uomo incinta: angoscia per figlio maschio

Non avrei mai pensato di scrivere qualcosa del genere.
Non ho nessuno con cui parlarne: non voglio far star male mia moglie e so che amici o parenti mi prenderebbero per matto.
Ho 34 anni, sono un uomo e presto diventerò padre.

La verità è che non ho mai voluto un figlio, perché non credo che la vita sia degna di essere vissuta.
È solo una ruota infinita: svegliarsi, lavorare, dormire, ricominciare.
E per un uomo è tutto più duro.

Ho sempre dovuto faticare dieci volte tanto per ottenere un decimo dei riconoscimenti che vedo ricevere alle donne.
Non le odio, anzi, amo mia moglie e ho avuto molte relazioni, ma resto convinto che la loro vita sia più gratificante della nostra.


Gli uomini guadagnano di più?
Falso: guadagnano di più solo perché lavorano di più e in condizioni peggiori.
A parità di impegno, le donne vengono pagate meglio.

Gli uomini non sono giudicati per l’aspetto?
Falso: se un uomo non è in forma, perde capelli o non veste bene diventa invisibile.
Una donna non piacente troverà comunque qualcuno accanto a sé.

Gli uomini hanno potere sui figli?
Falso: nei divorzi perdono tutto.
Anche ora, durante la gravidanza, non conto nulla il ginecologo ha detto il sesso del bambino solo a mia moglie, come se io non esistessi.


E sì, sarà un maschio.

E da quel momento sto male.
Non riesco a essere felice perché so che lo sto condannando a una vita difficile.
Mi sento in colpa per non provare gioia, e per essere stato io a volere questo bambino.

Non siamo ricchi: io programmatore, lei insegnante.
Non potremo garantirgli un futuro brillante.
So cosa significa spaccarsi la schiena per arrivare a fine mese: l’ho fatto per anni in fabbrica.
E pensare che lui dovrà vivere lo stesso inferno mi spezza.


Le statistiche parlano chiaro: tasso di suicidi più alto?
Uomini.
Numero di senzatetto?
Uomini.
Categoria più povera?
Padri divorziati.

E allora come potrei essere felice sapendo che mio figlio nascerà in un mondo che lo punirà solo per essere maschio?


Non voglio pareri o giudizi: so che ho ragione, perché vivo tutto questo ogni giorno.

Vorrei solo capire come convivere con questi pensieri, come trovare un motivo per essere felice, un lato positivo nell’avere un figlio maschio.

Perché adesso non riesco a trovarne nemmeno uno.
Dr.ssa Giuliana Leoni Psicoterapeuta, Psicologo 44
Oioioioi!!!!! Ma di cosa stiamo parlando?!!! Di una vita che non merita di essere vissuta? Che la condizione di vita degli uomini è peggiore rispetto alle donne??!!! Non inciampi in un pensiero induttivo e cioè: "se lei sta vivendo una situazione di profondo disagio, di inferiorità rispetto al sesso femminile, non è detto che TUTTI debbano essere nella sua stessa condizione!!!!! Un'ipotesi che azzardo è che lei abbia vissuto e provato in precedenza, prima del matrimonio, esperienze molto negative in cui la percezione della realtà sia stata un po' distorta..... è poi: "SO DI AVER RAGIONE". Una domanda: chi crede di essere lei per giudicare ..... quando lei stesso dice che non vuol essere giudicato? Si sente in colpa per non trovare gioia, ma allo stesso tempo vuole aver ragione. Odia le donne, ma ama sua moglie....e non è una donna anche lei forse? Non le sembra un controsenso? Vedo una continua contraddizione in quello che afferma.
"E allora come potrei essere felice sapendo che mio figlio nascerà in un mondo che lo punirà solo per essere maschio?" Ma chi lo ha detto che gli uomini sono puniti??? Perché la sua esperienza la proietta sugli altri uomini? Quando fa questa cosiddetta proiezione, lei sta parlando di lei, non di TUTTI gli uomini. La sua esperienza non è quella degli altri, è solo sua. Ma lei com'è?? Non si è mai fatto un esame di coscienza? Non ha mai visto dentro di lei ciò CHE NON E' ?? E PERCHE' Ha mai fatto una riflessione su se stesso e non si è mai chiesto il perché si sente così "degradato" ??
Si faccia aiutare da un professionista, lei ne ha bisogno... in modo da sfatare tutte le sue certezza che sono basate, a mio avviso, su un castello di carta.

Dr.ssa Giuliana Leoni
psicologa - psicoterapeuta - sessuologa clinica

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