questo breve articolo, che tratta proprio di questo:
http://www.giuseppesantonocito.it/news.htm?m=98&c=1

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie a tutti, gentilissimi davvero.
Cercherò di rispondere in ordine.
Il blocco che non le permette una visita da un professionista da Lei citato, Dr. Scatena, si era già manifestato in passato, perchè in seguito ad attacchi di panico improvvisi ed ingiustificati si era pensato di farla visitare.
Lei non vuole esporre i propri problemi ad un estraneo, insomma, è già tanto che l'abbia detto a me, per lei parlarne con una persona che non conosce è un grosso problema; inoltre non vuole sentirsi trattata come una malata.
Forse, come dice la Dott.ssa Nicolini, potrei proporle di affrontare insieme la terapia.
Un altro fattore negativo è però l'età, purtroppo lei è ancora 17enne e i genitori dovrebbero venirlo a sapere, e non vuole neanche questo.
Nel frattempo mi ha detto che ha cercato invano e nuovamente di procurarsi vomito, però ha promesso che non lo farà più, ed ho tutti i motivi per crederci
Ieri però ha davvero mangiato poco, manifestando inappetenza e nausea.
Lei crede che sia un periodo in cui sente meno il bisogno di mangiare, vorrei aspettare un pò prima di procedere e vedere come si sviluppa la situazione.
Sono riuscito a strapparle una mezza promessa, al momento, che ne parlerà con mia madre, con la quale riesce a parlare anche di cose "scomode", lei è infermiera e potrà indirizzarla sicuramente da un professionista del settore, molto probabilmente saprà anche convincerla meglio di me, vista l'esperienza sul lavoro.
Ancora grazie, saluti.
Francesco
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