Atarassia

Sono una ragazza di 23 anni. Ho una famiglia che mi vuol bene, in cui è comune litigare ma anche fare la pace e passare la serata insieme. ormai questo è il quinto anno che sono fuori casa per l'università e non ho mai sofferto per la lontananza dai miei. Ho avuto pochi amici dall'infanzia fino ad ora. Posso dire che ho avuto molte più coetanee che mi rifiutavano o mi prendevano in giro,forse perché non rispondevo alle loro provocazioni o perché imperterrita, continuavo a pensarla diversamente da loro. Iniziata l'università si è creata una distinzione più netta tra coloro che non volevano essere miei amici e coloro con cui ho legato. Il problema è sempre stata la comunicazione con i ragazzi per cui provavo un interesse. Nel "campo amoroso" non ho conosciuto nessuna gioia. Solo dolore. Mi piacevano solo quei ragazzi che mi rifiutavano. E piacevo a coloro che non ricambiavo. Diversamente da altre coetanee, non mi mettevo insieme ad un ragazzo giusto per stare con qualcuno. Per me l'amore ha un grande valore, e per questo mi sono innamorata solamente di due persone, di cui la seconda era il mio miglior amico, e pur sapendo che non ero ricambiata, gli dissi cosa provavo. Rimanemmo amici per un po' e poi mi disse tramite mail che non potevamo più essere amici senza spiegarmi il motivo. Successivamente glielo chiesi ma lui non mi diede mai la risposta e questo mi ha turbato, mi sono chiesta cosa non va in me. Già dopo la prima delusione avevo scoperto di non provare alcuna emozione verso un ragazzo, finché non conobbi questo secondo. Ma il rifiuto inspiegabile di questa seconda persona ha distrutto anche le piccole tracce di emozioni che potevano essere rimaste.Quando si tratta di un ragazzo io divento fredda, impassibile, non provo nessun tipo di interesse per nessuno. Il sesso invece l'ho scoperto da pochi mesi. Prima ero vergine, non avevo nemmeno mai sfiorato le labbra ad un ragazzo. E quest'anno invece è capitato, in modo occasionale, con ragazzi che mi coinvolgevano dal punto di vista fisico, ma solo per una notte e poi basta. E' qualcosa di puramente fisico, come un gioco divertente che a volte accade. Ma ho capito che non è ciò che voglio. Mi sono preoccupata veramente quando, dopo aver scoperto che mia nonna sta per morire, non provo nulla. Ho sempre avuto un buon rapporto con lei, ma dentro di me non soffro, sono tranquilla,ma questo è normale? Essere arrivata al punto che nessun essere umano mi provochi una minima emozione, nemmeno quello a me più vicino, mi fa sentire sbagliata. Voler amare e non riuscirci. Sono anni che non piango se non nei momenti di stress,ma in quel caso non sono lacrime di tristezza, solo di rabbia. Ho paura di non riuscire più a provare emozioni. Ma mi chiedo che senso ha amare se tutto quello che do mi ritorna indietro solo sotto forma di dolore. E non so cosa fare. Se basta il tempo a risolvere tutto oppure è meglio se mi rivolgo a qualcuno.Non voglio rimanere così, mi sento fatta di roccia, ma non so come uscirne.
[#1]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
forse a questo punto potrebbe essere venuto il momento di chiedere una consulenza psicologica.

Le emozioni sono la "benzina" della vita: senza di esse ci sentiamo disorientati, non sappiamo con chi dobbiamo condividere la nostra esistenza.

Il problema è che molte emozioni sono negative, come la paura e la rabbia, ed il timore di queste emozioni provoca una specie di "resistenza", quasi fosse un congelamento.

Forse è anche per questo che Lei si mette in relazioni che non possono avere un futuro, e quindi un vero coinvolgimento profondo.

Per questo le ho consigliato di chiedere una consulenza psicologica.

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazza, leggendo la sua storia mi stavo preparando nella mente la risposta da darle, in particolare stavo per dirle che "lei sembra una ragazza piuttosto rigida", ma mi ha anticipato concludendo con "mi sento fatta di roccia".

>>> Ma mi chiedo che senso ha amare se tutto quello che do mi ritorna indietro solo sotto forma di dolore.
>>>

Anche questa frase dice tanto. L'amore che lei dà le ritorna indietro sotto forma di dolore forse proprio perché lo vive in maniera rigida. Perché solo ciò che è rigido può spezzarsi.

Iniziare ad avere intanto dei rapporti occasionali, devo dirglielo, non mi sembra una cattiva idea, se fatto con moderazione e soprattutto se riesce a selezionare un po' i suoi i partner. Certamente non è questo ciò che vuole, lo ha già capito, ma anche qui ci ricasca con la sua rigidità: per trovare il partner ideale a volte ci vogliono anni e anni, come si fa a volerlo avere già trovato a 23 anni, oltretutto finché resta rigida?

Rifletta intanto su questo, e poi decida da sola se questo disagio l'ha già fatta soffrire troppo e se è il caso di chiedere un parere a uno psicologo/psicoterapeuta.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com