Ho una personalità troppo spenta e opaca e mi manca una certa forza vitale

Buonasera dottori, premetto che ho già scritto un consulto in psichiatria dove personalmente ho sospettato un possibile autismo; per cui vi inviterei a leggerlo per avere maggiori informazioni ed avere un quadro più completo su ciò che mi succede.

Vorrei concentrarmi ora solamente sulla mia personalità, da sempre molto spenta, cupa.

Sono una persona che parla molto poco ed odia le intenzioni sociali, ho un tono di voce bassissimo e vivo costantemente la mia vita in preda ad ansia e ossessioni e mancanza di motivazione per andare avanti.

Non riesco a mettere in atto nulla, non perché sono una persona svogliata, ma perché è come se ci fosse qualcosa che mi bloccasse e mi facesse sentire estremamente giù, come se la forza vitale sia del tutto assente, come se le emozioni delle persone mi interessassero in fin dei conti abbastanza poco, o magari troppo, ma nonostante ciò rimango comunque distaccato.

Non ho molto da dirvi, i punti più critici li ho già spiegati nel precedente consulto.
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile utente,
come già le ha spiegato il dottor Ruggiero, lei deve accedere ad una visita psichiatrica.
Non vuole chiedere l'impegnativa al suo medico di famiglia "per privacy": ma il medico è tenuto a non dire nulla a nessuno di questa richiesta, essendo lei maggiorenne. Può fargli leggere la lettera dettagliata che ha inviato in psichiatria, con la risposta del nostro psichiatra, oppure parlargli di un suo stato depressivo.
Può anche recarsi direttamente in un CSM (Centro di Salute Mentale) o alle ASL e cercare uno psichiatra o uno psicologo.
Meglio ancora, a mio parere, sarebbe prendere da parte il genitore o il fratello con cui ha più confidenza, spiegare che desidera questa visita per avere le idee più chiare e fruire del suo aiuto organizzativo ed economico. Tenga conto che una visita specialistica costa meno di euro 30, costo di ticket.
Se lei non ha completato gli studi, trovo strano che i suoi genitori per primi non abbiano provveduto a verificare le sue condizioni di salute, anche mentale.
Coraggio. Ci tenga al corrente.

Prof.ssa Anna Potenza
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Buonasera dottoressa, in merito alla questione di "salute psicologica" diciamo che i miei genitori non sono molto formati a livello culturale, sono i classici genitori all'antica, e personalmente non gli faccio nemmeno una colpa, spesso è come se fossi io il genitore e loro i figli.
Mio padre ha problemi psichiatrici, e mia madre per stargli appresso ha in un certo senso anche lei perso un po la lucidità di ciò che accade nella quotidianità della famiglia.
Per quanto mi riguarda, nonostante le difficoltà io sono una persona che cerca comunque nel mio piccolo di andare avanti, ad esempio ieri ho scritto ad un signore per un importante progetto che porta ad una formazione di una figura professionale fuori regione, io sarei pronto a fare le valigie e partire, ma questo signore ha letto il mio messaggio e non mi ha neppure risposto, questa cosa si lega al fatto che a me come ad altri ragazzi ormai pienamente adulti si dice non abbiamo voglia di lavorare.
Semplicemente non riusciamo ad ottenere il minimo indispensabile per vivere, nessuno ci aiuta quantomeno ad avvicinarci ad un obiettivo, ed è normale che alla lunga la nostra salute mentale ne risenta.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile utente,
lei è in un momento favorevole della vita: abbastanza giovane per fare tutti i progetti che vuole, ma non minorenne e non obbligato a sottostare all'autorità genitoriale, può andare dove vuole, lavorare ovunque, imparare quello che vuole.
Probabilmente a deprimere il suo slancio vitale, fin qui, sono state le condizioni ambientali.
Infatti fa meraviglia leggere che definisce i suoi "i classici genitori all'antica", quando dalla sua età deduco che sono intorno ai sessant'anni; e lascia addirittura sbalorditi leggere la natura della situazione che ha definito classica: "Mio padre ha problemi psichiatrici, e mia madre per stargli appresso ha in un certo senso anche lei perso un po la lucidità di ciò che accade nella quotidianità della famiglia".
Una famiglia dove un genitore ha problemi psichiatrici e l'altro vive al seguito della sua malattia, di classico non ha proprio nulla, caro utente.
E' invece una famiglia a rischio di produrre infelicità e di perpetuare la malattia, come infatti apprendiamo dalle sue modalità di comportamento: teme perfino di andare dal medico di famiglia, perché farsi prescrivere una visita le sembra una violazione di privacy!
Gentile utente, più volte anche da queste pagine abbiamo ricordato che se non facciamo nulla di buono per noi stessi, se non cerchiamo nessun aiuto, se quando lo troviamo sappiamo solo respingerlo, noi siamo i peggiori nemici di noi stessi.
Ognuno costruisce col tessuto che ha: può nascere bello, sano, ricco e amato, oppure mancare di tutte o di una parte di queste doti. Allora che cosa può fare? Volersi bene lo stesso, fare ogni giorno un piccolo sforzo per prendersi cura di sé.
Lei dice che cerca di andare avanti, e questo è bene. Di richieste di lavoro dovrebbe presentarne cinque al giorno per un mese, su un arco molto vasto.
Nello stesso tempo cerchi una delle tante scuole serali regionali per prendere un diploma: sono gratuite.
Vada dal suo medico e gli dica come si sente. E' lo stesso che segue suo padre? Se lo desidera, cambi medico, è suo diritto. Non avrà difficoltà in ogni caso a farsi prescrivere la visita psichiatrica e dei colloqui psicologici.
Cominci intanto a programmare queste cose, senza rimandarle al futuro, e quando avrà pronta la sua tabella di marcia ci scriva ancora.
Molti auguri.

Prof.ssa Anna Potenza
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