Possibile disagio e dipendenza ad andare a prostitute
Salve dottori.
Ho 36 anni e mai sono riuscito a fidanzarmi.
Cattiva sorte o per il fatto che sono poco attraente fisicamente e mentalmente, per quanto credo di essere nella norma: mi curo fisicamente ed esteticamente, faccio sport, studio e lavoro, ho delle passioni e obiettivi professionali.
Mi rapporto abbastanza bene con le donne - seppure con un pò di timidezza - approcciando a loro con rispetto e ironia e, ahimè, affezionandomi facilmente e spesso innamorandomi o infatuandomi senza mai essere stato ricambiato.
Il mio primo rapporto sessuale l'ho avuto a 29 anni con una prostituta, convinto dal mio migliore amico, per quanto fossi titubante all'idea.
Quella volta mi trovai bene al punto da infatuarmi di lei e quindi decisi di non vederla più, impaurito dalla sua professione.
Da quell'ultima volta non ebbi più rapporti sessuali fino ai 34 anni, malgrado continuassero i miei tentativi fallimentari con le ragazze sia dal vivo sia su siti d'incontri, portandoli ad un certo punto all'eccesso, così da causarmi ansia e depressione.
Premetto che questi disturbi già li ho provati a 25 anni, così da iniziare un percorso di psicoterapia attualmente in corso.
A 34 anni decisi di ritornare a frequentare prostitute fino ad ora che scrivo, attratto dalle trans, che conobbi - non mercenarie - anche dal vivo in contesti quotidiani come in serate spensierate tra amici e in siti d'incontri, ma sensa successo.
Paradossalmente detesto chiamarle così, poiché le vedo come donne, tenendo conto, parlandoci direttamente e incuriosito, della loro disforia di genere e del fatto che molte non operano il proprio membro perché troppo complicato e pericoloso.
Ho sempre trattato con rispetto e umanità le prostitute, al punto da affezzionarmi e infatuarmi ad alcune di loro, con cui mi trovo a mio agio da frequentarle ogni tanto, condividendo momenti di intensa intimità e passione.
Ammetto che mi piacerebbe avere una relazione amorosa e sentimentale con una donna "trans"; d'altronde anche loro sono esseri umani con i loro naturali e legittimi sentimenti e sessualità.
Negli ultimi due anni con queste prostitute ho trovato una mia stabilità sessuale e in parte affettiva, quasi a vederla come una sorta di, scusate il termine, tromba-amicizia, purtroppo, a pagamento.
Attualmente questa situazione comincia un pò a disagiarmi, pensando - come già più volte in passato, ma cedendo alla tentazione per il loro bell"aspetto - di continuare a frequentare solo quelle con cui mi trovo bene e smettere di andare da altre, in quanto ho avuto pure brutte esperienze e ultimamente rapporti sessuali con nuove, che mi hanno lasciato un senso di vuoto, rabbia, tristezza e frustrazione.
Scusate la lunghezza e grazie per la vostra attenzione.
Ho 36 anni e mai sono riuscito a fidanzarmi.
Cattiva sorte o per il fatto che sono poco attraente fisicamente e mentalmente, per quanto credo di essere nella norma: mi curo fisicamente ed esteticamente, faccio sport, studio e lavoro, ho delle passioni e obiettivi professionali.
Mi rapporto abbastanza bene con le donne - seppure con un pò di timidezza - approcciando a loro con rispetto e ironia e, ahimè, affezionandomi facilmente e spesso innamorandomi o infatuandomi senza mai essere stato ricambiato.
Il mio primo rapporto sessuale l'ho avuto a 29 anni con una prostituta, convinto dal mio migliore amico, per quanto fossi titubante all'idea.
Quella volta mi trovai bene al punto da infatuarmi di lei e quindi decisi di non vederla più, impaurito dalla sua professione.
Da quell'ultima volta non ebbi più rapporti sessuali fino ai 34 anni, malgrado continuassero i miei tentativi fallimentari con le ragazze sia dal vivo sia su siti d'incontri, portandoli ad un certo punto all'eccesso, così da causarmi ansia e depressione.
Premetto che questi disturbi già li ho provati a 25 anni, così da iniziare un percorso di psicoterapia attualmente in corso.
A 34 anni decisi di ritornare a frequentare prostitute fino ad ora che scrivo, attratto dalle trans, che conobbi - non mercenarie - anche dal vivo in contesti quotidiani come in serate spensierate tra amici e in siti d'incontri, ma sensa successo.
Paradossalmente detesto chiamarle così, poiché le vedo come donne, tenendo conto, parlandoci direttamente e incuriosito, della loro disforia di genere e del fatto che molte non operano il proprio membro perché troppo complicato e pericoloso.
Ho sempre trattato con rispetto e umanità le prostitute, al punto da affezzionarmi e infatuarmi ad alcune di loro, con cui mi trovo a mio agio da frequentarle ogni tanto, condividendo momenti di intensa intimità e passione.
Ammetto che mi piacerebbe avere una relazione amorosa e sentimentale con una donna "trans"; d'altronde anche loro sono esseri umani con i loro naturali e legittimi sentimenti e sessualità.
Negli ultimi due anni con queste prostitute ho trovato una mia stabilità sessuale e in parte affettiva, quasi a vederla come una sorta di, scusate il termine, tromba-amicizia, purtroppo, a pagamento.
Attualmente questa situazione comincia un pò a disagiarmi, pensando - come già più volte in passato, ma cedendo alla tentazione per il loro bell"aspetto - di continuare a frequentare solo quelle con cui mi trovo bene e smettere di andare da altre, in quanto ho avuto pure brutte esperienze e ultimamente rapporti sessuali con nuove, che mi hanno lasciato un senso di vuoto, rabbia, tristezza e frustrazione.
Scusate la lunghezza e grazie per la vostra attenzione.
Gentilissimo,
dovrebbe provare a formulare anche una domanda, per la quale chiede consulenza. Aiuterebbe lei (e noi) a focalizzare di che cosa ha bisogno.
dovrebbe provare a formulare anche una domanda, per la quale chiede consulenza. Aiuterebbe lei (e noi) a focalizzare di che cosa ha bisogno.
Dr.ssa Paola Cattelan
psicoterapeuta Torino
pg.cattelan@hotmail.it
Utente
Salve dottori.ssa; in base ai miei trascorsi che ho lungamente esposto, volevo capire il motivo del mio disagio interiore...
Mi sembra di capire che il suo disagio sia legato al fatto di non essere mai sato ricambiato nelle manifestazioni di affetto e interesse, se non a pagamento.
Il motivo che sta dietro ai suoi trascorsi di cui ha scritto, però, non lo si può indovinare tra queste righe. Deve portare il suo malessere in una stanza di psicoterapia per poter guardare dentro più in profondità.
Il motivo che sta dietro ai suoi trascorsi di cui ha scritto, però, non lo si può indovinare tra queste righe. Deve portare il suo malessere in una stanza di psicoterapia per poter guardare dentro più in profondità.
Dr.ssa Paola Cattelan
psicoterapeuta Torino
pg.cattelan@hotmail.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.7k visite dal 19/03/2025.
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