Ereutofobia gravissima e totalmente invalidante

Gentili dottori
ho 17 anni ed e' ormai da 7 mesi che soffro di ereutofobia.Questa fobia e' per me TOTALMENTE invalidante in quanto da giugno che si e' chiusa la scuola a oggi sono in totale isolamento sociale, non sono uscito di casa una sola volta e le uniche persone che vedo da giugno sono mio padre,mia madre e mio fratello che tra l'altro non mi capiscono e pensano che io sia semplicemente timido.Sono prigioniero della mia fobia.Siccome a breve riniziera' la scuola e praticamente il mio viso e' ormai perennemente in fuoco con chiunque ,senza esclusione, tranne quando sto solo ho preso in grandissima considerazione l'idea di fare la simpatectomia e di mettermi in cura presso uno psicologo in quanto penso che sarebbe inutile mascherare e nascondere l'esterno per poi essere devastati all'interno.Conoscendo rischi,effetti collaterali e tutto riguardo l'operazione vorrei sapere se alla mia eta' posso fare questa operazione e se serve l'autorizzazione di uno psicologo eo dei genitori?
Lo so che e' una soluzione estrema ma sarei disposto a tutto per liberarmi di questa maledettissima fobia e riprendermi la mia vita sociale il piu' presto possibile.Forse se fossi andato prima da uno psicologo sarei stato sicuramente recuperabile ma ora la mia fobia e' talmente forte da alimentare in un modo impressionante il cosiddetto circolo vizioso dell'ereutofobia e sono assolutamente certo che delle semplici sedute o farmaci non sarebbero nemmeno lontanamente sufficienti.Inoltre penso che non sara' facile convincere i miei genitori di questa eventuale operazione ma se puo' aiutarmi a risolvere il mio problema saro' pronto a questo ed altro.
Grazie per l'attenzione.
[#1]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Ragazzo, lo psicologo non è la figura professionale idonea a rispondere a quesiti chirurgici.

Se lei è così certo che le sedute dallo psicologo non l'aiuterebbero, perchè la sua fobia (che tra l'altro, in genere, è un tipo di patologia abbastanza banale su cui intervenire) è così particolare da non essere trattabile, cosa le fa pensare che su questo portale la possiamo aiutare?

La invito infine a valutare un aspetto, che lei tralascia. L'ereutofobia non è la tendenza ad arrossire. E' la convinzione, erronea e disfunzionale, che questo sia insopportabile. Sono due cose molto diverse: su una vuole intervenire chirurgicamente, lasciando intatta l'altra. E' proprio sicuro che "risolvere dei problemi" significhi aggirarli?
[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Gentile dott Cali'la ringrazio di cuore per avermi risposto e chiedo scusa perche' ieri sera,solo dopo aver inviato la domanda, mi sono reso conto di aver fatto una domanda di chirurgia nella sezione psicologia.Ho piu' o meno capito quello che ha scritto ad eccezione del suo invito quando dice '' L'ereutofobia non è la tendenza ad arrossire. E' la convinzione, erronea e disfunzionale, che questo sia insopportabile''.Quindi lei dice che il fatto che io senta questa fobia cosi' invalidante e' solo una mia convinzione?Inoltre non e' che non credo che uno psicologo non mi possa aiutare e' solo che io penso che ci vorra' molto tempo per sconfiggere la mia paura e siccome a breve riniziera' la scuola e dovro' tornare tra la gente mi darebbe fastidio farmi vedere rosso in continuazione,mi darebbe fastidio quello che potrebbero pensare di me visto che la gente ti giudica senza sapere il perche' e inoltre fuori di casa passerei giornate di vero e proprio terrore.Quando mi trovo fuori e ho paura di arrossire mi incomincia ad aumentare il battito cardiaco e incomincio a sudare e in quel momento arrossisco,e' per questo che io reputo grave la mia fobia perche' se io non pensassi ad arrossire non arrossirei!E' tutto nella mia testa.Ma se lei dice che e' una patologia banale su cui intervenire questo mi rincoura molto e mi da coraggio per andare avanti.
Nel mio caso che consiglio mi da?Cosa devo fare? Devo iniziarmi a vedere con uno psicologo al piu' presto?Quanto tempo potrebbe volerci per guarire?Inoltre dovro' dirlo ai miei genitori come potrei dirglielo?
Molte grazie per l'attenzione.
[#3]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile ragazzo dirlo o no ai suoi genitori è una sua scelta, se può facilitarle la ricerca di un terapeuta allora va bene.
Per il tempo di guarigione vi sono diversi fattori implicati, la sua risposta, il livello di fiducia verso il suo terapeuta ed il tipo di intervento psicoterapeutico che deciderà di intraprendere.
legga questo articolo

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazzo, a me rincuora moltissimo che lei abbia cominciato a modificare in così poche battute la sua visione del problema.

L'indicazione che le fornisco è di consultare uno psicoterapeuta, esperto in disturbi d'ansia. Se lei è in grado di mettere in discussione il suo punto di vista con una consulenza online, probabilmente sarà ancor più efficace di persona.

Come indicato dal Dr. De Vincentiis, i tempi di "guarigione" (da cosa? dalla tendenza ad arrossire, dalla preoccupazione per il giudizio degli altri o dalla "catastrofizzazione"? o tutti e tre i fattori?), gli obiettivi dell'intervento e le metodologie più appropriate sono domande che è più opportuno rivolgere al professionista cui deciderà di rivolgersi.

Per quanto riguarda la scelta di dirlo o meno ai suoi genitori, poichè lei è un giovane adulto, è solo sua.

Forza!
[#5]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente, l'ereutofobia (o eritrofobia) si basa su un meccanismo ossessivo che non dipende dal sistema nervoso simpatico, ma da quello centrale - ossia, dal cervello.

Lei può fare l'intervento di simpatectomia, ma il meccanismo ossessivo le resterà comunque, perché risiede nella mente. E quindi, dato che il meccanismo resta, una volta fatta l'operazione potrebbe sviluppare altre forme di ossessioni e fobie, come in un gioco di scatole cinesi, e non avrà risolto nulla.

Il suo problema può essere risolto velocemente, attraverso l'approccio psicoterapeutico adeguato. Quindi, il suggerimento è di tentare prima questa strada. L'intervento sarà sempre in tempo, a farlo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto