Seperazione e festività

Gentili dottori,

vi scrivo per chiedervi chiarimenti in merito alle problematiche emergono nell'ambito della mia separazione, specialmente in occasione delle festività.
Sono separata dal 2023 da un partner che dichiara ancora di voler ricucire il rapporto.
Le tensioni emergono specialmente nel periodo delle feste.
A settembre 2024 ci eravamo riavvicinati, ma di questo lui non ne ha mai parlato apertamente con la sua famiglia.
Dalla separazione mi sono sempre impegnata a garantire tempi paritetici di frequentazioni e a rispettare gli accordi informali che abbiamo preso.
A ottobre la bambina non viene invitata al compleanno del cugino, giorno che cadeva in un weekend di mia competenza, ma non avrei avuto nulla in contrario come precedentemente accaduto con il compelanno della nonna e del padre che ricadevano in giorni di mia competenza.
A dicembre la bambina compie gli anni, nel 2023 lo ha festeggiato in sicilia con la mia famiglia, quindi nel 2024 toccava farlo a milano, ma lui ha invitato solo il suo migliore amico, i genitori di un'amica di mia figli e nessun suo familiare, perché a suo dire aveva paura che io avrei reagito male.
Sempre in quegli stessi giorni prenota un biglietto per tutti e 3 per andare dal 22 dicembre al 24 dicembre dai miei genitori (io non avevo preso biglietti ed avrei passato il natale da sola perché avevo avuto ca.
10.000 euro di spese per una casa che sto comprando e mi andava benissimo).
Lui passa quei giorni dai miei, poi il 25 con me a Milano e il 26 va dai suoi genitori, senza invitare me.
Quindi, anche se separati, lui si è presentato in casa dei miei, che sapevano che ci stavamo riprovando, ma lui non ha detto nulla di questa riconciliazione alla famiglia.
Nuova crisi e per tre mesi abbiamo avuto rapporti ai minimi (e io stavo anche meglio).
Ora di nuovo, in occasione della pasqua dice ai suoi che non vuole passarla con loro, ma con me.
Io vorrei che venissero rispettati gli accordi, che ci fossero confini ben stabiliti.
Gli ho chiesto di dimostrarmi un cambiamento gradualmente, partendo prima dal dialogo, dall'evitamento delle bugie, dal ripristino della fiducia persa (per descrivere i motivi della separazione ci vorrebbe un testo abbastanza lungo).
Invece fa queste cose che mi mettono in cattiva luce nei confronti dei familiari che minimizzano le cause gravissime che hanno portato alla separazione.
Lo stesso fanno i miei genitori: per lui è dimostrazione di amore non frequentare la famiglia per stare con me.
Io ci vedo solo una ricerca di alleanze e un tentativo di passare per brava persona, cosa che gli riesce benissimo.
Mi sento veramente arrabbiata, ma soprattutto sola e non supportata nella mia decisione di separarmi.
Sono sempre io quella irragionevole, che pensa male, che non dà seconde opportunità e non perdona.
è così irragionevole la pretesa di rispettare gli accordi?
Anche mia figlia di 3 anni pensa che sono io che sono conflittuale e non voglio stare tutti insieme, mi sembra veramente ingiusto.
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 5k 204
Gentile utente,
avendo letto tutte le sue richieste di consulto, posso ipotizzare che nell'attuale, confusa situazione, il responsabile non sia solo il suo ex/non ex.
Questo dovrebbe renderla più indulgente verso gli errori di lui, che forse non è il solo a sbagliare.
Scrive: "Gli ho chiesto di dimostrarmi un cambiamento gradualmente, partendo prima dal dialogo, dall'evitamento delle bugie, dal ripristino della fiducia persa".
Procedura corretta, al fine di ricostituire una famiglia. Poi però lei parla di "mia decisione di separarmi", "una casa che sto comprando", "cause gravissime che hanno portato alla separazione".
Insomma sembra che lei abbia voluto la separazione, ma non sia poi in grado di attuare quel taglio netto tra i partner, quel distacco che è indispensabile, almeno per i primi anni, proprio al fine di non creare le ambiguità che lamenta.
Dai suoi racconti, per la verità confusi, si può ipotizzare che vi comportiate come due adolescenti in perenne disaccordo, pronti a battibeccare su chi deve essere invitato a questa o quella festa, sorvegliando indebitamente il comportamento dell'altro, e come adolescenti non vi assumiate la responsabilità adulta dell'equilibrio della bimba, ma siate preoccupati di cosa penseranno i genitori dell'una e dell'altro, e infine la stessa bambina di tre anni!
Una prova di serietà, e l'uscita da questo pericoloso tira e molla, potrebbe trovarsi nella consulenza di un terapeuta di coppia.
La prenda in considerazione.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza
Riceve in presenza e online
Primo consulto gratuito inviando documento d'identità a: gairos1971@gmail.com

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Buonasera,

Francamente mi sfuggono gli altri consulti: quello per colestasi? Quello per la troncaterite? A quale consulto si riferisce dal momento che non ho mai chiesto un consulto su questa faccenda (relazione iniziata a nel 2020)?

Detto questo, la crisi è stata determinata dal fatto che il mio ex, durante una mia trasferta, ha avuto una relazione con una sua vecchia fiamma. La stessa che si è più volte palesata con insistenza durante tutta la gravidanza. Detto questo, una sera la bambina è stata portata via dai nonni paterni e mi è stato negato di vederla per diversi giorni. Sfido chiunque a non chiedere la separazione per questo motivo. I rapporti con i nonni si sono inaspriti proprio perché loro per primi avrebbero voluto che la bambina restasse da loro, probabilmente considerata l'esperienza con l'altro nipote che vedono molto di rado dopo la separazione del fratello del mio ex. Quale indulgenza per una cosa del genere, mi scusi?

La casa che sto comprando perché la tira in ballo? Sono in affitto da due anni e a milano è difficile trovare chi ti affitta con minori. Posso comprarmi una casa? Non ne avevamo una prima della separazione. Ho semplicemente detto che il natale scorso il mio ex sapeva che sarei rimasta a milano da sola perché avevo speso tanto per la casa (e pazienza se per una volta si passa il natale da soli, se il budget è quello che è) e ha fatto questi biglietti a mia insaputa, telefonando ai miei genitori e avvisandoli che saremmo andati da loro dal 22 al 24.

Vorrei solo che si rispettassero gli accordi e che facessimo i separati. Negli accordi di separazione di norma funziona così. A festività alterne si sta con le rispettive famiglie. I compleanni con entrambi i genitori come pure le recite e gli impegni scolastici.

Se vuole recuperare il rapporto, che si faccia tra di noi. Ma senza negare alla bambina le feste con i suoi genitori perché deve stare con me!
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