Pnl

Gentili Dottori,
(scrivo di getto dal bagno dell’Azienda che mi ospita).
Un pensiero veloce va all’impegno che profondete qui.
Ho 44 anni e vivo ancora / ormai con mamma, una ragazza madre del ‘39.
In passato ho accusato disagi interiori per i quali sono stato indirizzato al CPS di zona: dopo pochi anni, e repentini scambi di dottori, del tutto scontento mi sono rivolto privatamente a tre psichiatri che mi hanno diagnosticato, in periodi diversi, chi Fobia Sociale, chi Distimia, chi Personalità Schizoide. Nel 2003 ho assunto Sereupin per un anno, con scarsi risultati; a parte il calo della libido, che già era mezza andata per conto suo; e lasciamo stare l’autostima, che riposa in pace da che ho ricordi di bambino. Nel frattempo ho ‘vinto’ anche una Glomerulonefrite Iga con proteinuria trascurabile e uno Struma alla tiroide cui non voglio pensare. In anni sono arrivato a capire - o credere - che il mio disagio sia una sintesi di ciò che ho vissuto, di ciò che vivo, e di ciò chi vivrò ‘immaginando’ che il modo in cui lo vivrò non sarà troppo diverso da come ho vissuto finora: penso che le credenze sul mio futuro, se pure ignoto, non potranno essere che il proseguimento naturale di una ‘traiettoria’ esistente, impostata in anni di ‘profezie che si sono autoavverate’. Ciò mi spaventa da un lato e rassicura dall’altro…. Poiché, però, il futuro posso pensarlo, immaginarlo, magari modificarlo anche solo leggermente, credo dovrei dapprima riuscire a reintepretare ogni sconfitta del passato per volgerla da fallimento, di cui ho patito, a burla della quale ridere. Darmi la convinzione che ‘non è andata poi tanto male’, insomma, e che poteva andarmi molto peggio… forse non è una pratica usuale, collaudata; forse non ho comunque abbastanza amore per me, per arrivare a tanto. … girando in rete, però, ora scopro che per il futuro che posso sempre ricorrere alla PNL: immaginarmi vincente, capace, furbo, sereno. Assertivo… Ma fare tutto questo, io lo sento semplicemente innaturale. Perfino ingannevole nei miei confronti, (e qui riscopro un briciolo di autostima). La mia domanda dunque è questa: la PNL funziona? Oppure è artifizio atto a spillare soldi e fede? Serve a distogliere l’attenzione dal problema creando sollievo? Secondo Voi ha od è fondamento scientifico?: è una di quelle cose che più funzionano, appunto, più ci si crede? O funzionano comunque e basta appena ripetersi come dei pappagalli quanto si sia forti, bravi, simpatici e invincibili? Basta dunque etichettarsi con convinzione?; basta scrivere “Hell’s Angels" sulla carlinga di un aereo, per superare o ignorare la paura della vita o della morte? Basta prendere del vino scadente e imbottigliarlo dietro a una carta bella stampata in oro, per farne un vino rispettabile? Ma non si otterrebbe solo l’inganno degli inesperti e di quelli che, comunque, già si ‘bevono’ di tutto? Ringrazio sin d’ora chi vorrà rispondermi; senz’altro, e comunque, aiutandomi. Buona giornata. Ruud.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> basta scrivere "Hell’s Angels" sulla carlinga di un aereo, per superare o ignorare la paura della vita o della morte?
>>>

Gentile utente, mi sembra che stia correndo troppo. Non riesce ad andare a vivere per conto suo, e fa addirittura paragoni con immagini di guerra? Forse dovrebbe iniziare ponendosi obiettivi molto, molto più limitati.

Chi dipinge squali o tigri sulla carlinga ha già scelto di andare in guerra, l'immagine è solo un'espressione di questa scelta. Non mi sembra il suo caso.

La Pnl funziona nelle mani dell'esperto che la sa applicare, come qualunque altro metodo. Ma può essere anche un modo per spillare soldi, come tanti altri. Dipende sempre dalle persone.

In linea generale, si può dire che la Pnl è più una forma di coaching che di terapia, ovvero è più adatta a chi già sta bene e vuole stare meglio, piuttosto che per chi sta male.

Mi sembra che sarebbe più urgente, Pnl o non Pnl, reperire un professionista capace, in grado di aiutarla, senza preoccuparsi eccessivamente del metodo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
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La ringrazio per la celere risposta. Niente NLP dunque. Vorrei però precisare due tre cose, se mi consente: non riesco ad andarmene di casa semplicemente perchè non lo desidero… (Abitiamo una villetta e ci perdiamo dentro.); quello che è peggio, credo, è che non ho mai avuto la pulsione dell’indipendenza; poiché non ho amici né amiche e non ho una compagnia né una fidanzata eccetera, nemmeno so chi ci potrei tirare dentro: sono sicuro, del resto, che da me ci si annoierebbe a morte; non mi interessa relazionarmi con certe persone; ho invidia di chi si sa divertire; non vorrei sapere chi è mio padre nemmeno per questioni eventualmente ereditarie; mi pesa venire a lavorare più per le persone che devo sentire tutto il giorno che per il lavoro che faccio; con certe persone non riesco nemmeno a parlare; non voglio una donna perché l’eventuale amore lo sentirei come compassione; l’ultima psichiatra, che abbandonai nel 2008, mi propose di andare due volte la settimana perché, disse, “con tutto il lavoro che abbiamo da fare”, che mi smontò definitivamente; una amica dottoressa, mi ha efficacemente descritto come un “bambino congelato, ancora sull’adito vaginale di sua madre”: come mai questa mia indifferenza? come mai nemmeno reagisco agli scherni dei colleghi? come mai non avere avuto un padre non mi ha fatto diventare cattivo? Grazie infinite. Ruud.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Una valutazione esatta, comprenderà che da qui sarebbe impossibile dargliela. Per questo devo rimandarla a consulti di persona.

L'immagine della sua amica medica è forte ed efficace, ma difficile dire se sia adatta al suo caso. Se questa sua amica la conosce bene, potrebbe avere un fondo di verità. D'altra parte, se non è psicologa o psichiatra, potrebbe trattarsi solo di un luogo comune come un altro.

Le domande che pone sono profonde e importanti, e non sarebbe giusto risponderle qui. Non sarebbe giusto perché rischieremmo di parlare senza informazioni di prima mano e quindi di essere imprecisi.

Ritengo che oltre al supporto psichiatrico dovrebbe essere seguito anche da uno psicoterapeuta esperto, psicologo o psichiatra, almeno su alcuni aspetti.

Cordiali saluti
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Utente
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Sì, l’amica dottoressa è lontana ma mi conosce molto bene. Vedrò ora come muovermi. La ringrazio di nuovo; cordialità. R.
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Utente
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gentile Dottor Santonocito buongiorno; la prego sin d’ora di rispondermi. Come consigliava, mi sono rivolto a professionisti. Anche perché, recentemente, ho avuto per la prima volta un attacco di panico direi nauseante e con fuga di fronte a una situazione nuova e di tipo professionale: un corso di formazione in altra città, con nuova gente. Non ho saputo affrontarla. La prima professionista mi prescrive Sereupin perché le dico che lo prendevo già nel 2003 e mi aveva fatto bene. Il secondo mi prescrive Rivotril 2.5 gtt Levopraid 50 Cp., mi mette in malattia per un mese e dice che sono “sottosopra”. Io non so più da chi andare, perché la mia dottoressa di base, neurologa, dice che a una persona in fase maniacale non si prescrive Sereupin. Io desidero un terapeuta con cui PARLARE. Che mi PARLI. Che mi SPIEGHI come si fa a cambiare questo devastante e umiliante dialogo interiore. Questi due non parlano! È normale?? Non voglio dormire oltre le ore del sonno col Rivotril… La prego mi dia una parola. Che devo fare? Con immutata stima. R., Milano.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, come le avevo suggerito, dovrebbe rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta. Lo psicologo, non prescrivendo farmaci, fa affidamento solo ed esclusivamente sulla parola. Quindi sarà certamente in grado di accogliere il suo bisogno di essere ascoltato.
Se non le è chiara la differenza fra psicologo e psichiatra, gliela spiego.

Cordiali saluti
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Dr. Willy Murgolo Psicologo, Psicoterapeuta 173 13
Gentile Signore preoccupato,

La capisco. In qualsiasi direzione Lei si muova si ha l'impressione che non sia quella giusta. E vorrei vedere.
A me pare che la storia della Sua vita mostri e segnali in modo preciso un'anomalia indifferenziata, che Le impedisce di organizzare i Suoi processi cognitivi che sembrano essere stati sottoposti ad elettroshock.

Il Suo desiderio di incontrare un terapeuta che Le parli, Le spieghi, sembra valido solo nella sua formulazione teorica, dal momento che la messa in cantiere di questo progetto non pare sincronizzarsi in tal senso, dal momento che ha collezionato non pochi psichiatri, una figura professionale i cui mezzi di intervento raramente si discostano dalla prescrizione di psicofarmaci.

Daltra parte é noto che psichiatri e neurologi brandeggiano prevalentemente medicine non basate sulla parola. Anche la Sua richiesta di informazioni sulla PNL segnala il Suo muoversi nel mondo per prove ed errori, una modalità, alla Sua età, fuori tempo.

Singolare il Suo pensiero dove si domanda come mai pur non avendo avuto un padre, non era diventato cattivo. Singolare perché, e questa è solo la mia opinione personale, l’origine di tutti i Suoi problemi inizia proprio da questa tragica esperienza che segnerà pesantemente e vanificherà tutti i Suoi tentativi di dare un senso alla Sua esistenza. Intendiamoci, non sempre la vita senza padre è un fallimento. Ci sono esseri umani che pur non avendo mai conosciuto la figura paterna, sono cresciuti normalmente, ma sono casi rari. Generalmente invece, questa tragica esperienza ha impedito il corretto verificarsi di taluni aspetti della vita evolutiva che sintetizzando definirei : “Imitazione/Identificazione/Separazione”.

La mancanza del superamento di queste tre fasi rischierà di procastinare ad libitum il raggiungimento di ciò che comunemente si intende per Equilibrio e Maturità, coordinate senza le quali apparirà arduo tutto ciò che invece all’uomo a cui non è mancata la figura paterna sarà consentito raggiungere.

Concludendo questa mia breve riflessione su di Lei e sulle cose che lo preoccupano, mi consenta di segnalarle l’opportunità di comprendere senza ulteriore perdita di tempo la necessità di affidarsi ad uno Psicoterapeuta Psicologo di impostazione Dinamica con la raccomandazione di non ascoltare il cantico delle sirene che vorrebbero dissuaderla dall’iniziare questo percorso, l’unico, a mio avviso, che potrebbe aiutarLa concretamente.

Un’ultima raccomandazione. Chieda un appuntamento a più Psicologi Psicoterapeuti, perché solo in questo modo potrà accorgersi di trovarsi di fronte alla persona giusta per Lei, dopo naturalmente averli ascoltati si “cosa dicono” e “come lo dicono”. Un’ultima cosa. Lo scelga anche simpatico. Per Lei.


Cordialita’.

Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,
concordo con i Colleghi per quanto riguarda l'indicazione di iniziare un percorso psicoterapico.
La PNL trova un' applicazione sensata soprattutto in ambito aziendale, ad esempio nella comunicazione efficace, nelle vendite, nella persuasione. Ma si tratta di tecniche. Non di terapia!
Il lavoro che Lei, da ciò che scrive, dice di voler intraprendere, è molto più profondo. Soprattutto, non è possibile agire sui suoi schemi (messi in atto per 40 anni) con un training sull'assertività. Nel diventare assertivo, continuerebbe comunque ad avere in mente le domande importanti che si pone adesso e che meritano una risposta.
I temi critici che Lei tocca sono il VALORE PERSONALE (autostima) e l'AMABILITA'(chi mi ama ha compassione di me) che al primo è tanto legato.
Si tratta di questioni molto importanti per dare senso alla propria esistenza.

In bocca al lupo!

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Gentilissimi e preziosi Dottori,
l’intestazione del professionista che mi ha prescritto L. e R. recita: Dott. NN/ Medico Chirurgo / Specialista in Psichiatria / Specialista in Neurofisiologia Clinica / Psicologo Psicoterapeuta / Dirigente I° Liv. Div. Neurologia Ospedale XYZ: confido lo psicologo psicoterapeuta prenderà il posto dello psichiatra quando questi avrà ottenuto di acquietarmi attraverso le medicine in questione…

Gent. Dott. Santonocito,
sempre apprezzando la sua disponibilità, puntualità e professionale correttezza, penso di poter definire ora abbastanza bene i diversi ruoli. La ringrazio comunque per avermene riparlato perché, pur avendo letto attentamente la sua del 27-5, verosimilmente ero tanto ansioso di leggere una risposta indirizzata proprio a me che devo non aver colto perfettamente il senso globale della frase.

Gent. Dott. Murgolo,
finalmente uno che mi capisce…
leggere la sua parte mi ha provocato un leggero ronzio al capo. Considero ciò prezioso, e la ringrazio per avermi scritto tante cose assieme. Ci ho messo un po’, a capire la parte dove parla in senso figurato di elettroshock ma ora è chiara. In effetti, il professionista in questione mi ha definito “sottosopra”.

Ho trovato logico chiedermi come mai non avendo avuto un padre io non sia diventato un violento semplicemente leggendo biografie di criminali americani cresciuti in famiglie monoparentali o con padri assenti; mi sono risposto che pur essendo vissuto senza padre sono vissuto con troppa madre per finire ad infilarmi in una cattiva strada; mi domando se ho sempre fatto il bravo solo per dimostrarle che aveva fatto bene a ‘tenermi’. Certo se fossi diventato un violento avrei ottenuto una forma qualunque di rispetto che alla lunga mi avrebbe portato a schifarmi.

La Sua frase ‘questa tragica esperienza che segnerà pesantemente e vanificherà tutti i Suoi tentativi di dare un senso alla Sua esistenza’ mi permetta di dirLe che mi brucia; non mi piace e la rifiuto; non mi piace perché attraverso essa Lei sembra chiudere con esito scontato che io non so dare un senso alla mia vita. Mi pare di non aver scritto in alcuna parte di non aver ancora trovato un senso alla mia vita; ciò semplicemente perché io sostengo cose che sono oltre il dubbio che la vita ne abbia uno, nessuno, più di uno. Parlare di senso della vita obbligherebbe oltretutto ad entrare in un campo differente. Siccome mio padre non l’ho mai visto, ora, dopo questo Suo che mi suona tanto, mi perdoni, come un assioma, di tragico nella mia storia vi potrei trovare il fatto di non averla saputa / potuta / voluta vivere come una tragedia… la mia tragedia è, se mai, sentirmi solo e alieno tra la gente.

La ringrazio, sentitamente e comunque, per il resto delle indicazioni che mi fornisce, di cui farò tesoro e che ora valuterò molto attentamente.

Gent. Dott.sa Pileci,
un sentito grazie per il suo mirato intervento chiarificatore e per il suo augurio. È ormai chiaro, niente NLP per me.

Saluto tutti con viva riconoscenza per avermi chiarito molte cose, stimolato nuove curiosità, dimostrato interesse per la mia vicenda. R.

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Dr. Willy Murgolo Psicologo, Psicoterapeuta 173 13
Gentile ed attento ,

“Didattica e Clinica sono sposi impossibili”. Un assioma ? Ciò che conta è capire il senso. “Didattica”, ovvero l’arte di insegnare, di spiegare, raramente può coesistere con la “Clinica”, l’arte di guarire.

In pratica, in un rapporto terapeutico, normalmente, più si spiega e più si allontana l’obiettivo clinico. Se non Le fosse chiaro questo concetto, potremo riprenderlo.

Siccome, però, la nostra conversazione esula da obiettivi clinici ed è centrata invece sulla necessità di chiarimenti, di delucidazioni, nulla osta, in assenza di intenzionalità terapeutiche, muoversi in area didattica. Per conto mio cercherò di spiegarmi con il migliore modo per me possibile.

Cominciamo col dire che la mia frase “…questa tragica esperienza che segnerà pesantemente e vanificherà tutti i Suoi tentativi di dare un senso alla Sua esistenza…”, segnala la presenza di un assioma, come dice Lei, ma che può fornire ampie dimostrazioni a sostegno di quanto affermo. Non si tratta di opinioni, ma di esperienza clinica.

Tanti anni fa, il mio curriculum scolastico, studente di Liceo Classico, era semplicemente disastroso. Al compimento del secondo trimestre, ogni anno, a cominciare dalle medie, i miei voti in tutte le materie non andavano oltre il 3. Tutti i Professori mi consigliavano di ritirarmi, in quanto la mia bocciatura era una certezza.

Questo stato di cose invece di abbattermi mi provocavano una strana reazione del tipo “…adesso vi faccio vedere io…”. Da quel momento, e per tutto il terzo trimestre, mi barricavo in casa studiando anche 15 ore al giorno. Alla fine dell’anno, di ogni anno, il mio curriculum voti consisteva in una serie continua di 8..8..8..e quasi tutti 8. Il Direttore della scuola era solito comunicarmi che dovevano promuovermi, anche se a malincuore, perché mi consideravano un scansafatiche.

Cavolo, avevo il mio modo, così come Lei ha il Suo. Ciò che io Le ho detto non è assolutamente “…chiudere con esito scontato che lei non sappia dare un senso alla Sua vita…” Rimane ampio spazio per soluzioni straordinarie che sembrano sfuggire alle previsioni più accreditate.

Ciò che Le è successo, ribadisco, non è da sottovalutare, anche riflettendo alle Sue conclusioni dove considera una tragedia sentirsi solo e alieno tra la gente.

Non sono state compromesse le Sue funzioni cognitive superiori. Semplicemente Lei si trova a percorrere il sentiero della vita come fa Valentino Rossi quando, arrancando sulle stampelle, diventa il campione di sempre quando inforca la sua moto.

Non ostante tutto, Lei dispone di un serbatoio di energia ai massimi livelli, normalmente non utilizzata. Sta a Lei, alla Sua forza di volontà, adoperarsi per dimostrare soprattutto a se stesso che può diventare un protagonista. Adesso.


Un abbraccio.







[#11]
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Utente
Utente

Accolgo il suo abbraccio e vi partecipo con forza.
Solo non mi parli di questo enfant prodige della moto e consumato evasore fiscale che per meriti sportivi può permettersi di patteggiare un risarcimento congruo! Mi piace piuttosto pensare al mitico Nuvolari, che correva ingessato; ovvero fasciato e pure vinceva. Io rischierei di dover correre con la fascia alla testa: e non credo esista casco di una misura tanto grande per nascondere le fasce. Le fratture del corpo sono simpatiche, gli amici ti firmano il gesso. Quelle della testa sono invece risibili e penose: meglio non correre del tutto, in attesa di una guarigione anche da questo puro essere dolorosamente sé stessi.. Il vero terapeuta dovrebbe essere così innamorato della bellezza del disagio onesto e candido di un paziente, che saperlo guarito dovrebbe equivalere per lui al lutto di considerarlo perso perché ormai identico ai sani, ai normali e ai leggeri, spento del bagliore della diversità sempre generosa di umanità ed estro. Direi che tutto ciò è un paradosso. Con questo le do ulteriore prova della mia bizzarria romantica.

Lei è sempre stimolante e vivace, la ringrazio per avermi scritto ancora. Gli incoraggiamenti di un terapeuta, ovvero di qualcuno che conosce parti della mia testa che io ancora ignoro, mi marchiano a fuoco di coraggi che non avevo conosciuto. La ringrazio perciò con leale riconoscenza.
Ruud.
[#12]
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Utente
Utente
Gentili Dottori buongiorno;

Ho seguito I vostri consigli: non ho mollato e che mi sono rivolto, questa volta con fiducia e grinta, al CPS di zona.

Restano valide le diagnosi di depressione minore, fobia sociale eccetera: grazie ad un percorso di psicoterapia non ancora finito perché, come spesso accade, gli analisti dei cps se ne vanno, e di una cura farmacologia in corso con Paroxetina 20 - 1 cp alla sera - , posso dire che oggi sto molto meglio.

Vorrei ora chiederVi una nuova cosa, se posso qui. Premetto che ho 46 anni, sono alto 190 e che il 1 gennaio, quando ho iniziato una dieta, pesavo 111 kg, Tendo ad avere pressione alta, specialmente la minima; avevo 150/110, pertanto assumo Pritor Plus – al mattino - anche per proteggere i reni per via di una Glomerulonefrite IGA. Oggi peso 106, bevo solo la sera un bicchiere di vino diviso tra 1° e 2°. Ho quasi eliminato del tutto le cose buone che fanno male, vedi birra formaggi e pane, e ho dimezzato le porzioni in modo che io possa mangiare di tutto pur alzandomi con fame. Carne rossa 1v/settimana. La sera cammino per 3, 4 km. Sono giorni che sono stanco, estremamente, la psichiatra del CPS dice che è l’effetto della depressione, che sto ‘digerendo la mancanza di una psicoterapia’. Sono però giorni che ho emorroidi direi importanti, una novità assoluta e strana, giacché ho praticamente eliminato vino e carne. Ho in mente di fare molte nuove cose, e non vedo l’ora di iniziare, compreso continuare la psicoterapia con un dottore nuovo ma me ne manca la forza. Ieri sera, stranamente, avevo una P.= 100/50! Domanda, che vi porgo: ¿Non è che Pritor Plus e Paroxetina, assunti assieme, dilatano troppo i vasi e causano episodi di emorroidi e cali di pressione come quello di ieri sera? Grazie. Un caro saluto. Rudd.

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Dovrebbe inserire le domande riguardanti i farmaci in un'area medica, ad esempio psichiatria.

Cordiali saluti
[#14]
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Utente
Utente
La ringrazio, lo farò.
Cordialità a Lei.
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