Problema con aghi e sangue

Buongiorno. Ho una piccola (ma problematica curiosità). Ho da sempre una fobia per il sangue; mi causa ansia, tachicardia, sudori freddi ecc ma varia di caso in caso.
Ad esempio agli ultimi esami del sangue (fatti da stesa con appena un po' di paura e senza guardare), son rimasta sdraiata 10 minuti senza star male, con calma mi han fatta alzare e son stata bene, sono rimasta seduta altri 15 minuti, ero tranquilla e non accusavo alcun sintomo (solo un po' di pizzicore al braccio). Sempre da seduta (quindi non c'è stata una variazione di pressione o altro) mi si è annebbiata del tutto la vista, ho iniziato a "sudare freddo" e sono svenuta per terra. Da dove deriva ciò?

Premetto che non ho troppi problemi ne a vedere scene di sangue, ne operazioni che coinvolgono sangue o parlarne.

Idem l'ultima volta dal dentista che mi ha fatto una punturina per l'anestesia e li' invece subito sono sbiancata, ho iniziato a "sudare freddo" e mi girava la testa (senza vedere sangue tra l'altro ed era una puntura piccolissima!!)
Come posso fare a gestire queste situazioni? Mi sforzo di star calma e poi senza motivo quando sono tranquilla (come dopo 25 minuti dal prelievo) svengo o subito (come dal dentista)

Grazie
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente, la sua reazione è estesa alla vista del sangue, delle iniezioni, dei prelievi.
E' possibile che questa reazione involontaria del suo organismo sia "appresa", e cioè si possa essere strutturata in base all'esperienza ed in seguito "generalizzata", ovvero estesa a stimoli simili, ma non identici, a quelli che l'avevano scatenata originariamente.

Se ciò è seguito da una tendenza all'evitamento delle situazioni, degli oggetti, delle persone o degli animali che "fanno star male", o se si mettono in atto "comportamenti protettivi", come ad esempio non guardare, cercare di controllare il respiro o tentare di pensare ad altro, è possibile che si strutturi una sorta di "circolo vizioso" tra la reazione del suo organismo, i suoi pensieri, i suoi comportamenti, le sue emozioni.

Ad esempio, evitare di guardare non fa che "confermare", in modo implicito, che "guardare" sia pericoloso (o nauseante, terribile, insopportabile etc.).

Se ciò dovesse avere implicazioni sulla sua vita di tutti i giorni, o se semplicemente volesse provare ad imparare a gestire meglio questa situazione (non dev'essere piacevole aver paura di svenire ogni volta che le praticano un'iniezione!), può provare a cercare un professionista per fronteggiare insieme la situazione che teme.
Cordialmente
[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottore, potrei provare inizialmente a guardare durante le iniezioni e così capisco che non mi stanno trapanando un braccio ma è una cosa piccolina. Più che altro attualmente la cosa non crea problemi (farò si e no un prelievo all'anno) ma penso che soprattutto noi donne che in futuro avremo dei figli (al momento ho 23 anni!), il dover tener controllata la situazione con prelievi e altro avendo nel frattempo ansia/stress nella cosa, dev'essere piuttosto problematico e potrebbe avere risvolti negativi.

E' anche molto fastidioso non essere padroni del proprio corpo e delle sue spropositate reazioni!!!
[#3]
Dr. Marianna Berizzi Psicologo, Psicoterapeuta 16
Gentile utente,
l'esposizione graduale alle sue paure è sicuramente la strada più efficace per risolvere questo suo problema.
Per ciò che concerne il suo pensiero del futuro, mi sento di consigliarle di non investire energie e risorse in ansia anticipatoria poichè, come dice anche lei, ora ha 23 anni e la gravidanza non sussiste. Viva il presente, lo viva appieno, e allontani il pensiero di DOVERE.
Nulla è dovuto, le doverizzazioni sono ostacoli che ci poniamo sul nostro cammino e non ci facilitano una presa di coscienza di ciò che realmente VOGLIAMO e DESIDERIAMO.

Cordialmente

Dr. Berizzi Marianna
Ordine Psicologi Lombardia
http://www.psicologibergamo.altervista.org/

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