Incubi angosciosi ex paziente psich.

buon giorno. spero di avere un vostro parere sulla seguente situazione: nel 2000 ho sofferto di gravissima depressione, seguita da ricovero (in seguito a tentato suicidio che, purtroppo, non ha avuto l'esito desiderato) e da un episodio (il secondo) di anoressia. nel 2000 avevo 41 anni. attualmente, dopo cure attente, seguite personalmente da mio marito medico, posso dire di essere guarita (anche se persistono, presumo come ovvi, periodi di depressione e ansia dominabili). non assumo più farmaci "diurni" da circa 3 anni.. A causa della grande difficoltà nell'ambito del sonno, assumo, su consiglio medico, halcion e minias. da qualche settimana ho una recrudescenza di una "patologia" che avevo già vissuto tre/quattro anni fa. Faccio continuamente incubi terrificanti che mi lasciano prostrata. Ho notato che se assumo le due pastiglie intere, gli incubi si riducono. Nel momento in cui tento di ridurre (sempre su consiglio di mio marito) almeno il minias, gli incubi ritornano in modo terribile. ieri sera, ad esempio, non ho potuto (per forza maggiore) prendere le pastiglie. stanotte è stato veramente terribile. Secondo il vostro autorevole parere, ci può essere una correlazione fra assunzione delle pastiglie e mancanza di incubi? oppure è solo un caso che non ho incubi quando prendo tali farmaci? tengo a precisare che non ho problemi ad assumere farmaci (ho sempre preso tutto quello che mi hanno consigliato gli specialisti) ma stiamo tentando di valutare se sia possibile ridurre un po' la dose. Desidero specificare che non credo assolutamente nell'aiuto della psicologia (visti i risultati disastrosi avuti in passato). Non ho particolari problemi e non ho avuto, di recente, specifici traumi fisici e/o psicologici che possano spiegare questa recrudescenza di incubi terrificanti. nella speranza di un vostro parere, auguro a tutti i medici che leggeranno questo post., buona giornata
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

L'uso di farmaci ipnotici in maniera continuativa è sconsigliato. Una delle conseguenze può essere la microastinenza (a parte la prevedibile astinenza con incubi e insonnia se sospende o "salta" una sera) quotidiana, che ovviamente lì per lì migliora aumentando la dose del sonnifero.

"attualmente, dopo cure attente, seguite personalmente da mio marito medico, posso dire di essere guarita "

Il concetto di guarigione non esiste in questi termini, è semplicemente retrospettivo. Non c'è parametro per dire che una persona non ricadrà. Lei "può dire" di essere guarita ma questo non significa niente. Inoltre, è sempre bene che le cure non siano gestite da una persona coinvolta a livello personale, perché non si riesce in genere a gestire i due aspetti in maniera armonica.

Si faccia valutare da uno specialista che le consiglierà se è il caso che riprenda una cura per la sua malattia.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Gentile utente,
sono d'accordo col collega: gli episodi depressivi possono essere ricorrenti anche in assenza di eventi esterni e a volte i disturbi del sonno sono il primo segnale che qualcosa non va.
Le benzodiazepine sono dei sintomatici e non risolvono il problema.
Uno specialista potrà consigliarla sulla terapia, meglio non coinvolgere troppo il marito medico, anche se disponibile, proprio perché come marito è coinvolto emotivamente (sarebbe lo stesso per una malattia fisica).
Cordiali saluti

Franca Scapellato

[#3]
dopo
Attivo dal 2008 al 2021
Ex utente
grazie mille a tutti voi. buona serata
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