Autostima, fiducia in se

Gentili Dottori.
sono un ragazzo di 25 anni e da circa due anni vivo un periodo di alti e bassi. ho seguito due diverse terapie (cognitiva-comportamentale e poi, scontento, interpersonale rogersiana su consiglio del mio psichiatra) e due cure farmacologiche (interrotte autonomamente ogni volta che gli eventi erano "favorevoli"). ora vivo un periodo negativo dopo circa 5 mesi belli, a seguito della rottura con la mia ragazza. il punto è che in questi due anni ho vissuto bene solo quando al mio fianco c'era una ragazza (storia importante o passeggiera). quando sono solo entro in un mondo di solitudine, la mia vita è grigia, mi mancano le forze, mi lamento degli amici, spesso mi annoio fuori e non riesco ad instaurare un rapporto in ambienti quale quello lavorativo. quando ho qualcuno al fianco passa tutto in secondo piano quasi. è come se mi sentissi solo me stesso con qualcuno. e mi sento aposto anche con me stesso, mi dico "c'è qualcuno per me, c'è qualcuno che mi apprezza". è come se avessi un mondo a parte.
ora mi dico che dovrei star bene a prescindere dal fatto che ci sia qualcuno con me o no. penso di avere una lacuna grave di fiducia in me (preciso che ho attraversato momenti difficili di crescita, ero lo "sfigato" della classe e non ho mai reagito). accetto consigli su come potervi porre rimedio. altra cosa è l'utilizzo dei farmaci. ora sto molto meglio anche se non li prendo da settembre. a marzo ho attraversato un periodo molto nero con idee di suicidio. ora sono scomparse perchè ho visto che la vita è troppo bella. il mio problema è la solitudine che sento ma ultimamente riesco a fare un lavoro di guardarmi oggettivamente da fuori. vedo un bel ragazzo a cui non manca niente!i problemi sono ben altri nella vita!comunque: una terapia farmacologica potrebbe esser utile?la depressione, ora lieve, è la causa o la conseguenza del mio problema di autostima? scusate le domande forse troppo "pesanti" ma approfitto e confido nelle vostre competenze, grazie a tutti!
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
(..)cure farmacologiche (interrotte autonomamente ogni volta che gli eventi erano "favorevoli(..)

gentile ragazzo questa è una cosa da non fare, interrompere autonomamente senza la supervisione del medico può aggravare la sintomatologia.
La sua sensazione di essere felice solo accanto ad una persona potrebbe essere la conseguenza di una certa dipendenza affettiva, tuttavia la sintomatologia che riporta con i suoi vari cambiamenti necessita di un inquadramento diagnostico (anche se presumo che il suo psichiatra le avrà già fatto una diagnosi)e la necessità di riprendere un percorso psicoterapico. .
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
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