Pruriti fortissimi in seguito a ansia: che fare?

Gentilissimo Dottore,
fin da piccolo essendo una persona ipersensibile e molto emotivo, ho vissuto le varie difficoltà della vita in maniera angosciante. Così angosciante che fuggivo la compagnia degli altri bambini e preferivo giocare da solo perchè sentivo già da piccolo molta ansia.
Stesso dicasi da adolescente, uscivo con gli amici ma proprio xkè ero curioso ma tutti i rapporti sociali mi mettevano un ansia tremenda...nn mi sentivo mai a mio agio!!!
Anche i rapporti con mio padre (assente perenne x lavoro) e mia madre (una figura opprimente che nn mi ha mai dimostrato amore e stima) ha reso il quadro difficile.
La reazione a ciò è che quando sento-sentivo emozioni molto forti relazionati al rapporto con il prossimo qualcosa dentro di me si agita fortemente e mi fa grattare come si volessi togliere la pelle.
Ho sempre tamponato il prurito spalmando la pomata Temetex e questa calmava il prurito, ma non sempre.
Oggi, che sono cresciuto ho 32 anni sono sposato e ricopro un incarico dove sto molto in pubblico e molto tra la gente la situazione è peggiorata (mi occupo di politica).
Ho scelto la politica proprio per cercare di sbloccarmi e nn avere paura degli altri, di nn kiudermi e di cercare con il confronto di migliorarmi.
Sono soddisfatto di me...ma il prurito, quindi le forti emozioni, sembrano non mollarmi un attimo!!!
I pruriti mi vengono agli incavi delle braccia, gli incavi delle ginocchia, appena sotto ai lobi, sulla faccia altezza mandibola (un altro segnale preoccupante: prima i pruriti erano "nascosti", ora invece prepotentemente esplodono come se si volessero manifestare agli altri...ed io me ne vergogno....lo so, nn dovrei, ma nn sto a mio agio). I pruriti infatti mi fanno grattare così tanto che mi gratto e mi scortico la pelle....e in quelle parti diventa tutta una chiazza rossa.
Il prurito mi prende più frecuentemente la notte-la sera (insomma quando mi rilasso) opuure dopo magari un litigio (normalissimo, per l attività che faccio, ma che evidentemente la mia psiche non regge....difficoltà anche quando sento intrighi oppure bonarie prese in giro).
Resta da dire che il prurito nn è da contatto o allergico, ho fatto le prove, con esito negativo.
Ho fatto delle sedute dallo psichiatra che mi hanno fatto benissimo, abbiamo analizzato il mio pessimo rapporto con mia madre, poi ho smesso la terapia perchè pensavo che il grosso lo avessi spurgato via....ma restano questi maledetti pruriti che mi perseguitano. Il mio psichiatra ha detto che il prurito è una reazione a una tensione nervosa, pensavo con l esperienza e il crescere che progressivamente si sarebbe attenuata invece manco per niente...
Anzi, a tutt oggi ho ancora una piccola Alopecia xkè mi sono grattato fortissimamanete un punto della testa (grande come una moneta)e già da 2 anni e nn mi crescono i capelli, il dermatologo dice che i bulbi sono attivi ma è un fatto di stress, mi ha consigliato per provare di prendere 3 volte al giorno del tavor ma io ho evitato xkè avevo paura di diventarne dipendente e che gli altri mi vedessero imbambolato.
Cmq poi è addirittura comparsa una seconda alopecia, grazie a Dio, è passata, speriamo che anche la prima si decida ad andare via! La seconda alopecia mi è venuta pekè pensavo che mi cacciassero dal lavoro a causa di malelingue, allora mi sono agitato come un pazzo.
A volte per dormire prendo 15 gocce di lexotan, questo mi fa venire dei sensi di colpa, xkè io fino a 27 anni nn ho preso mai questa roba, ho paura per il mio cervello.
Le mie domande: Dottore, che mi consiglia di fare?
Quante persone soffrono di questa noiosissima condizione di prurito che causa la dermatite? (vi assicuro che andare al mare con gli incavi delle braccia rosse nn è carino, nè parlare in pubblico con la guancia inferiore arrossata...)
Nn è la mia condizione una maniera bislacca con cui si presenta l ansia e l emotività?
Riuscirò mai a superare il disagio che mi dà rapportarmi alle persone? (a volte anche il semplice buongiorno-buonasera)
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Dr. Alessandro Roscetti Anestesista 83 3
Carissimo Signore,
inizierei con il rispondere dall'ultima domanda... in sù.
1- "...riuscirò mai a superare il disagio...?": sì. Esiste un "trucco", che si può apprendere in un setting terapeutico adeguato (analisi transazionale, terapia razionale emotiva, terapia cognitivo-comportamentale individuale e/o di gruppo...), oppure rivolgendo a se stessi la domanda, tanto per iniziare: "...voglio darmi il permesso di essere così come sono.... sensibile, capace di percepire intensamente anche quando altri sembrano indifferenti... . Voglio e Posso darMi il permesso di trasformare questa mia potenzialità a favore del progetto che ho su di Me... per Me e per Coloro di cui Mi occupo. Voglio mettere in atto un processo ridecisionale dove Io sono l'artefice del Mio essere Me Propositivo...". Se ne avvantaggerà tutta l'attività Professionale e Relazionale: più di altri che meno sentono e quindi meno sono in grado di porsi in Vera Relazione con i Soggetti della propria attenzione: di cui Tu Stesso per primo.
2- "...Quante persone soffrono..." del medesimo disturbo?
I cosi detti disturbi d'ansia, si associano a livello biochimico clinico, ad iperattivazione di una parte del sistema emozionale affettivo, area ergotropica ipotalamica, che coincide con aumentata attività noradrenergica, dopaminergica, serotoninergica.
Quest'ultima attività significa aumentata produzione di 5-idrossitriptamina, per gli "amici" serotonina, sostanza, della famiglia delle amine, molto simile alla istamina (tra loro sono parenti strette). L'istamina è notorio essere la causa, se in eccesso prodotta, di disturbi gastrici (gastriti), respiratori (aspetti clinici asmatiformi), forme allergiche e/o para-allergiche (tra cui il prurito). Per la familiarietà che collega a "cascata" serotonina ed istamina, spesso chi soffre di ansia presenta disturbi come da Te descritti.
3- "...Cosa Mi consiglia di fare...?".
Già la sfida Professionale che Tu hai scelto, indica la consapevolezza, magari forse non del tutto affiorante, oltre che la percezione, di possedere qualità idonee per occuparTi degli altri meglio di altri. Ottimo!!!
Bisogna sempre ricordarsi, quando ci si pone in relazione che il "prope", il più vicino a Noi siamo Noi stessi. La Tua richiesta di aiuto mostra che Ti appartiene anche questa consapevolezza: magari "ricordata" costantemente e con disagio, dai disturbi riferiti.
Ti prospetteri un costante ma non necessariamente "fitto" setting terapeutico, da considerarsi come una palestra dove esercitare le Tue potenzialità, apprendendo a gestirle: consentimi di proferire che non si tratta di "spurgare", ma di tradurre e trasformare il Tuo bagaglio esperenziale e qualitativo, in ciò che è buono per Te... affinchè le "corde della Tua arpa", che risuonano in condizioni particolari, suonino una armonia per Te e per chi ha la fortunata occasione di starTi vicino.

Vicino ed a Diposizione

In Fede

Alessandro Dr. Roscetti

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Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,
la complessità del suo caso richiede una consulenza presso uno Psichiatra che possa adeguatamente aiutarla nel trattare la problematica descritta.
Cordialmente

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