O è paura di perdere tutto

mi sono sposata a 23 anni. Allora ero felice ma con il senno di poi credo che sia stato un modo per allontanarmi da una adolescenza difficile dovuta alla mia famiglia di origine. Io e mio marito abbiamo avuto un bambino dopo due anni di matrimonio e io per quanto fossi felice della mia maternità ho iniziato a sentire giorno dopo giorno il peso di questa nuova situazione. non avevo più tempo per me, ero completamente assorbita dal lavoro, dalla casa, dalla famiglia.
in ufficio iniziò un periodo di poco lavoro e non sapendo come far passare il tempo ho iniziato a chattare e questa è stata la fine. ho scoperto un nuovo mondo e ho iniziato a pensare che non ero felice, che non ero libera, che la mia vita mi soffocava e ho iniziato a stare male a casa mia e ad allontanarmi da mio marito, sentivo di avere sbagliato tutto a sposarmi e di non essere più innamorata di lui. ho conosciuto molti uomini e puntualmente mi infatuavo di loro. con uno soltanto ci siamo scambiati foto e numeri di cell.. lui era molto più grande di me, ci sentivamo ogni giorno, pensavo fosse l'uomo della mia vita. con lui ho tradito mio marito, fisicamente una sola volta. poi è iniziata una nuova crisi: volevo lasciare mio marito e stare per sempre con lui. Non mi sarei mai spinta così oltre se non avessi creduto di iniziare con lui una nuova vita. ma questa non era la sua idea. a lui andava benissimo continuare a vivere nella menzogna, non voleva scuotere la sua vita con un tale cambiamento drastico e non voleva che io lasciassi mio marito. io sentivo che non potevo più vivere nelle bugie e allora ho pensato a mio figlio. ho chiuso con le chat. ho lasciato l'amante in modo brusco e faticosamente ho iniziato a recuperare il mio matrimonio. ho sofferto molto ma ormai è passato un anno e sono felice, temo spesso di ricaderci ma ora sto bene a casa mia. mio figlio è sereno e cresce bene. ho scoperto di amare ancora mio marito e pensiamo addirittura di avere un altro figlio. spesso ripenso a quello che ho fatto. mi pento di averlo fatto. mi chiedo come abbia potuto fare una cosa così brutta alla mia famiglia. a volte però penso sia servito per farmi crescere e per farmi capire quanto sia fortunata ad avere tutto quello che ho. però mi sento una vigliacca per non averlo detto a mio marito, mi sembra di continuare a ingannarlo. ma se glielo dicessi non sarebbe un modo per svuotarmi la coscienza? o è paura di perdere tutto? che ne pensate? io penso che gli farei più male a dirglielo ora. grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
lei ha affrontato due compiti evolutivi importanti quali il matrimonio e la maternità in un arco di tempo molto ravvicinato e con un presupposto, a quanto lei riferisce, un po' "debole" per un'unione (allontanarsi dalla famiglia di origine).

Sentendosi poi priva di spazi personali, ha cercato una "soluzione" di fuga (di nuovo allontanarsi), sortita in fallimento.

In merito ai suoi quesiti, bisognerebbe comprendere in modo approfondito, cosa ci può essere dietro ai sensi di colpa e ai dubbi che lei si pone rispetto al confessare o meno.

Lei dice:- "temo spesso di ricaderci, ma ora sto bene a casa mia". Ma lei ha detto di stare bene dov'è, perchè allora teme di ricaderci?

"se glielo dicessi non sarebbe un modo per svuotarmi la coscienza?" Potrebbe anche essere altro, pensi ai possibili effetti di una confessione.

Da qui mancano gli elementi per poter dire di più, ma rivolgersi in presenza ad uno psicologo/psicoterapeuta la potrebbe aiutare a comprendere meglio.

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signora, sembra che lei si sia sposata per fuggire da una situazione che non le piaceva, solo per scoprire di essersi portata dietro i suoi problemi, e passare dalla proverbiale padella nella brace. Poi, ha cercato altri diversivi, chattando e facendo conoscenze, ma anche stavolta si è resa conto che stava scappando da se stessa, e ora in più ha anche i sensi di colpa e le preoccupazioni per ciò che ha fatto.

A questo punto, forse, varrebbe la pena riconoscere che non è felice, e affrontare una volta per tutte questo fatto.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com