Problema psicoterapia

Sono in cura presso uno psicologo che pratica la terapica cognitivo-comportamentale da circa due anni. Ho 43 anni e diversi problemi che investono la sfera lavorativa e affettiva. Non ho mai avuto una relazione con un uomo in vita mia, ho sempre avuto un blocco. Sono entrata in terapia grazie a mia sorella, che, vedendo il mio stato di prostrazione, essendo in casa con genitori e disoccupata mi ha consigliato di rivolgermi ad un terapeuta. All'inizio si era proposto, attraverso vari canali, di segnalarmi qualche lavoro, ma prima aveva voluto vedermi. Aveva affermato che non ero ancora pronta per il mondo del lavoro. Premetto che sono una personalità dipendendente. Nel frattempo ho trovato un trilocale in affitto e un lavoro precario, grazie al mio impegno, anche se mi aiutano i genitori, purtroppo , con le varie spese. Il terapeuta si è sempre prodigato in molti complimenti nei miei confronti, come persona nel complesso, doti intellettuali e aspetto fisico. Nella mia condizione era naturale si sviluppasse una sorta di innamoramento verso questa persona, gentile, sempre al suo posto, ma che in un certo qual modo mi faceva sentire bella. Tanto che ho perso ben 20 kg. Ma accanto a questo si sono sviluppate molte problematiche relative alla fiducia nei suoi confronti. Dimenticanze, discordanze, ritardi,contraddizioni. E, purtroppo, per certe ragioni, conosco molto della sua vita privata. Ho saputo che quando aveva 27 anni ha messo incinta una ragazzina di 16, poi sposata, bellissima famiglia. Ma la cosa mi ha disturbato a tal punto da ossessionarmi per interi mesi. Il fatto che gliene abbia parlato non ha migliorato le cose. Mi sembrava come sulla difensiva,spesso, a parte le mie distorsioni della realtà, noto che nega cose che dice. Nega verità lapalissiane. Tutto è fatto ai fini terapeutici. Anche se una buona dose di disattenzione ci sta. Ora ha appena avuto la 4^ bambina a dimostrazione dell'amore, sempre ribadito, unico e straordinario con la moglie, con la quale vive "una bellissima storia". Dall'inizio di questa gravidanza ho peggiorato i miei sintomi e le mie crisi, mi sento abbandonata e sento che sono un po' stata manipolata. So che non potrò avere mai una relazione e che i complimenti fatti sono stati solo un aiuto, per tentare di aprirmi al mondo maschile. Per quanto riguarda altri aspetti, ho fatto progressi. Ma piano piano e ho sempre crisi notevoli e dubbi su questa persona, sullo stato di abbandono, sul senso di solitudine, sulla frustrazione e sul fatto che in realtà non posso che peggiorare. Ho ricominciato a mangiare forsennatamente e tentare di distruggere me stessa. Del lavoro non si è più parlato e il mio percorso in questo senso è rimasto legato a un filo. Questa è solo una sommaria semplificazione della storia. Ma avrei bisogno di un parere terzo. Sapere se tutto ciò e questa dipendenza dolorosa mi porterà ad un reale miglioramento o il mio dottore mi sta solo manipolando e di come sto in realtà non gli importa. Aiut
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile signora, anzitutto ha verificato se la persona a cui si è rivolto è uno Psicologo iscritto all'Albo degli Psicologo/Psicoterapeeuti? Può verificare qui:

https://areariservata.psy.it/cgi-bin/areariservata/albo_nazionale.cgi

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"E, purtroppo, per certe ragioni, conosco molto della sua vita privata."

Gentile signora, come è venuta a conoscenza di tutti i dettagli che ci ha raccontato sulla vita del suo terapeuta ?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara signora,

lei dice: "Del lavoro non si è più parlato e il mio percorso in questo senso è rimasto legato a un filo".

Non spetta allo psicologo trovarle lavoro, e, proprio perchè lei riconosce di avere una certa tendenza alla dipendenza, dovrebbe provare a reagire iniziando a cercare per conto suo una nuova soluzione occupazionale invece di aspettare che lui, a 2 anni di distanza da quando ne avete parlato, le dia dei recapiti.
La sua consapevolezza è importante e la può "aiutare ad aiutarsi" da sola almeno per gli aspetti dei quali può farsi carico senza sostegni esterni.

Verifichi che chi la segue sia davvero uno psicologo o un medico specializzato in psicoterapia, perchè se così non fosse saremmo di fronte ad un reato.

In ogni caso se la relazione fra voi ha preso la piega che ci ha descritto sarebbe meglio che lei si rivolgesse ad un altro professionista per ultimare il percorso intrapreso.

Cordialmente,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it